Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Una svolta nella vita

Dal Vangelo secondo Marco (10,46-52)
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico
insieme ai suoi discepoli e a molta folla,
il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco,
sedeva lungo la strada a mendicare.
Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire:
«Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse,
ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!».
Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!».
Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?».
E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!».
E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato».
E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

La nostra vita e la Parola
vg24ot24I ciechi. La storia della salvezza è ricca di ciechi che, proprio per la loro cecità, paradossalmente, hanno visto benissimo il piano di Dio. Pensiamo ad Isacco, ormai cieco che benedice Giacobbe al posto di Esaù, a Sansone che accecato dai nemici salva il suo popolo dando la propria vita, a Saulo che reso cieco dal fulgore di Cristo si fa condurre per mano al battesimo. Tra questi ciechi una figura di spicco è proprio Bartimeo che rimane come esempio splendente nei vangeli di quello che è la preghiera.
I ciechi, a causa del loro impedimento a vedere, esercitano un altro senso, l’udito, sono molto attenti ai suoni e ai rumori e alle voci perché questo permette loro di orientarsi e di comprendere quanto sta accadendo attorno a loro. Bartimeo sente che Gesù sta passando. Lo sente dai discorsi che percepisce, dal clamore della folla che segue il maestro che sta uscendo da Gerico. Anche noi dobbiamo avere questo orecchio teso, il nostro essere deve essere pronto a cogliere negli avvenimenti della vita il passaggio di Gesù.
Il grido. Bartimeo passa il tempo a mendicare, ma sa che, questa che è ormai diventata la sua vita, è solo un ripiego. Appena coglie che c’è qualcuno che lo può strappare da quella che ormai è diventata una triste abitudine non si lascia scappare l’occasione e usa l’arma più efficace cha ha a disposizione, la voce: comincia a gridare. La preghiera è il grido dell’uomo rivolto a Gesù che passa. Come per Bartimeo così anche per noi sono tante le voci che ci suggeriscono l’inutilità e l’inopportunità di quel grido.

Chi grida dà fastidio perché esprime con forza il bisogno che vive. Chi grida infastidisce coloro che ormai si sono abituati e adattati alla condizione in cui si trovano. Il grido disturba perché interrompe e mette in discussione i discorsi spesso vuoti e vaghi che costituiscono il nostro parlare. Se quest’uomo ha un udito fine che gli permette di sentire che sta passando Gesù, anche Gesù ha il senso dell’udito attivato a cogliere quel grido. Anzi in mezzo a tante voci della folla ascolta solo quel grido. Il compito che Gesù affida a coloro che lo seguono è di portare al cieco la sua parola, la sua chiamata: “coraggio, alzati, ti chiama”. Si capisce immediatamente che questa chiamata è una svolta nella vita di quest’uomo che non solo sarà guarito dalla malattia ma comincerà a seguire Gesù lungo la strada.
Don Andrea Campisi

Pubblicato il 24 ottobre 2024

Ascolta l'audio

Altri articoli...

  1. Quando Gesù ci mette in crisi - Commento al Vangelo di domenica 20 ottobre 2024
  2. Il Dio dell’impossibile - Commento al Vangelo di domenica 13 ottobre 2024
  3. Non siamo nati per limitare i danni - Commento al Vangelo di domenica 6 ottobre 2024
  4. La fede e la tessera del partito - Commento al Vangelo di domenica 29 settembre 2024
  5. Gesù non era un politico - Commento al Vangelo di domenica 22 settembre 2024
  6. Dio allarga i nostri desideri - Commento al Vangelo di domenica 15 settembre 2024
  7. Una porta da aprire - Commento al Vangelo di domenica 8 settembre 2024
  8. Da dove inizia la guarigione - Commento al Vangelo di domenica 1° settembre 2024
  9. Come si vince la stanchezza - Commento al Vangelo di domenica 21 luglio
  10. Non sentirti un dio in terra - Commento al Vangelo di domenica 14 luglio 2024
  11. Non riduciamo Dio dentro i nostri schemi - Commento al Vangelo di domenica 7 luglio 2024
  12. La fede va oltre la rassegnazione - Commento al Vangelo di domenica 30 giugno 2024
  13. Quando si scatena la tempesta - Commento al Vangelo di domenica 23 giugno 2024
  14. La pazienza di attendere - Commento al Vangelo di domenica 16 giugno 2024
  15. Vivere di rimpianti - Commento al Vangelo di domenica 9 giugno 2024
  16. Quella stanza al piano superiore - Commento al Vangelo di domenica 2 giugno 2024
  17. L’annuncio di Gesù non è una propaganda - Commento al Vangelo di domenica 26 maggio 2024
  18. Una continua novità - Commento al Vangelo di domenica 19 maggio 2024
  19. Io annuncio, Gesù agisce - Commento al Vangelo di domenica 12 maggio 2024
  20. Preghiamo per entrare nella volontà di Dio - Commento al Vangelo di domenica 5 maggio 2024

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente