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Inzuppàti
dell’amore di Dio

Dal Vangelo secondo Matteo (28,16-20)
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea,
sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere
in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli,
battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,
insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco,
io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

La nostra vita e la Parola
vg21mag23Il dubbio. Sul monte della Galilea: i discepoli vedono il Signore e si prostrano, ma poi viene detto “essi dubitarono”. Sembrano affermazioni contrastanti: cosa vuol dire dubitarono? Per noi il dubbio, soprattutto nell’ambito della fede, è una questione legata alla convinzione se una cosa che ti viene detta sia vera o no. Uno può avere il dubbio che Dio ci sia o non ci sia, oppure può avere il dubbio che dopo la morte ci sia qualcosa. Qui però non si tratta di questo tipo di dubbio. Il verbo che viene utilizzato in greco è “distazo” che è un verbo che indica la situazione di chi vacilla perché ha una posizione doppia.
È la condizione di chi si trova davanti a un bivio e non sa dove andare, oscillando tra due posizioni. È incerto su che strada prendere. Gli undici ancora non hanno deciso se vivere secondo la morte o secondo la resurrezione. La situazione dei discepoli è la stessa che si trova a vivere ogni credente: vivere ubbidendo alla morte, condizionato dalla morte e dalla paura che la morte fa, oppure vivere ubbidendo alla resurrezione, a colui che è morto crocifisso ed è risorto.
Continuare a organizzare l’esistenza con il solo scopo di sopravvivere ad ogni costo oppure ci sono dei motivi per cui si può rischiare di perdere questa vita? I discepoli non sanno se andare avanti con la paura della morte o consegnando la vita nelle mani del Padre e donando la vita ai fratelli. Così anche noi siamo davanti a questo bivio ogni giorno.


Il potere. Per questo Gesù si avvicina a loro e si fa vicino a noi e dice: “A me è stato dato ogni potere in cielo e in terra”. Gesù fin dall’inizio della sua missione, respingendo nel deserto le tentazioni di satana, aveva rifiutato di dominare sull’uomo passando per l’adorazione del nemico di Dio, che fa proprio leva sulla paura. Gesù aveva scelto invece la via dell’adorazione del Padre.

È da Dio Padre che riceve il vero potere che è a favore dell’uomo. Non è un potere che rende schiavi, ma che libera. Non è un potere che schiaccia, ma che solleva. Non è un potere che opprime, ma che rialza. Non è un potere che soffoca la vita, ma la dona in abbondanza. Agli uomini è offerta, in Cristo, la possibilità di passare da un certo tipo di regno, da un certo modo di vivere, ad un nuovo regno. Per questo Gesù dice “battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, cioè immergeteli, inzuppateli nella vita di Dio, nell’amore di Dio e vivranno da figli.


Don Andrea Campisi

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