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La storia del miracolo della Madonna di Rusteghini nel libro di Andrea Bergonzi

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È stato appena pubblicato il nuovo volume di Andrea Bergonzi dedicato a uno degli episodi più misteriosi e affascinanti della tradizione popolare dell’Appennino piacentino: la storia del miracolo della Madonna di Rusteghini, avvenuto nel 1836 durante una devastante epidemia di colera. Il libro, frutto di una rigorosa ricerca d’archivio, verrà presentato sabato 2 agosto alle ore 17 presso la chiesa parrocchiale di Pedina di Morfasso.

Una leggenda che diventa storia
Il volume nasce da una domanda che l’autore si è posto fin dall’infanzia: la storia che i nonni raccontavano era solo leggenda o c’era del vero? Secondo la tradizione orale, nel piccolo paese di Rusteghini di Morfasso, durante un’epidemia che stava falcidiando la popolazione, gli abitanti portarono in processione la statua della Madonna delle Grazie, chiedendo la sua intercessione. Da quel giorno, secondo quanto si tramandava, non ci furono più decessi per colera.
Spinto dal desiderio di verificare i fatti, Bergonzi ha intrapreso un lavoro di consultazione di numerosi documenti conservati negli archivi parrocchiali, diocesani e di Stato. La scoperta è sorprendente: gli atti e i registri storici confermano l’interruzione dei decessi subito dopo la processione del 31 luglio 1836, evento che avvenne proprio quando, da un punto di vista medico ed epidemiologico, un raduno popolare avrebbe potuto aumentare i contagi.

Il miracolo e la devozione popolare
Il volume non si limita a documentare i fatti dell’epidemia, ma ricostruisce anche il voto devozionale della popolazione che, per ringraziare la Madonna, fece costruire un oratorio, ancora oggi al centro delle celebrazioni della sagra del 27 luglio. È qui che si svolge annualmente una funzione religiosa in memoria del miracolo.

I documenti in mostra
Durante la presentazione del libro saranno esposti per la prima volta al pubblico diversi documenti originali del 1836 provenienti dall’archivio storico parrocchiale, che attestano non solo i decessi avvenuti fino alla processione, ma anche le registrazioni che testimoniano la cessazione dell’epidemia.

Tra fede e ricerca storica
Il volume, che si muove tra devozione, storia e documentazione archivistica, include anche un approfondimento sulla diffusione del colera nelle valli dell’Arda, del Nure e del Ceno, e la ripubblicazione di una poesia in dialetto piacentino di Vincenzo Capra, uno dei principali poeti dialettali dell’Ottocento, che racconta come la popolazione visse quella drammatica stagione.
Completano il libro numerose immagini delle processioni che si sono svolte dagli anni ’90 ad oggi, nonché riproduzioni anastatiche dei documenti d’epoca.

Un’occasione per conoscere il territorio
La presentazione del volume rappresenta non solo un evento culturale di rilievo per il comune di Morfasso, ma anche un’importante occasione per riscoprire un patrimonio di fede, storia e identità locale, che rischiava di rimanere confinato nel passaparola orale. Grazie ad Andrea Bergonzi, oggi quella leggenda diventa finalmente parte documentata della nostra memoria collettiva.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 31 luglio 2025

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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