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I 500 anni della Riforma dall’esperienza di Bonhoeffer

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L’Azione Cattolica della parrocchia cittadina del Preziosissimo Sangue ha organizzato di recente un incontro sulla figura del pastore e teologo luterano Dietrich Bonhoeffer, imprigionato nel 1943 come appartenente al gruppo di resistenza contro Hitler facente capo al generale Canaris (quelli dell’attentato del 20 luglio 1944, per intenderci) e trucidato nel campo di Flossemburg, pochi giorni prima della liberazione da parte delle truppe alleate.

“Lo abbiamo conosciuto - riferisce la presidente Rosanna Vianoli - attraverso le sue preghiere di altissima spiritualità che il testo nazionale del percorso formativo di AC spesso ci propone. Questo in sintonia con lo spirito ecumenico di papa Francesco nei confronti della Riforma luterana a 500 anni dal suo avvio. Ci è parso significativo ricordarla condividendo l’esperienza di fede e umana di un pastore, luterano”.

A scegliere e commentare i testi, magistralmente letti dal professor Alberto Gromi, è stato chiamato il prof. Rino Curtoni, per la sua lunga frequentazione con le opere di Bonhoeffer. la terza volta che mi si presenta l’occasione di parlarne e devo dire che ogni volta lo faccio volentieri. In questa occasione poi si aggiunge una nuova motivazione: la ricorrenza dei 500 anni della Riforma di Martin Lutero, iniziata con la famosa pubblicazione delle 95 tesi il 31 ottobre 1517, ci offre l’occasione di condividere l’esperienza di un testimone di fede e di amore per l’uomo appartenente alla loro Chiesa", ci ha detto il prof. Curtoni.

Aggiungendo: "Come ci ricorda il Concilio, con le altre Chiese cristiane, oltre ad alcuni sacramenti e alla preghiera, abbiamo in comune anche l’azione dello Spirito “perché anche in loro con la sua virtù santificante opera per mezzo di doni e grazie che fortificano alcuni di loro fino allo spargimento del sangue” (Lumen Gentium 15). Così la Comunità ecumenica di Bose il 9 aprile di ogni anno fa memoria di Dietrich Bonhoeffer «testimone di Cristo fra i suoi fratelli: egli ha ricercato la libertà nella disciplina, la presenza divina nell’azione, la testimonianza evangelica nel sacrificio fino alla morte».

Pubblicato il 4/1/2018

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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