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Il Vescovo: “UE, servono coesione e politica estera”

Mons. Ambrosio: 
“UE, servono coesione e politica estera”

ambrosioComece

“In questa difficile fase della sua storia, l’Europa richiede una stretta collaborazione fra i Paesi, un reciproco sostegno nel senso della solidarietà” per affrontare sfide quali la ripresa economica, l’emergenza umanitaria legata alle migrazioni e il suo ruolo internazionale.
“Ma per fare tutto questo– afferma mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio, delegato della Conferenza episcopale italiana presso la Comece, Commissione degli episcopati della Comunità europea – occorrono coesione interna e una chiara linea di politica estera”.
È questo uno dei temi principali della giornata di oggi giovedì 3 marzo, all’assemblea plenaria di primavera della Comece, in programma dal 2 al 4 marzo a Bruxelles sul tema “La vocazione dell’Europa a promuovere la pace nel mondo”.
Sempre nella giornata di oggi è previsto un dibattito, a porte chiuse, tra i vescovi della Comece e l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini, invitata a parlare ai vescovi “sul profilo di una nuova strategia globale dell’Ue per la politica estera e di sicurezza”.

Nel corso dell’assemblea i vescovi Comece saranno aggiornati da esperti “riguardo la situazione geopolitica ai confini meridionali e orientali esterni dell’Ue e le nuove sfide per la sicurezza”, si legge in una nota diffusa dal segretariato Comece.
All’attualità geopolitica si affiancherà una riflessione teologica ed etica sul valore della pace che guidata da don Seán Healy (Social Justice, Irlanda).
Verrà inoltre discussa dai vescovi una bozza di documento sulla vocazione dell’Europa nella promozione della pace nel mondo, preparata congiuntamente dalla Comece e dalla Commissione europea Justitia et Pax.
Un momento sarà poi specificamente dedicato alla questione dei rifugiati in Europa, con un intervento del vescovo austriaco Ägidius Zsifkovics, che relazionerà riguardo la situazione e riferirà del recente incontro ad Heiligenkreuz tra i vescovi dei Paesi di ingresso, transito e destinazione dell’attuale ondata migratoria.

“Dinanzi a quanto sta avvenendo alle porte d’Europa – afferma mons. Gianni Ambrosio, vice presidente della Comece – serve certamente un atteggiamento di accoglienza per salvare vite umane in fuga dalla guerra e dalla povertà, e anche azioni volte all’integrazione” dei rifugiati.
“Allo stesso tempo bisogna prevedere una strategia di vasto raggio che miri allo sviluppo e alla pace nei Paesi d’origine dei flussi. Questo perché sarebbe ingiusto che tali Paesi perdessero le forze più giovani, intere famiglie, le persone istruite, impoverendo ulteriormente” le nazioni di Africa e Medio Oriente.
Da qui la via della cooperazione allo sviluppo in chiave solidaristica.

Mons. Ambrosio condivide anche il pensiero del Papa, che di recente ha parlato di “rifondare l’Europa”: “Constatiamo che il grande spirito degli inizi si è affievolito – afferma il vicepresidente Comece in un’intervista al Sir (Servizio di informazione religiosa) –, anche perché nel frattempo è mutato il contesto storico e l’Ue si è molto allargata. Nell’Europa comunitaria c’è oggi un eccesso di centralismo, e anche una certa prevalenza di alcuni Paesi sugli altri nella guida” dell’Ue.
“Al contempo – prosegue mons. Ambrosio - gli aspetti economici sembrano prevalere su tutto, anche a scapito della politica e della cultura, ma così l’Europa non può fare passi avanti. Questa Europa va rilanciata a partire dai valori che ci uniscono, come hanno più volte richiamato Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e ora Papa Francesco”.

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