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«Intervallo d’arte» alla Galleria Ricci Oddi

Arturo Martini La Pisana 1928 1929 Galleria dArte Moderna Ricci Oddi comodato da collezione privata

Riprende nei primi tre venerdì di settembre alle ore 13 l’iniziativa della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi “Intervallo d’arte”: brevi visite a tema condotte dalla direttrice Lucia Pini seguite, per chi lo desidera, da una pausa pranzo comune nel giardino della Galleria. Un ottimo modo, dopo le vacanze estive, per combattere lo stress da rientro concedendosi una pausa di serenità e bellezza tra le opere in collezione per poi consumare il proprio panino o packed lunch nel bellissimo giardino che circonda l’edificio di Giulio UIisse Arata.
Si comincia venerdì 5 settembre con una visita dedicata al capolavoro dello scultore Arturo Martini, “La Pisana” per poi proseguire venerdì 12 con un breve percorso, che vedrà al centro le opere di Antonio Mancini. Chiuderà infine l’iniziativa il 19 settembre un appuntamento riservato ai dipinti di Antonio Fontanesi, uno degli artisti più amati dal collezionista Giuseppe Ricci Oddi. Come nel corso della passata edizione di maggio, le visite avranno una durata di circa 30-40 minuti così da lasciare il tempo di godere con tranquillità della pausa pranzo comune nel giardino della Galleria.
L’iniziativa si rivolge in particolare ai residenti in città o a chi la frequenta per motivi di lavoro o di studio e intende offrire un’occasione di approfondimento culturale, ribadendo come la consuetudine alla frequentazione dei luoghi d’arte sia in grado di creare all’interno della propria quotidianità rigeneranti spazi di conoscenza, serenità e benessere.

Il programma

Il prezzo del biglietto di ingresso,  comprensivo della visita guidata con la direttrice, è di 9 euro (ridotto 5 euro).
Il programma:
venerdì 5 settembre, ore 13 La Pisana di Arturo Martini: “la donna più interessante di tutti i tempi”,
venerdì 12 settembre, ore 13 Antonio Mancini: “furiosa applicazione” e “interno eccesso di materia”,
venerdì 19 settembre, ore 13 Antonio Fontanesi: “natura e sentimento”.

Nella foto, Arturo Martini, La Pisana (1928-1929 ) Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, comodato da collezione privata 

Pubblicato il 3 settembre 2025

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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