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«La misericordia può cambiare la storia»

«La misericordia
può cambiare la storia»

PapaUdienza

Ricchezza, potere e misericordia al centro dell'udienza generale di Papa Francesco di oggi, mercoledì 24 febbraio.  

"La ricchezza e il potere sono realtà che possono essere buone e utili al bene comune, se messe al servizio dei poveri e di tutti, con giustizia e carità - ha ammonito il Papa -. Ma quando, come troppo spesso avviene, vengono vissute come privilegio, con egoismo e prepotenza, si trasformano in strumenti di corruzione e morte. (...) Se si perde la dimensione del servizio, il potere si trasforma in arroganza e diventa dominio e sopraffazione".

Così il Papa, nella catechesi odierna, ha sintetizzato “ciò che accade nell’episodio della vigna di Nabot”, descritto nel Primo Libro dei Re, in cui “si racconta che il re d’Israele, Acab, vuole comprare la vigna di un uomo di nome Nabot, perché questa vigna confina con il palazzo reale”, ma Nabot si rifiuta di cedere al re la sua terra percé "la terra è sacra, perché è un dono del Signore, che come tale va custodito e conservato, in quanto segno della benedizione divina che passa di generazione in generazione e garanzia di dignità per tutti”, ha ricordato Francesco.
Ma Gezabele, moglie di Acab, decide che il re deve essere accontentato ad ogni costo e agendo "in modo spregiudicato, decide di eliminare Nabot e mette in opera il suo piano: spedisce, a nome del re, delle lettere agli anziani e ai notabili della città ordinando che dei falsi testimoni accusino pubblicamente Nabot di avere maledetto Dio e il re, un crimine da punire con la morte. Così, morto Nabot, il re può impadronirsi della sua vigna”.

"Ecco dove porta l’esercizio di un’autorità senza rispetto per la vita, senza giustizia, senza misericordia - afferma Francesco -. Ed ecco a cosa porta la sete di potere: diventa cupidigia che vuole possedere tutto" (...) 

"Dio, però, è più grande della malvagità e dei giochi sporchi fatti dagli esseri umani - ha proseguito il Papa -. Nella sua misericordia invia il profeta Elia per aiutare Acab a convertirsi. Dio vede questo crimine e bussa anche al cuore di Acab e il re, messo davanti al suo peccato, capisce, si umilia e chiede perdono. Che bello sarebbe se i potenti sfruttatori di oggi facessero lo stesso!".

"Il Signore accetta il suo pentimento; tuttavia, un innocente è stato ucciso, e la colpa commessa avrà inevitabili conseguenze. Il male compiuto infatti lascia le sue tracce dolorose, e la storia degli uomini ne porta le ferite".

La misericordia è “la via maestra che deve essere perseguita”, perché “può guarire le ferite e può cambiare la storia”, ha detto il Papa al termine della catechesi e ha ribadito che “la misericordia divina è più forte del peccato degli uomini”.

“Gesù Cristo è il vero re, ma il suo potere è completamente diverso”, ha ricordato Francesco: “Il suo trono è la croce. Lui non è un re che uccide, ma al contrario dà la vita. Il suo andare verso tutti, soprattutto i più deboli, sconfigge la solitudine e il destino di morte a cui conduce il peccato. Con la sua vicinanza e tenerezza porta i peccatori nello spazio della grazia e del perdono”.

“E questa è la misericordia”, ha concluso a braccio citando il tema dell’anno giubilare.

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