Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

I quadri di Antonella Lenti alla mostra «Trame» di Rivergaro

Lenti

Trame è la mostra collettiva dedicata all’arte materica che sarà inaugurata sabato 7 giugno alle 18 presso l’Auditorium Casa del popolo di Rivergaro. Giunta alla decima edizione, è organizzata dall’associazione Centro di lettura di Rivergaro aps, presieduta da Alberta Franzini, e dal Comune. In esposizione le opere di Alberta Franzini, Antonella Lenti, Donatella Borsotti, Doriana Zerbinati, Francesca Camboni, Gianfranco Casadei, Gloria Marchello, Iolanda Bocelli, Rossana Giorgi, Valerio Bertani. La kermesse è presentata da Arte e nuovi dialoghi, gruppo nato su iniziativa di alcuni artisti piacentini uniti da un pensiero comune: la condivisione e la crescita superando l’isolamento nel quale spesso l’artista si chiude. “Quest’anno il programma è molto ricco, oltre la mostra prevede infatti una giornata dedicata ai bambini, un concerto con la musica di Puccini e due presentazioni di libri – spiega Franzini che fa parte del gruppo-. Sarà visitabile fino al 6 luglio prossimo venerdì e sabato dalle 18 alle 23, la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 23. Apertura straordinaria il 3 luglio contemporaneamente alla serata del cinema all’aperto. L’ingresso è libero.

Antonella Lenti, dal giornalismo, ai libri e alla pittura

Nel corso della sua carriera Antonella Lenti ha dimostrato di essere una donna dalle tante sfaccettature. È passata dal giornalismo, ai libri, alla pittura. Mettendo al centro l’impegno sociale e quello per gli altri. La poliedricità del suo talento l’ha resa quella che potremmo definire “una intensa interprete solista”. Una pittrice, anche se lei non ama definirsi così, che riesce a sorprendere con le pennellate colorate della sua proposta astratta a rilievo. Che esprimono il suo essere coraggiosa, indipendente, forte nei confronti della vita. Nella mostra collettiva “Trame” ha scelto di esporre tre quadri inediti.

GLI INIZI

— Come nasce il desiderio di dipingere?

Disegno da molti anni ma all’inizio era un hobby che coltivavo in modo non costante. La svolta è arrivata nel 2020. Mi sono detta che potevo riprendere la mia vecchia passione. Ho iniziato abbozzando volti su un blocco e poi sono passata alla tela. Il primo quadro Nera violenza, nel novembre 2020, è stato quello che ho donato al Comune di Calendasco al termine di una mostra allestita nel castello da poco restaurato nel 2023. Rappresenta in modo astratto la brutalità della violenza sulle donne. Da lì ho deciso che dipingere mi piaceva ed è stato un crescendo. L’anno scorso con Foresta nera (anche questo dipinto nel 2020) ho vinto il premio Diara arte & colori promosso dal Centro di lettura con il patrocinio del Comune di Rivergaro.

— Tuo marito, Alberto Agosti, giornalista, che influenza ha avuto nel tuo percorso?

Alberto è il primo spettatore e critico delle mie creazioni. Fin dai primi quadri si è dimostrato molto attento. Tanto è vero che Foresta nera gli era piaciuto al punto da esporlo in casa per noi. E grazie a quel quadro ho vinto il premio. Una possibilità alla quale non avevo pensato. Ringrazio Alberta Franzini, animatrice instancabile delle iniziative artistiche della biblioteca di Rivergaro, perché con il suo impegno ha permesso a me e ad altri artisti di farsi conoscere.

— Quali sono le tematiche che tratti? Dalle quali trai ispirazione?

Sono molto sensibile ai temi dell’ambiente e dei diritti delle persone. Ciò che dipingo richiama questo mio sentire. Come la professione del giornalismo, la pittura per me è una forma di comunicazione. Dei fatti ma anche delle idee, dei temi che poi danno il titolo alle varie opere. Li traduco così nella pittura attraverso i colori acrilici e le forme anche con spatolate a rilievo. Che a volte sono improvvisate, nascono sul momento a seconda delle sensazioni che provo. I colori all’inizio erano accesi ora invece sono più tenui. Predomina a volte l’azzurro che creo nelle sfumature che preferisco. Ora sto facendo un corso di acquerello, tenuto da Elena Bolledi all’Officina dell’arte in via Alberoni a Piacenza, per mettermi alla prova anche con questa tecnica e con il disegno soprattutto.

— Quali sono i tuoi progetti futuri?

Ho in programma una mostra nel castello di Travo dal primo al 17 agosto prossimi in collaborazione con Sandra Ercolani, una pittrice e cara amica con la quale ho già lavorato in passato. Non ho mai smesso poi di scrivere, ho un blog e ho scritto dei libri.

Libri che raccontano la vita

“Nel 2018 ho deciso di condividere l’esperienza tragica della malattia, del tumore che mi aveva colpita nel 2011 nel libro Tra le braccia di Fritz – La mia bella estate col cancro”. Da qui l’impegno nel volontariato. Sono entrata nell’Amop (Associazione piacentina malato oncologico – ndr). Tra l’altro ho scritto un libro testimonianza sulla pandemia Mai più soli e senza affetto per contribuire a finanziare l’associazione. La malattia mi ha insegnato il valore del tempo. Che ogni giorno va vissuto appieno. Anche questo è un messaggio che cerco di trasmettere attraverso la pittura”.

Giuseppina Agosti

Pubblicato il 2 giugno 2025

Nella foto, Antonella Lenti accanto ad uno dei suoi quadri.

Ascolta l'audio

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    5

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente