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Vermiglio di Maura Delpero apre il Bobbio Film Festival

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Con la proiezione diVERMIGLIOdi Maura Delpero prende il via venerdì 1° agosto alle 21.15, nella splendida cornice del borgo di Bobbio, l’attesa ventottesima edizione delBobbio Film FestivaldiMarco Bellocchio.
Ospite d’eccezione della serata la regista Maura Delperoche il pubblico avrà l’occasione di incontrare nel tradizionaleincontro-dibattitocondotto dalcritico cinematograficoEnrico Magrellidopo la proiezione del film nel Chiostro di San Colombano.
Maura Delpero (a fine mese al Lido come giurata dell’82esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia) è reduce dallo straordinario successo diVermiglioche si era aggiudicato ilLeone d’argento all’81° Mostra del Cinema di Venezia, che ha vinto ben7 David di Donatello(tra cui Miglior Film e Miglior Regia) e3 Nastri d’Argentoe che è stato ilcandidato italiano agli Oscar 2025per il Miglior film internazionale.
“Film di una perfezione formale abbagliante nella quale non mancano echi di Ermanno Olmi o di Franco Piavoli” (Repubblica),Vermiglioracconta le vicende e i segreti di un nucleo famigliare in un piccolo paese di montagna nell’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale, quando l’arrivo di un soldato rifugiato interrompe la serenità della vita semplice, scandita dall’alternarsi delle quattro stagioni.
Magistralmente interpretato,Vermiglioè il secondo lungometraggio di Maura Delpero dopoMaternal(film premiato al 72esimo Festival di Locarno e insignito, tra gli altri riconoscimenti, anche del Kering Women in Motion Young Talent Award al 73esimo Festival di Cannes) e dopo alcuni documentari (su tuttiSignori professorieNadea e Sveta, entrambi premiati al Festival di Torino) in cui la regista ha esplorato il confine tra finzione e non finzione.
“Anche quest’anno- spiega inoltre Paola Pedrazzini, direttrice di Fondazione Fare Cinema- la progettualità del Bobbio Film Festival coniuga la visione dei film e la fruizione culturale, all’alta formazione, con la compresenza a Bobbio, durante il festival, del progetto Bottega XNL-Fare Cinema che trasforma il borgo in un set a cielo aperto, del corso di sceneggiatura e del corso di critica cinematografica che vedrà i corsisti diventare giuria del festival”.
A Bobbio si concluderanno, infatti, anche le oltre 200 ore di lezione del rinnovato corso di critica cinematografica “Il Critico cinematografico: dalla visione alla recensione” tenute da Anton Giulio Mancino e rivolte a giovani perlopiù universitari, selezionati attraverso un bando nazionale che avranno l’opportunità di comporre la giuria del Festival.
L’edizione 2025 vedrà inoltre a Bobbio anche una parte importante del progetto di Fondazione di Piacenza e Vigevano “Bottega XNL-Fare Cinema” (il percorso di alta formazione in regia cinematografica che vede come “Maestra” per il 2025 Francesca Comencini) e un ciclo di lezioni intensive del corso di sceneggiatura “Lo Sceneggiatore: scrivere per il cinema” (tenuto da Valia Santella e Bruno Oliviero e iniziato ad aprile al secondo piano di XNL a Piacenza).
Il 2 agosto "Nonostante" di Valerio Mastandrea
 
Sabato 2 agostoil programma continuerà poi conValerio Mastandreache sarà a Bobbio per incontrare il pubblico e presentare il suo secondo film da regista,Nonostante. Il Bobbio Film Festival è progettato e organizzato daFondazione Fare Cinema, in sinergia con ilComune di Bobbio, con il sostegno diFondazione di Piacenza e Vigevano, delMinistero dei Beni Culturalie  diRegione Emilia-Romagna.
 
INFO E BIGLIETTI
 
Biglietto singolo: € 8 posto numerato
Abbonamento a 10 serate: € 60 posto numerato
www.fondazionefarecinema.it(sezione “Bobbio Film Festival”)
Gli abbonamenti possono essere acquistati online oppure allo IAT di Bobbio (Piazza S. Francesco) dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30. I biglietti possono essere acquistati online e dal 1° agosto al 10 agosto allo IAT di Bobbio (Piazza S. Francesco) dalle 10.00 alle 12.30 oppure all’ingresso del chiostro di San Colombano dalle 19.30 alle 21.15
Per informazioni:
 
- telefonare al numero:333 581 0876negli orari di apertura della biglietteria
 
- scrivere a:
 
Pubblicato il 31 luglio 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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