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Bartolo: la malattia dell’accoglienza

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Le isole sono mondi a sé stanti, con proprie regole e codici. A Lampedusa una delle regole basilari per qualsiasi pescatore è quella di salvare qualsiasi persona si trovi in difficoltà mentre si trova in mare aperto, anche se questo comporta mettere in gioco la propria stessa vita.
Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa che ha salvato numerosi migranti nella sua carriera, onora questa regola da sempre, lui figlio di un pescatore e isolano fino al midollo. E lo ha raccontato ai piacentini presenti il 5 novembre nella Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni, nell’evento clou della mostra fotografica “Attraverso il mare”, moderato da Giangiacomo Schiavi.

Dal 1993, quando diviene responsabile del presidio sanitario e del poliambulatorio di Lampedusa per l’ASP di Palermo, le cose sono cambiate molto.
“In 27 anni sono cambiate le modalità di arrivo, le malattie: in passato si arrivava su grandi barconi condotti da scafisti, oggi non è più così, è cambiato tutto dalla tragedia del 3 ottobre 2013, quando contammo 368 morti, tante donne, tanti bambini che stavano cercando di venire nel nuovo mondo. Lampedusa è una porta d’ingresso verso l’Europa per persone che scappano da sofferenze di ogni tipo”.

Leggi articolo alla pagina 6 dell’edizione di giovedì 9 novembre 2017

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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