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Lotta allo spreco

Lotta allo spreco

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Eccedenze alimentari: Piacenza fa scuola

È stata approvata alla Camera ed ora attende il passaggio in Senato la nuova legge che mira a ridurre gli sprechi alimentari. L’obiettivo è di arrivare ad un testo unico che favorisca il recupero, la distribuzione e la valorizzazione delle eccedenze di cibo per fini di solidarietà sociale. Come? Creando un circuito virtuoso entro il quale - in tutta sicurezza e trasparenza - i prodotti invenduti e ormai prossimi alla scadenza, ma ancora buoni da consumare, possono essere donati da supermercati, negozianti o produttori alle realtà del territorio che si occupano di povertà.

Entro questa rete - e questa è una novità assoluta - entrerebbero a far parte non soltanto gli alimenti, ma anche i farmaci e i capi di vestiario.

In tempi di povertà alimentare conclamata – le borse viveri dal 2000 ad oggi sono passate da 880 a 5.906 - la legge giunge come una buona notizia. Nella nostra città però non segna una svolta. “È certamente una legge importante, che raccoglie esperienze già in atto. Noi siamo partiti nel 2009, entro un quadro legislativo più incerto, con il circuito Piacenza Solidale per il recupero del «fresco», elaborando un protocollo insieme all’Asl che in diversi punti è stato ripreso dagli estensori della nuova norma. Segno che abbiamo precorso i tempi”. Giuseppe Chiodaroli, direttore della Caritas diocesana, va giustamente fiero dell’intuizione che ha messo insieme Unione Commercianti, Comune e Provincia di Piacenza, Enia, Asl, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Rotary Club e l’organismo diocesano per recuperare latticini, formaggi, pasta fresca e quant’altro rischia di restare nei banchi frigo dei supermercati. Senza fare sconti sulla qualità. Sono 82 le tonnellate di cibo fresco raccolte nel 2015, che hanno permesso di assicurare 58mila pasti alle mense dei poveri, per un valore complessivo di 215mila euro.

Caritas è impegnata nella lotta allo spreco a 360 gradi. Oltre agli alimentari, con l’emporio “Intrecci” e le “Vetrine Solidali” si assicura nuova vita a mobili, suppellettili, oggetti per la casa, vestiti. Le offerte raccolte servono per l’acquisto dei generi che di norma non vengono donati o che servono nelle emergenze, ad esempio coperte o indumenti pesanti per l’inverno.

Il tutto mentre, a livello nazionale, Caritas Italiana e Fondazione Banco Alimentare presentano il primo Manuale per corrette prassi operative per le organizzazioni caritative su “Recupero, raccolta e distribuzione di cibo ai fini di solidarietà sociale”. Il testo, steso in collaborazione con il professor Pier Sandro Cocconcelli della sede piacentina dell’Università Cattolica e con la prof.ssa Claudia Balzaretti dell’Università degli Studi di Milano, è stato validato dal Ministero della Salute.

Leggi il servizio a pagina 3 dell’edizione di venerdì 1° aprile 2016

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