Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Dal 10 al 18 le Giornate del patrimonio culturale ecclesiastico

antonino


Tornano a Piacenza dal 10 al 18 maggio le Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico. L’edizione 2025 è dedicata al tema della speranza alla scoperta di inestimabili tesori intrisi di storia e di fede.

Nel segno dei Santi

“La vita come dono di sé: i Santi e i Beati del territorio piacentino” è l’itinerario a tappe in due appuntamenti proposto da Kronos - Museo della Cattedrale. Si concentra su figure rilevanti dal punto di vista pastorale che si sono distinte nei secoli in diocesi. Si tratta dei compatroni della diocesi Antonino, Giustina e Colombano, di Sant’Antonio Maria Gianelli e di San Giovanni Battista Scalabrini. Sono previsti itinerari alla scoperta dei luoghi in cui questi personaggi trascorsero periodi importanti della loro vita. Per Sant'Antonino si visiteranno le chiese urbane di Santa Maria in Cortina e SanAntonino, che conservano rispettivamente ipogeo e reliquie del martire; per Santa Giustina la Cattedrale di Piacenza, che conserva vestigia iconografiche e reliquie; per San Colombano il monastero del Santo a Bobbio e l’abbazia annessa, per Scalabrini la Cattedrale, che conserva la sua tomba, e il museo, con altre figure esemplari legate alla devozione popolare; per Gianelli il Duomo di Bobbio, con la sua tomba, e la cappella del palazzo vescovile di Piacenza, dove è collocata una sua reliquia.

Si propongono due tour: uno a Bobbio e uno a Piacenza da svolgere nei due week end 10-11 maggio e 17-18 maggio 2025.
A Bobbio: domenica 11 maggio alle ore 11 percorso su San Colombano e Sant’Antonio Maria Gianelli tra Abbazia e Cattedrale. Prenotazione consigliata: – 351.7221207 (partecipazione gratuita)
A Piacenza: sabato 17 maggio dalle 16 appuntamento con tour tra basilica di Sant’Antonino, Santa Maria in Cortina, Cattedrale e Kronos per un percorso dedicato ai Patroni, San Corrado, San Scalabrini, San Martino, agli ex voto esposti in museo. Al termine si potrà fare una tappa nel Palazzo vescovile per visitare la cappella e soffermarsi sulla reliquia di Gianelli. Prenotazione consigliata: - 331.4606435 (partecipazione gratuita)

colombano

L’Archivio e la biblioteca

Il ricco patrimonio culturale ecclesiastico non è solo una testimonianza del passato ma si rivela uno strumento prezioso per la riflessione e il rinnovamento spirituale. Nellanno giubilare anche la cultura, come larte, può essere via privilegiata per ispirare e rianimare la speranza; accompagnando il cammino personale di ciascuno si intende offrire una visione di futuro nella quale i beni culturali ecclesiastici sono al servizio dellevangelizzazione. Lesposizione di alcune opere e documenti vuole condurre lutente alla conoscenza dei beni librari e documentari posseduti dagli enti ecclesiastici espositori; i tesori cartacei di un tempo e quelli più recenti fanno vedere e intravvedere la storia, lidentità e la vita di fede della Chiesa locale, chiamata ad essere pellegrina di speranza.

Per la Biblioteca ecclesiastica e per lArchivio diocesano aprire le porte significa mettere a disposizione il sapere, custodito diligentemente negli armadi, scaffali e teche, e consentire ai visitatori di vedere di persona uno spaccato di storia ecclesiastica.
La Biblioteca ecclesiastica e lArchivio diocesano aprono le porte del Seminario diocesano in via G.B. Scalabrini, 65, giovedì 15 maggio alle ore 20.30. La Biblioteca del Seminario esporrà testi che illustrano i viaggi compiuti dai missionari Gesuiti in Oriente e in Africa e Atlanti veneziani del 600-700.

LArchivio Storico diocesano metterà in mostra documenti antichi (pergamene dellimperatore Carlo il Grosso (881) e di Papa Adriano IV (1154-1159), entrambe recentemente restaurate), una mappa dellarch. Alessandro Bolzoni (1627), una raccolta di diversi rogiti della parrocchia di San Gervaso (dal 1332 in poi), il processo diocesano di beatificazione della Devota della Costa (1578, 1618, 1620) e carte più recenti (disegni/progetti di Pietro Berzolla (1952).

Nelle foto, la basilica di Sant'Antonino a Piacenza e l'abbazia di San Colombano a Bobbio, alcune delle tappe in programma nelle Giornate del patrimonio culturale ecclesiastico.

Pubblicato il 6 maggio 2025

Ascolta l'audio

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    5

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente