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Le borse di studio «Armani» a due studenti della laurea in Global Business Management

 Borse Armani 1

Sono state assegnate a Gloria Bianchessi e a Eduardo Florian Anthoe le due borse di studio, del valore di 4.800 ciascuna, istituite con il contributo di Giorgio Armani. Lo scorso 11 maggio lo stilista e imprenditore piacentino ha ricevuto dall’Università Cattolica la laurea honoris causa in Global Business Management, e proprio ai migliori studenti del corso di laurea magistrale internazionale della Facoltà di Economia e Giurisprudenza sono destinate le borse di studio.
«Premiare il merito è l’obiettivo principale di queste borse, frutto della generosità di Giorgio Armani» aveva spiegato Anna Maria Fellegara, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza. «Durante il suo intervento, in occasione della laurea honoris causa al Teatro Municipale di Piacenza, Armani ha sottolineato l’importanza della passione e del lavoro per raggiungere i propri obiettivi. Come ci ha ricordato, in un’epoca in cui si moltiplicano i successi effimeri, quel che richiede impegno, dura».


«Sono rimasta estremamente sorpresa di ricevere questo riconoscimento tra così tanti candidati, è stata una gioia immensa» racconta Gloria Bianchessi, alumna dell’Università Cattolica e studentessa al secondo anno di Global Business Management. «Dopo la laurea triennale a Milano in Scienze linguistiche con profilo Lingue per l’impresa, ho scelto di trasferirmi a Piacenza. In questa bellissima città ho fatto tante amicizie, e credo che il valore aggiunto sia stato l’approccio molto pratico e concreto delle lezioni».
«Quando ho ricevuto la mail con la quale l’ateneo mi comunicava che avevo vinto la borsa di studio, l’ho letta tre volte per essere davvero sicuro» dice Eduardo Florian Anthoe con un grande sorriso. Anche lui, dopo lo stesso corso di laurea triennale a Milano, ha scelto ancora l’Università Cattolica, e ha scelto Piacenza. «Volevo frequentare una magistrale in lingua inglese, e sono molto contento di averlo fatto. I miei genitori sono arrivati in Italia dalla Romania più di vent’anni fa, i loro sacrifici sono stati la forza che mi ha spinto ogni giorno».


Durante la cerimonia di conferimento delle borse di studio, Giuseppe Marsocci, Deputy Managing Director di Giorgio Armani S.p.A., ha esordito con una domanda. «Cosa significa per voi Armani?» chiede il manager ai numerosi studenti presenti nella Sala Giuseppe Piana del campus di Piacenza. Luxury, class, legacy e fashion sono le prime risposte. «Gran parte del successo di Armani ha a che fare con questi concetti» risponde Marsocci. «Ce n’è però un altro, fondamentale. È la brand identity che, unita alla coerenza e alla scelta di lavorare all’essenza della bellezza, rappresenta probabilmente una delle principali ragioni del successo».
«Questa occasione testimonia lo strettissimo legame tra il nostro percorso formativo e il mondo imprenditoriale d’eccellenza, sia a livello locale sia a livello globale» spiega Emanuele Vendramini, coordinatore del corso di laurea. «Ed è anche un’opportunità per comprendere meglio le ragioni del successo di un’azienda simbolo del Made in Italy» continua Ilaria Galavotti, docente di Strategy and International Business. «Sono certa che i nostri studenti abbiano colto i tanti spunti di riflessione che sono emersi, e potranno portarli con sé nel proprio futuro lavorativo».

Pubblicato il 5 marzo 2024

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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