Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Diabolik dei Manetti Bros apre il Bobbio Fim Festival

Bobbio Film Festival 1 1000

 

Prende il via sabato 30 luglio, nella splendida cornice del borgo di Bobbio, l’atteso appuntamento estivo con il Bobbio Film Festival arrivato quest’anno alla sua venticinquesima edizione. Il Festival, riconferma la sua identità e anche per il 2022 sarà uno spazio di incontro con i protagonisti del grande Cinema e di confronto tra artisti, critici cinematografici, addetti ai lavori, studenti e appassionati della settima arte.
Il Bobbio Film Festival è diretto da un comitato costituito dal suo fondatore Marco Bellocchio, originario del borgo emiliano, da Pier Giorgio Bellocchio e Paola Pedrazzini.

Il Bobbio Film Festival 2022 parte sabato dall’ultimo lavoro dei Manetti Bros (Marco e Antonio Manetti), Diabolik, il misterioso criminale in grado di compiere furti clamorosi e sottrarsi alla polizia, che sembra impossibile catturare. L’ispettore Ginko è perennemente sulle sue tracce, ma l’uomo mascherato gli sfugge in continuazione. Finché un prezioso anello rosa di proprietà dell’aristocratica Eva Kant irretisce Diabolik in un’avventura romantica. Eva e Diabolik si innamorano perdutamente ed è proprio lei, ricattata dall’infido viceministro della giustizia, l’asso nella manica sul quale l’eroe negativo può contare quando Ginko riesce ad arrestarlo.
Realizzato come un film d'epoca, per mantenere intatte le suggestioni e lo spirito vintage del fumetto delle sorelle Angela e Luciana Giussani, Diabolik ha ricevuto 8 candidature ai Nastri d'Argento e 11 ai David di Donatello.

Al termine del film, insieme a Pier Giorgio Bellocchio, Valerio Mastandrea, Miriam Leone, Luca Marinelli e al produttore Carlo Macchitella, Marco e Antonio Manetti, registi, sceneggiatori e produttori cinematografici, tra i pochi rappresentanti italiani del cinema di genere, si intratterranno con il pubblico nell’atteso momento dell’incontro-confronto serale dopo proiezione moderato ogni sera dal critico cinematografico Enrico Magrelli.
A fine serata agli artisti ospiti sarà donata una litografia originale realizzata a tiratura limitata a partire da un disegno di Marco Bellocchio sul film “Esterno notte”.

Domenica 31 luglio sarà invece il turno di Il bambino nascosto di Roberto Andò  

Il Bobbio Film Festival si radica nell’ormai storica progettualità artistica della Fondazione Fare Cinema, in sinergia con il Comune di Bobbio (che conferirà la cittadinanza onoraria a Marco Bellocchio nel corso del Festival) con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione Emilia-Romagna e soprattutto di Fondazione di Piacenza e Vigevano, la realtà con cui Fondazione Fare Cinema ha stretto un’importante sinergia con la neonata Bottega XNL nel cuore di Piacenza.

Info e biglietti

Biglietto singolo: € 8 posto numerato
Abbonamento a 12 serate: € 72 posto numerato

I biglietti sono acquistabili allo IAT di Bobbio (piazza S. Francesco) tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30, nelle sere di Festival a Bobbio all’ingresso del chiostro di San Colombano (in piazza Santa Fara) dalle 19.30 alle 21.30 oppure online su www.fondazionefarecinema.it nella sezione del sito Bobbio Film Festival.

In caso di maltempo sulle pagine Facebook e Instagram di Fondazione Fare Cinema saranno indicati gli aggiornamenti sull’agibilità degli spettacoli.

Per informazioni telefonare al 333 5810876 dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 19.00 oppure scrivere a

Pubblicato il 30 luglio 2022

Ascolta l'audio

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    5

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente