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La Scuola calcio di San Giuseppe Operaio

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Accoglienza, serietà e competenza. È quello che trovano i 33 bambini - bambine assenti ma ammesse - di età compresa tra i 5 e i 7 anni (annate 2009, 2010, 2011) della Scuola calcio “Don Bosco” (affiliata al Csi) della parrocchia cittadina di San Giuseppe Operaio, agli “ordini” di Luis Fernando Centi, calciatore ex professionista, e del suo collega di disciplina Paolo Quaglioni.
Supervisiona il parroco don Stefano Segalini che pur non è mai stato appassionato di calcio - “penso di essere uno dei pochi che non ha mai giocato nemmeno per scherzo”, dice - ma si è convertito anche dopo l’incontro con alcuni calciatori, tra cui Luis.

Due le sedute di allenamento settimanali da un’ora circa ciascuna per i primi giochi con la palla e le prime sgambettate sul prato sintetico: quello della parrocchia, all’aperto e con impianto di illuminazione, rinnovato l’anno scorso, e quello messo a disposizione dal Piacenza Calcio al Garilli, coperto e riscaldato per l’inverno.
Giallo rosso e blu i colori sociali che si rifanno ai tre rioni nei quali era suddivisa la parrocchia quando è nata, intitolazione a san Giovanni Bosco “perché patrono dei giovani e per la grande devozione che ha sempre avuto don Giancarlo Conte”, spiega don Stefano.

Leggi l'articolo a pagina 18 dell’edizione di giovedì 15 dicembre 2016

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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