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Premio letterario Giana Anguissola, gli studenti premiati

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Il premio letterario Giana Anguissola è promosso da Comune di Piacenza, Biblioteca comunale Passerini-Landi e realizzato in collaborazione con Equilibri, con il finanziamento della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Tema di questa 18° edizione, “Qui e altrove. Dalle città invivibili alle città invisibili”.
L’adolescenza come terra di passaggio e tensione verso l’ignoto, verso la pienezza, verso la realizzazione di sé stessi. «Alla fine uno si sente incompleto ed è soltanto giovane», scrive Italo Calvino ne “Il visconte dimezzato”. Quale adolescente non sente l’incompiutezza, l’anelito verso l’ignoto, la tensione ideale, il coraggio delle proprie scelte? Quale adolescente non prova il desiderio di salire metaforicamente su un albero, prendendo radicalmente le distanze dal mondo, per di più nell’immersione della natura, come fa Cosimo ne “Il barone rampante”, emblema di una ribellione e disobbedienza radicale? Un mondo dal quale non si scende mai più, espressione di un “altrove immaginario”, per sfuggire all’uniformità del mondo conosciuto e alla tirannia familiare. Un mondo che può assumere le sembianze di una “città invisibile”, un luogo interiore “che nasce dal cuore delle città invivibili” di cui è feroce interpretazione il mondo adulto.
I primi tre classificati per ogni categoria ricevono, rispettivamente, la somma di 200, 150 e 100 euro in buoni libro. A tutte le classi dei partecipanti sono stati inviati gli elaborati selezionati dalla Giuria di merito, tra cui le classi stesse hanno decretato i vincitori mediante la votazione online.

SEZIONE POESIA

1° Crescere fa paura - Charlotte Montermini. Liceo G.M.Colombini 3°SuB. Poesia che descrive la paura e le contraddizioni della crescita e del passaggio a un’età che travolge certezze e sogni, lasciando privi di risposte e di speranze.

2° Tra fiori e spine - Malak Hassan. Liceo Lorenzo Respighi 3°G. I fiori e le spine del titolo sono gli elementi legati alla crescita: inestricabilmente positivi e negativi aspetti di un viaggio emozionante e pauroso verso un futuro ignoto

3° Mio fratello - Camilla Ghezzi. Liceo Lorenzo Respighi 2°G. Haiku che utilizza efficacemente la metafora di due gocce d’acqua per descrivere la relazione tra due fratelli.

SEZIONE PROSA

1°Acrobata e giovane equilibrista - Agata Zavattarelli. Liceo Colombini 3* SuA. Il difficile passaggio dall’infanzia all’adolescenza, con le sue trasformazioni sia fisiche sia mentali, descritto con precisione e una tristezza colorata di nostalgia, ma anche con la consapevolezza degli sbagli e di strade possibili per correggerli, grazie alla passione per l’arte a cui richiama anche il titolo.

2° Nel blu dipinto di blu - Federica Mazza. Liceo Melchiorre Gioia 1° A Ling. Una divertente passeggiata con una specialissima bicicletta chiacchierona si trasforma in un meraviglioso viaggio volante sulle note della canzone di Domenico Modugno, dove l’autore/autrice riesce a trasmettere ai lettori la spensieratezza di un sogno a occhi aperti

3°Aula dei destini incrociati: la Stella - Elisa Gazzola. Liceo artistico B. Cassinari 3° Arti figurative. Un riuscito racconto della protagonista che, sullo sfondo di una giornata grigia e insignificante, riesce a descrivere se stessa utilizzando il simbolismo vivace e variopinto degli Arcani maggiori dei Tarocchi.

SEZIONE VIDEO

1°Freedom - Sabou Samake, Valentina Castignoli, Sara Nicoli, Sabrina Orlandi Liceo Melchiorre Gioia 3° FL. Per la creatività e l'originalità dimostrata nella composizione di musica e testi e la pertinenza con i temi calviniani.

2° Un ragazzo è quasi niente (Booktrailer) - Daniel Spingardi Emily Dotti. Liceo Melchiorre Gioia 3°FL. Per la delicatezza e la sensibilità con cui viene affrontata la difficoltà di affermare la propria identità in un mondo che non accetta ciò che è diverso dai propri canoni.

Nella foto, gli studenti premiati.

Pubblicato l'8 maggio 2024

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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