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Notizie Varie

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Una panchina rossa al Raineri Marcora

panchina rossa al Raineri Marcora

“Oggi siamo qui per inaugurare questa Panchina Rossa, un simbolo forte e necessario. Un segno visibile che ci ricorda ogni giorno che la violenza contro le donne esiste, spesso colpisce in silenzio e, troppo spesso, resta impunita”. Con queste parole all'Istituto Raineri Marcora è stata ufficialmente consegnata una panchina rossa. L'iniziativa, introdotta dal dirigente scolastico Alberto Mariani, ha visto la partecipazione del dirigente dell'ufficio scolastico provinciale Andrea Grossi e di Giorgia Babini dell'ufficio scolastico territoriale. La panchina, donata dall'Auser di Fiorenzuola, è stata posizionata all'ingresso dell'Istituto Alberghiero alla presenza di alcuni rappresentanti dell’associazione. L’evento è stato arricchito dalle riflessioni e dai contributi degli studenti, riuniti insieme ai rappresentanti delle varie classi. Tra le letture proposte: Una donna sulla soglia di Alda Merini, che esprime il dolore e la resilienza delle donne; alcuni estratti dagli scritti di Frida Kahlo, simbolo di forza e autodeterminazione; e Essere donna è così affascinante di Patrizia Cavalli, che celebra la bellezza e la complessità dell’essere donna. Sulla panchina sono state appoggiate scarpe rosse, simbolo dell’assenza di chi non c’è più, ma anche del diritto negato di sentirsi libere di indossarle.

Accanto, fiori a rappresentare la speranza di un futuro senza violenza e messaggi scritti dagli studenti, in italiano, arabo e spagnolo, a sottolineare il carattere universale di questa battaglia. Il momento conclusivo ha visto gli studenti, guidati dalla professoressa Pina Esposito, esibirsi in Vietato Morire di Ermal Meta, brano scelto per il suo forte messaggio contro la violenza domestica. I ragazzi hanno sottolineato l’importanza di spezzare il silenzio e agire concretamente per fermare ogni forma di abuso. “Ognuno di noi ha un ruolo nel cambiamento, e insieme possiamo costruire una società in cui nessuna donna debba più avere paura. Questa Panchina Rossa resta qui, come simbolo e monito. Ogni volta che la vedremo, ricordiamoci che non possiamo rimanere indifferenti. Perché vietato morire significa anche vietato restare in silenzio”.

Pubblicato il 10 marzo 2025

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La Youth Bank cerca progetti in tutta la provincia

youth bank piacenza 2025

La YouthBank si fa in quattro e si estende all’intero territorio della provincia di Piacenza e del comune di Vigevano. È partito il bando dell’edizione 2025, redatto dai giovani youthbanker e destinato a ragazzi e ragazze tra i 16 e i 25 anni (youthplanner), che potranno presentare proposte, idee e progetti. Nata alla fine degli anni ’90 a Belfast, nell’Irlanda del Nord, la YouthBank è approdata in Italia per la prima volta a Como, nel 2015, grazie alla Fondazione Comasca e all’intraprendenza dell’allora presidente Giacomo Castiglioni. A Piacenza il progetto è arrivato nel 2023, voluto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano che lo sostiene. Il successo della prima edizione ha convinto l’ente di via Sant’Eufemia a rinnovare la YouthBank – definita dal presidente Roberto Reggi “uno dei progetti più belli e importanti svolti in questo quadriennio” – e a quadruplicarla: se il primo bando si limitava ai confini del comune di Piacenza, l’edizione 2025 vede quattro YouthBank, ovvero Piacenza città, Piacenza Levante, Piacenza Ponente e Vigevano. A ognuna, la Fondazione destina 30mila euro. Ogni progetto approvato avrà un tetto di 8mila euro.

I criteri
Sul territorio piacentino, la YouthBank valuterà in particolare progetti finalizzati a promuovere eventi e spazi di aggregazione, orientamento universitario e lavorativo, promuovere il benessere psicofisico della persona e sensibilizzare i giovani su tematiche sociali rilevanti. Per quanto riguarda Vigevano, l’intenzione è privilegiare gli intervenenti per promuovere la sicurezza sul territorio comunale, incrementare lo sviluppo e migliorare la gestione delle aree verdi cittadine, migliorare il preesistente servizio di orientamento e promuovere nuove attività di impatto sociale sul territorio. I progetti saranno valutati per la loro qualità, fattibilità, sostenibilità e per il numero dei possibili beneficiari delle proposte.

Il bando
Fino al 30 marzo è possibile diventare “youthplanner” elaborando un progetto e proponendolo ai quattro gruppi di youthbanker, estensori del bando, che lo valuteranno. Per accedere alla prima fase è necessario compilare un semplice form disponibile sul sito www.youthbank.fondazionepiacenzavigevano.it. Qualora il progetto venga selezionato, per ottenere il contributo dovrà successivamente essere presentato formalmente, con il supporto di un ente no profit accreditato, secondo le regole della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Si tratta della seconda fase del progetto: le organizzazioni che affiancano i proponenti dovranno presentare le richieste di sostegno entro il 10 maggio. In giugno, nel corso di un evento pubblico, saranno presentati i progetti scelti. Ogni idea progettuale non potrà avere un costo superiore a 8.000 euro. L’importo del singolo contributo erogato dalla Fondazione non potrà superare il 90% del costo complessivo del progetto; il restante 10% andrà dunque raccolto attraverso un’altra modalità, ad esempio sponsorizzazioni o crowdfunding.
Per ogni esigenza di chiarimento sulla procedura di compilazione online delle proposte (form disponibile sul sito www.youthbank.fondazionepiacenzavigevano.it) e per ogni altra richiesta relativa al bando è possibile scrivere a youthbank [AT] fondazionepiacenzavigevano [DOT] it.

“Generare cambiamenti virtuosi”
Il bando è stato presentato nel corso di una conferenza stampa nella mattinata di venerdì 7 marzo all’Auditorium Santa Margherita dal presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Roberto Reggi, dal referente del progetto, Edoardo Favari, e da una rappresentanza di youthbanker composta da Davide Imbesi, Noemi Marenghi, Michele Bersani e Giulio Fontanella. “Nel 2023 abbiamo avviato in via sperimentale la prima YouthBank di Piacenza, per coinvolgere i giovani nella cura e promozione della comunità – sottolinea Roberto Reggi –. Il successo del progetto ci ha convinti nel 2024 a quadruplicare l’esperienza, e ora è tempo di dare a ciascuna YouthBank idee da valutare e realizzare, in completa autonomia. L’obiettivo dell’iniziativa è offrire ai decisori di domani l’opportunità di esprimere il proprio potenziale, mettendosi in gioco e provando a generare cambiamenti virtuosi, con la possibilità di spendere soldi veri. Pensiamo di aver indotto un buon processo che porterà anche in futuro belle iniziative per il nostro territorio”.

Giovani responsabili
“È un progetto di «youth leadership» – sottolinea Edoardo Favari –: i trenta ragazzi del gruppo sono completamente autorganizzati, il lavoro di coordinamento esiste, ma saranno loro a cercare i progetti e le decisioni le prendono loro. Gli youthplanner selezionati nella prima fase saranno invitati a partecipare a una formazione gratuita di un giorno, sabato 12 aprile. Gli youthbanker e alcuni esperti supporteranno i proponenti nella definizione di tutti gli aspetti progettuali per strutturare le idee e formalizzarle come vere e proprie richieste di contributo. YouthBank promuove e realizza progetti «veri»: in questo modo i giovani possono sperimentare in maniera diretta l’impatto positivo delle loro idee”.

Le zone
Oltre alla “YouthBank Piacenza città” e alla “YouthBank Vigevano”, la provincia di Piacenza è stata divisa in “Ponente” e “Levante”. La “YouthBank Ponente” comprende i comuni di Calendasco, Rottofreno, Sarmato, Castel San Giovanni, Gossolengo, Gragnano Trebbiense, Sarmato, Borgonovo Val Tidone, Ziano Piacentino, Pianello Val Tidone, Piozzano, Alta Val Tidone, Agazzano, Gazzola, Rivergaro, Travo, Bobbio, Coli, Corte Brugnatella, Cerignale, Ottone e Zerba. La “YouthBank Levante” si riferisce ai comuni di Podenzano, Vigolzone, Pontenure, San Giorgio Piacentino, Ponte dell’Olio, Caorso, Monticelli d’Ongina, Castelvetro Piacentino, San Pietro in Cerro, Villanova sull’Arda, Cortemaggiore, Cadeo, Besenzone, Fiorenzuola d’Arda, Alseno, Carpaneto Piacentino, Gropparello, Lugagnano val d’Arda, Castell’Arquato, Morfasso, Vernasca, Bettola, Farini e Ferriere.

I progetti finanziati dalla prima YouthBank
Il bando 2024 ha permesso di realizzare nove progetti, alcuni già conclusi e altri in corso di svolgimento: Ciak (un cortometraggio nel segno di formazione, inventiva, inclusione), Piacenza Scientific Talks (incontri per promuovere la ricerca, a sensibilizzare sulla sostenibilità e a formare con abilità pratiche), Paradiso Artificiale – Il marketing di un secolo in fumo (mostra che riguarda l’evoluzione delle pubblicità dei pacchetti di sigarette nel Novecento), Jomo – Festival della salute mentale (tavole rotonde, laboratori, musica e sportello psicologico), Alter Fest (festival sulla sostenibilità ambientale, sociale e culturale), AttraversaMenti (formazione sulla salute mentale, dalla dipendenza da sostanze a quella affettiva), Piacenza Student Society (supporto all’integrazione di studenti stranieri), Da Dentro a Fuori - Musica per includere (eventi musicali per i giovani detenuti e sensibilizzazione sulla vita in carcere), A Scuola di Musical (realizzazione di un musical).


Francesco Petronzio

Nella foto in alto, da sinistra Davide Imbesi, Edoardo Favari, il presidente della Fondazione Roberto Reggi, Noemi Marenghi, Michele Bersani, Giulio Fontanella.

pubblicato l'8 marzo 2025

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Screening gratuito dell'udito per i ragazzi nati dal 2008 al 2012

udito
In occasione dellaGiornata mondiale dell'udito, l'Otorinolaringoiatria propone unagiornata di screening gratuito, riservata ai natidal 2008 al 2012 e fissata per venerdì14 marzo2025. Le visite, che si svolgeranno sia negli ambulatori di Audiologia dell’ospedale in via Taverna, sia negli ambulatori di piazzale Milano, sono prenotabili attraverso il numero verde 800.651.941.
Si tratta di un test non invasivo che è in grado di individuare precocemente problematiche per le quali esiste una cura o un trattamento specialistico. Il fine è quello di identificare eventuali difficoltà quando sono ancora in fase iniziale, per permetterne una successiva valutazione specialistica più approfondita. È un esame indolore che si esegue in pochi minuti che consiste nell’inviare all’orecchio del ragazzo stimoli sonori attraverso una cuffia tarata a cui poi viene chiesto di alzare la mano quando sente il suono.
Le prenotazioni sono aperte. Ci sono a disposizione 60 posti.

Nella foto, il prof. Domenico Cuda con il direttore generale Paola Bardasi e la dottoressa Sara Ghiselli.
Pubblicato l'8 marzo 2025

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Cives: «I cittadini hanno bisogno di un’informazione pulita»

Gli studenti che hanno partecipato al corso insieme ai relatori a cives

“I piacentini sembrano compiacersi di una narrazione della città a tinte grigie. Dovremmo invece essere più consapevoli delle risorse e delle opportunità che abbiamo, emergerebbe un ritratto diverso in primis ai nostri occhi e poi agli occhi degli altri”. Sono le parole del vescovo mons. Adriano Cevolotto, intervenuto durante l’incontro “Cives parla alla Civitas”, ultima serata del corso di formazione civica dell’Università Cattolica, in collaborazione con la diocesi di Piacenza-Bobbio e la Fondazione di Piacenza e Vigevano, che quest’anno si è concentrato sul tema dell’informazione col claim “È la stampa, bellezza”. Relatori della serata, oltre a mons. Cevolotto, sono stati il vicesindaco di Piacenza, Matteo Bongiorni, e il direttore del quotidiano “Libertà”, Gian Luca Rocco, che hanno risposto alle sollecitazioni degli studenti della facoltà di Economia e Giurisprudenza, che hanno riassunto i contenuti delle serate precedenti del corso e ne hanno tratto alcuni spunti di riflessione per la città, e alle domande delle coordinatrici di “Cives” Angela Fugazza e Sara Groppi.

Percezione e realtà
La percezione dei cittadini è un fenomeno su cui l’amministrazione comunale, specialmente negli ultimi mesi, torna spesso. Se n’è parlato anche nei giorni scorsi, alla presentazione della proposta di Piano urbanistico generale assunta dalla Giunta, con la sindaca Tarasconi e l’assessora Fantini che hanno sottolineato come a volte ciò che il cittadino percepisce è un’idea distante dalla realtà, ma non per questo da trascurare. All’ultima serata di Cives, che si è tenuta venerdì 7 marzo nella Sala Piana dell’ateneo di via Emilia Parmense a Piacenza, è intervenuto il vicesindaco di Piacenza, Matteo Bongiorni, che ha ripreso il concetto della percezione riguardo alle migrazioni e alla questione Piazza Cittadella. “Riguardo alle migrazioni, spesso ci si accanisce su un’informazione che genera una percezione non reale”, ha detto. E poi, “si parla del cantiere di Piazza Cittadella anche quando non c’è alcuna notizia”.

Gian Luca Rocco Matteo Bongiorni Adriano Cevolotto Angela Fugazza Sara Groppi

“Il quotidiano garantisce un’informazione profonda”
Il terzo relatore, il direttore del quotidiano “Libertà” Gian Luca Rocco, ha sottolineato come “spesso siamo bombardati da notizie e non sappiamo orientarci”. “I media tradizionali hanno grandi responsabilità nella crisi dell'informazione, ma anche la possibilità di sopravvivere svolgendo appieno il loro ruolo. Anche il tanto vituperato quotidiano, che garantisce un’informazione più profonda di qualsiasi altro mezzo. Perché quando le notizie arrivano, vengono verificate e lavorate durante tutta una giornata, e approfondite con una serie di telefonate. Ogni giorno, fra quotidiano, tv, sito e social network, il gruppo Libertà raggiunge il 95% dei cittadini della provincia di Piacenza”.

Comunicare di persona
I mezzi d’informazione stanno cambiando: la crisi della carta stampata è confermata dai numeri delle copie distribuite, anche se i giornali continuano a offrire un’informazione approfondita e a godere di un certo prestigio. “La demolizione dei mezzi tradizionali non mi ha ancora colpito - ha ammesso il vicesindaco Bongiorni -: mi piace sfogliare il giornale al mattino, guardo il telegiornale e ascolto la radio. Da quando ho assunto quest’incarico pro tempore ho abbandonato i social, per sopravvivenza. È un impegno che richiede tempo e attenzione, anche se cerco di rispettare il lavoro dell’informazione, perché viviamo l’uno del lavoro degli altri. È importante dividere l’informazione istituzionale dalla comunicazione e dalla propaganda: la stampa deve fare attenzione a comunicare l’intenzione oltre che il messaggio. Le persone hanno bisogno di capire e informarsi nel modo più pulito e trasparente possibile: è un impegno per noi e per i giornalisti”. Nel suo mandato, Bongiorni ha sempre preferito una comunicazione basata sull’incontro. “Con i cittadini va intrecciato un confronto che porti a una mediazione. L’efficacia che si ha dal vivo è molto più alta di qualsiasi scambio da remoto, perché mette in relazione fisica con un’altra persona. Quando è necessario, anch’io faccio comunicati stampa per trasmettere un contenuto quanto più chiaro e pulito possibile”.

Come comunica la Chiesa
La comunicazione è un tema cruciale per la Chiesa, che si interroga in particolare su come raggiungere le nuove generazioni. “Molte parrocchie e comunità pastorali hanno dei mezzi di comunicazione – ha ricordato il Vescovo –; come diocesi abbiamo un settimanale (Il nuovo giornale, nda) e un Servizio multimedia per la pastorale. Oggi la comunicazione tende ad essere semplificata, l’obiettivo dev’essere suscitare interesse, dubbi, ricerche. Siamo chiamati a chiedere alle nuove generazioni di aiutarci a comunicare”.

Il pubblico in sala a cives

Razionalizzare le paure
Gian Luca Rocco ha lavorato per vent’anni a Mediaset, occupandosi del sito di Tgcom24 e poi del “dietro le quinte” dei telegiornali di Rete4 e Italia1. “Mi sono accorto che Libertà può influire direttamente sulla vita delle persone. La mia redazione ha una conoscenza incredibile della città. Il giornalista deve decodificare le notizie e trasformarle in informazione, dopo aver accertato che siano di pubblica utilità. E deve razionalizzare le paure delle persone, è un compito importante sul piano professionale”.


Francesco Petronzio

Nelle foto: i relatori durante il loro intervento e insieme ai corsisti di Cives all'Università Cattolica.

Pubblicato l'8 marzo 2025

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Double degree, studenti pronti a partire

 

 gruppo univrsitari


Maria partirà per Lancaster a settembre: “Un’esperienza che voglio vivere al massimo; andrò là per imparare, ma soprattutto per integrarmi, conoscere un altro modo di vivere e di vedere le cose: due anni da cui mi aspetto molto”. Paure? “Forse di non essere abbastanza, ma me la vivrò al massimo”. Nel suggestivo scenario del Fienile della Residenza Gasparini, Maria Gifupalli, studentessa del secondo anno della facoltà di economia e giurisprudenza, insieme agli altri studenti iscritti al programma di Doppia Laurea in International management e in partenza a settembre per trascorrere due anni all’estero, si sono messi in gioco per sviluppare la loro resilienza.
“Lasciare casa, famiglia e amici per due anni rappresenta una grande opportunità, ma anche una sfida emotiva e pratica” a parlare è il direttore del programma double Degree professoressa Laura Zoni, insieme alla professoressa Roberta Virtuani, che ha organizzato l’appuntamento. “Per questo motivo - proseguono le docenti -, negli ultimi anni abbiamo sviluppato, in collaborazione con la società di leadership development AWAIR, un programma specifico di allenamento per affrontare al meglio l’esperienza di studio all’estero”.
L'iniziativa ha coinvolto quest’anno 40 studenti outgoing, pronti a partire per una delle sei destinazioni previste dal programma, e 25 studenti incoming, già arrivati a Piacenza dai sei atenei partner internazionali: “In sostanza, c’è chi va e chi viene, ma tutti condividono lo stesso spirito”, prosegue Zoni, ovvero: “il desiderio di uscire dalla propria safe area, scoprire nuove realtà e arricchire il proprio percorso formativo con un’esperienza tanto stimolante quanto impegnativa”.
Le attività proposte includono la gestione dello stress e delle emozioni: tecniche per affrontare le difficoltà emotive e i momenti di incertezza; simulazioni e role-playing: esercizi pratici per confrontarsi con situazioni tipiche dell’interazione interculturale: problem-solving e autonomia: strategie per affrontare imprevisti e sfide quotidiane in un contesto internazionale e costruzione di una rete di supporto: creazione di connessioni tra studenti outgoing e incoming per favorire il senso di appartenenza e il sostegno reciproco.

Pubblicato il 7 marzo 2025

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