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«La Bruna» di Leili Kalamian il 12 a Rivergaro

romanzo storico LA BRUNA

Nel pomeriggio di sabato 12 aprile, alle ore 17, la Biblioteca Comunale di Rivergaro ospiterà un nuovo appuntamento del ciclo “Incontri Letterari in Biblioteca”, con un evento dedicato alla memoria storica e al racconto di una figura femminile che ha saputo incarnare il coraggio in tempi difficili. Protagonista dell’incontro sarà il libro “La Bruna” (edizione Le Piccole pagine) di Leili Maria Kalamian, che sarà presente per dialogare con la professoressa Elisabetta Fanzola. L’autrice ripercorre nel suo testo la vicenda umana e storica di Bruna, donna che, travolta dagli eventi della guerra, seppe rispondere con determinazione alla chiamata della Storia, trovandosi a vivere l’esperienza della Resistenza. A impreziosire l’appuntamento sarà la partecipazione di Daniele Tizzoni, nipote di Bruna ed autore della postfazione del libro, che offrirà una testimonianza personale e diretta, rendendo il racconto ancora più intenso e autentico. 

Leili Maria Kalamian

L'autrice, Leili Maria Kalamian.

Sorella dello scultore Secondo, fu partigiana al fianco di Daveri

"La Bruna" è un romanzo breve, di genere storico, sulla vita vera di Bruna Tizzoni, partigiana a fianco di Francesco Daveri nella Resistenza piacentina. Sorella dello scultore della Resistenza piacentina, Secondo Tizzoni (autore della statua di Canzi a Peli di Coli e dei due monumenti del Valoroso), nella sua vita conobbe il regista Luigi Comencini con cui collaborava e operò in missioni per Maurizio Parri in persona. Donna umile e coraggiosa, forte e forse "ruvida", ma anche tenerissima protagonista di una storia d'amore inaspettata, non ebbe figli ma fu una grande matriarca tra i tanti fratelli e nipoti. Ambientata a Piacenza - ma anche a Milano, nell'Appennino piacentino e ligure e in Svizzera -, la storia di Bruna e le sue "questioni private" (per dirla alla Fenoglio) si intrecciano col corso travolgente della Storia.
E si intrecciano, come in una sinfonia al femminile, anche le vite e voci di altre donne, diversissime tra loro per condizione sociale e carismi personali, piacentine ma non solo: una ricca signora svizzera -realmente esistita- che aiutava le partigiane, la poetessa della Resistenza genovese Elena Bono (di cui sono riportati alcuni bellissimi versi) -vicina al partigiano Bisagno-, la nostra Medarda Barbattini a cui il 30 aprile sarà dedicata la scuola di Gossolengo, ma anche Tina Pesaro, morta in campo di concentramento. Una rete di donne che sapranno ricostruire l'Italia attraverso la collaborazione e lo spirito civico.
Il libro, che narrativamente procede tra un tempo della storia immaginato negli anni 2000 e flashbacks all'epoca della seconda guerra mondiale, nasce dalle memorie raccolte da Bruna stessa da parte del nipote Daniele ed è corredato da lettere (tra cui una di Comencini in cui parla di lei), fotografie della partigiana (e anche un suo ritratto inedito fattole dal fratello Secondo Tizzoni, concesso dai figli Paolo e Tiziana) e documenti inediti.
La nota storica di Iara Meloni inquadra l'esperienza resistenziale di Bruna e ne spiega aspetti importanti.

A Rivergaro la mostra "La funzione pazienza”

La presentazione del volume si inserisce in un più ampio percorso culturale che valorizza le narrazioni femminili e le storie di impegno civile. Fino al 26 aprile, inoltre, sarà possibile visitare negli spazi della biblioteca la mostra La funzione pazienza, curata da C. Vacchelli, offrendo ai visitatori ulteriori spunti di riflessione attraverso l’arte.

L’iniziativa, promossa con il patrocinio del Comune di Rivergaro e del Centro di Lettura di Rivergaro, rappresenta un’occasione preziosa per riflettere sulla memoria, sulle scelte e sul coraggio delle donne che hanno segnato il nostro passato.

Pubblicato il 10 aprile 2025

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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