Don Isola: prima di tutto la capacità di ascoltare
Si parte con l’accogliere l’altro: il parroco di Carpaneto spiega che cosa significa guidare una comunità incontrando ogni giorno le persone
Nel vasto mondo della Chiesa italiana, ogni giorno, in ogni parrocchia, in ogni comunità, si compie un’opera corale di accompagnamento alla crescita umana e spirituale di coloro che vi partecipano, ed i sacerdoti sono portatori di speranza e di conforto.
Abbiamo incontrato don Roberto Isola (nella foto sotto), parroco di Carpaneto Piacentino, che, attraverso la sua esperienza, ci ha raccontato come l’ascolto è più della semplice azione di udire le parole degli altri; è un atto di accoglienza, comprensione e sostegno, è il fondamento su cui si costruisce ogni relazione umana e spirituale.
Un ascolto silenzioso
“L’ascoltare è sempre - ha detto don Isola - un’opera che riguarda l’interiorità e quindi è proprio una disposizione che sento necessaria nel cercare di essere lì, davanti alla persona che vuole dire qualcosa, che vuole parlare, che, tante volte, vuole sfogarsi... La prima modalità di ascolto è quello di un silenzio interiore che sia rispettoso della persona che sta parlando, che viene ad aprire il suo cuore e tocca le corde più profonde della propria esperienza e della propria storia”.
In questa dimensione intensa di ascolto, don Roberto ha sottolineato che quasi non c’è bisogno poi di dire espressioni consolatorie e cercare soluzioni.
“La persona - ha affermato don Roberto - si trova poi ad avere dentro di sé una capacità di trovare un’energia nuova, una visione positiva del problema che sta vivendo, e quindi riesce poi a scoprire le risorse che ha già, ma che fino ad allora non vedeva”.
Lo stupore e la gioia del perdono
Prima di ascoltare - per don Isola - c’è un mettersi a disposizione di Dio, che poi viene traslata all’altro in modo naturale: è l’amore contagioso del Signore.
“Una cosa particolare che mi ricordo - ha detto don Roberto - quand’ero ancora vice parroco, è stata quella di ascoltare una persona che era in una RSA ed aveva un rimorso, un’esperienza della sua vita passata che l’aveva segnato, e gli pesava ancora. Dopo aver ricevuto il perdono di Dio, egli ha avuto come una espressione di meraviglia che questo perdono fosse anche per lui. Ho avvertito la sua gioia e lo stupore di sentirsi amato, di sentirsi perdonato, di vedere che la misericordia era una realtà concreta, che l’ha sradicato dalla sua rassegnazione e l’ha rimesso in una nuova prospettiva positiva”.
Intercettare il vissuto delle persone
L’ascoltare - per il parroco di Carpaneto - è sempre il primo passo.
Bisogna essere anche un po’ coraggiosi ad andare verso l’altro mostrando che sei disposto ad ascoltare, e questo offre anche una possibilità di annuncio, di dire una parola che poi viene ben recepita.
Il rischio del prete di fare la predica, il fervorino, però - per don Isola - è sempre presente, invece è importante cercare di immaginare quello che vivono gli altri, quindi ascoltare è la capacità di cogliere un’esperienza non detta, ma in qualche modo intercettata.
“In questo modo - ha affermato il parroco - quello che dici, senti che viene recepito in un modo diverso, cioè ti rendi conto che le persone sono più attente, più disponibili ad aprirsi, si riesce a intercettare il loro vissuto. Perché tante volte le persone non te lo vengono a raccontare direttamente, lo devi un po’, tra virgolette, immaginare dai segni che vedi da parte loro. Quindi è un ascolto indiretto...”.
La presenza viva della Chiesa
Attraverso le sue parole, don Roberto ci ha ricordato che ogni individuo ha bisogno di essere ascoltato, di essere compreso nella propria unicità e fragilità. I sacerdoti e le comunità cristiane offrono questo dono prezioso a tutti coloro che bussano alla porta della Chiesa in cerca di conforto e speranza.
È così che la Chiesa cattolica italiana, in un mondo spesso segnato da divisioni e indifferenza, attraverso gesti concreti di carità e impegno sociale, riesce a trasformare e a rigenerare molte persone.
L’esempio dei sacerdoti, come don Roberto, testimonia la presenza viva di amore e di vicinanza della Chiesa.
Riccardo Tonna
“Don, sei pronto a camminare con noi?”
“Voglio essere collaboratore della vostra gioia”: così si è presentato il 1° dicembre 2024 alla sua nuova comunità di Carpaneto Piacentino don Roberto Isola.
A loro volta i cittadini di Carpaneto, attraverso le parole del sindaco, Andrea Arfani, hanno accolto il nuovo parroco con un caloroso benvenuto.
Al termine della celebrazione, presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto, una persona a nome della Comunità Pastorale ha espresso parole sentite di accoglienza nei confronti del nuovo parroco: “Don Roberto - ha detto -, cerchiamo in te una figura di riferimento, capace di camminare davanti a noi come nostra guida, di camminare in mezzo a noi nell’amicizia e nella condivisione dei carismi, e dietro di noi, avendo cura di chi si stacca dal gruppo. Non ti chiediamo di fare cose straordinarie, ma di essere un buon compagno di viaggio che sa ascoltare e sostenere chi ha bisogno. Quindi don - ha concluso sorridendo -, sei pronto a camminare con noi?”.
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I sacerdoti nelle nostre vite ogni giorno
Pubblicato il 13 febbraio 2025
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