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Il travolgente amore D’Annunzio-Duse raccontato da Manni e Ossoli

I protagonisti del reading rispondono al lungo applauso a loro tributato dal pubblico di Sala Corrado Sforza Fogliani 

Un Manni-D’Annunzio in completo bianco (scarpe comprese), una Ossoli-Duse in abito verde e le musiciste vestite di rosso hanno coreograficamente dato un tocco patriottico (e non poteva essere diversamente, visto il personaggio maschile protagonista che patriota è stato) al reading teatrale a due voci “Come il mare io ti parlo”, andato in scena davanti a un pubblico numeroso al PalabancaEventi (Sala Corrado Sforza Fogliani) per iniziativa della Banca di Piacenza. Mino Manni e Marta Ossoli (ispiratissimi) hanno rappresentato la travolgente storia d’amore tra Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse, con l’accompagnamento musicale di Chiara Di Maggio (al violino) e Yurico Mikami (al violoncello).

Il publico applaude lispirata interpretazione di Manni Ossoli della storia damore tra DAnnunzio e la Duse

«Un omaggio - ha spiegato Mino Manni, che ha ringraziato la Banca di Piacenza e il presidente Giuseppe Nenna - a 100 anni dalla morte della Duse, la prima donna che oltre ad essere stata una grandissima attrice fu anche impresaria teatrale». L’autore e attore dello spettacolo ha inizialmente descritto i protagonisti: D’Annunzio, poeta ed esteta, piccolo di statura, figura piuttosto ordinaria con una barbetta a punta color biondo pallido, sguardo freddo e - forse - un po’ crudele; la Duse era molto più che bella, di un pallore opaco con begli occhi, lo sguardo clemente e una voce chiara e fine. I due s’incontrarono per la prima volta a Roma, poi a Venezia. Scoppiò l’amore e la passione e lei divenne protagonista degli spettacoli scritti da d’Annunzio. Lei sostenne generosamente lo stile di vita dell’amato e l’attività teatrale. Stimava infinitamente il suo genio ed era abituata a perdonare e a non recriminare. Un legame sentimentale e professionale, dunque, che si consumò tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 tra alti e bassi, frequenti litigi e riconciliazioni. “Fedeltà che significa?” si domandava il poeta, rispondendo: “Io sono infedele per amore, voglio un amore doloroso”. Mentre la Duse gli domandava “come vuoi che ti ami?”, sottolineando di “avere pietà e tenerezza per le altre donne che ti amano”.

“Ma io - sosteneva - ti amo al di là della crudeltà che anima l’amore, ti amo al di là di tutto”. La rottura definitiva tra il poeta e l’attrice avvenne quando D’Annunzio decise di affidare il ruolo di protagonista de “La figlia di Iorio” a Irma Gramatica.

La convincente interpretazione di Mino Manni e Marta Ossoli è stata salutata da un lungo e convinto applauso finale.

Nelle foto, il reading teatrale andato in scena al PalabancaEventi.

Pubblicato il 29 marzo 2024

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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