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Preti in ritiro a Piacenza

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Una trentina i sacerdoti presenti al ritiro del vicariato cittadino guidato da padre Nicola Albanesi, superiore del Collegio Alberoni. L’iniziativa, coordinata dal vicario cittadino don Giuseppe Basini, è stata ospitata all’Istituto dei Padri Scalabriniani.
Padre Albanesi ha messo in luce alcuni tratti della vita del sacerdote chiamato, in forma del suo sì a Dio, a uno “spossessamento”, a divenire appartenente a un Altro, cioè a Cristo che ha dato la sua vita per noi.
L’attività pastorale di un sacerdote – ha detto il relatore – è un “dare” continuo, un “essere mangiati” dalle persone. Un sacerdote non si risparmia ma per fare questo – ha sottolineato – ha bisogno di entusiasmo, come quando ha risposto sì al Signore per la prima volta, e di un amore senza limiti, amore che si riceve gratuitamente nel coltivare il rapporto col Signore nella preghiera e nell’eucaristia.
Un giorno – ha puntualizzato padre Albanesi –, noi che al momento dell’ordinazione ci siamo prostrati a terra, dovremo andare “sottoterra”, cioè moriremo. Questo è il destino di ogni uomo, ma sapendo bene che, come dice il Vangelo, il seme caduto in terra, se non muore, rimane solo, se invece muore, procede molto frutto. Si può morire senza prospettive oppure annunciando la risurrezione.

Pubblicato il 15 ottobre 2020

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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