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Notizie Varie

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Adozione: dalla centralità del genitore a quella del bambino

In Cattolica lezione su storia ed evoluzione dell’adozione

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Dal diritto romano alla Legge n. 184 del 1983: l’istituto dell’adozione - coi suoi cambiamenti, le sue criticità e le possibili prospettive di intervento a livello normativo – è stato al centro di un incontro rivolto agli studenti della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Piacenza l’11 febbraio.
Ospite la professoressa di Storia del diritto medievale e moderno dell’Università degli studi di Milano, Gigliola Di Renzo Villata, introdotta dal prof. Antonio G. Chizzoniti, presidente del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, e accompagnata dal professore associato di Diritto privato dell’Università Cattolica di Piacenza Andrea Renda.

La lezione, intitolata “L’adozione. Origini, declino e trasfigurazione di un istituto”, ha trattato l’antichissima pratica dell’adozione sia da una prospettiva storica, che sociale e politica: “L’adozione è un istituto antichissimo che affonda le radici nel Diritto romano e nel tempo ha subito grandissime trasformazioni nei contenuti - ha spiegato agli studenti la prof.ssa di Renzo Villata -, ciononostante si può dire che la sua «corteccia» sia rimasta pressoché invariata”.

I cambiamenti evidenziati riguardano soprattutto la funzione che l’adozione ha avuto nel tempo: “Si è passati dall’interesse dell’adottante a quello dell’adottato – ha evidenziato –. Il principale scopo dell’istituto in passato era infatti da un verso quello di realizzare l’«imitatio naturae», dare un figlio a chi di figli non ne ha, e dall’altro – soprattutto a partire dal medioevo in poi - quello di consentire la successione dei beni, la cosiddetta «adoptio in hereditatem». La finalità per così dire sociale non era presa in grande considerazione".
"Nella modernità – ha aggiunto – il minore ha acquisito una rilevanza mai avuta prima. Decisiva in questo senso, perlomeno per quanto riguarda l’Italia, la Legge 184 del 1983, che si concentra sulla centralità del minore in quanto soggetto avente il diritto di crescere in famiglia".
"Oggi l’adozione – ha concluso – si presenta come un istituto con alcune carenze, soprattutto in relazione ai cambiamenti sociali che stiamo vivendo – si pensi soprattutto alle stepchild adoption - cui è necessario far fronte con precisi interventi legislativi”.

Federico Tanzi

Pubblicato il 12 febbraio 2019

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Confapi: mercato statunitense al centro di un incontro il 20 febbraio

Cristian Camisa

È in programma mercoledì 20 febbraio, alle ore 17.30 nella Sala Riunioni del Grande Albergo Roma, via Cittadella, 14, il workshop “U.S.A., il più grande e complesso mercato del mondo. I nuovi modi di affrontarlo”. A organizzarlo sono Confapi Industria Piacenza e il Consorzio per l’internazionalizzazione Emilian Way in collaborazione con UniCredit con l’obiettivo di analizzare il mercato americano nella sua complessità e fornire quindi un sostegno alle aziende intenzionate a guardare oltreoceano.
Il pomeriggio si aprirà con i saluti di Cristian Camisa, Presidente di Confapi Industria Emilia Romagna, e Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit. A seguire gli interventi sul supporto di UniCredit alle imprese nel processo di espansione del loro business all’estero, in particolare “Mercato U.S.A.: situazione attuale e strategie d’ingresso” sarà il tema di cui relazionerà Alessandro Paoli, Head of UniCredit International Center Italy, mentre “Trend valutari e di Risk Management” quello introdotto da Giovanna Simonetti, Head of CIB & CB FX SALES UniCredit.
Il workshop continuerà con le esperienze dirette: “Consigli dalla business community italiana negli States” sarà il tema trattato da Tommaso Cardana, Presidente Italy-America Chamber of Commerce Southeast e Antonello Di Giovanni, Vice Presidente Italy-America Chamber of Commerce Southeast in collegamento dagli Stati Uniti. “Uniti per essere più efficaci e competitivi, l’esperienza e le ragioni del nuovo Consorzio per l’internazionalizzazione Emilian Way” è il focus su cui si soffermerà Giulio Gherri, Presidente di Emilian Way Consorzio per l’internazionalizzazione. “Le attuali modalità di approccio al mercato USA” saranno al centro dell’intervento di Vittorio Agnati, International Business Developer Gen USA LLC.
A chiudere il pomeriggio sarà, infine, una tavola rotonda che vedrà confrontarsi Cristian Camisa, Andrea Burchi, Giulio Gherri.
L’iniziativa è promossa per delineare la struttura complessa del grande mercato americano che rappresenta, sulla base dei dati Istat, il terzo mercato di sbocco nazionale e della regione Emilia Romagna, eppure i dati Unioncamere Emilia Romagna illustrano che nel 64 per cento dei casi, l’export verso gli Stati Uniti è caratterizzato da vendite continuative inferiori ai tre anni. Il mercato americano rappresenta quindi grandi opportunità per gli imprenditori ma richiede, tuttavia, un approccio di ingresso e penetrazione mirato.

Pubblicato il 12 febbraio 2019

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Appuntamento con la Biblioteca di Strada

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Ricomincia lunedì 11 febbraio alle 18, presso la Biblioteca di strada dell’Infrangibile, il ciclo di incontri “L’orto sovversivo”, in cui l’agronomo Paolo Buscarini spiega come realizzare coltivazioni anche “a misura di balcone”, senza utilizzare sostanze velenose o di sintesi ma seguendo, semplicemente, il ciclo naturale delle piante.
Nel frattempo, sono aperte le iscrizioni per il laboratorio che partirà il 1° marzo, in collaborazione con l’associazione “Le mani delle Donne”, dedicato a piccolo cucito e approccio all’uso della macchina da cucire: sei incontri in calendario il venerdì dalle 15 alle 17.30, durante i quali si imparerà a realizzare piccoli rammendi, orli e accorciare abiti. Sei i posti disponibili, con iscrizione obbligatoria da effettuarsi scrivendo a partecipazione [AT] comune [DOT] piacenza [DOT] it o rivolgendosi direttamente alla Biblioteca di strada il giovedì dalle 9 alle 19. La frequenza è gratuita, ma ciascuno dovrà procurarsi il materiale necessario.
Prosegue, intanto, il laboratorio di maglia e uncinetto con accesso libero ogni lunedì pomeriggio, dalle 15 alle 18, con le rappresentanti di Spi-Cgil, mentre nella stessa giornata, dalle 10 alle 12, a presidiare la struttura tra via Serravalle Libarna e via Tortona è l’associazione Apertamente, impegnata nel sostegno a chi vive condizioni di disagio psichico. Il martedì, dalle 14.30 alle 18, spazio a chi segue il laboratorio di lingua francese, mentre il 2° e 4° mercoledì del mese, dalle 16 alle 18, è presente il Comitato Amici della Pertite insieme ad altre realtà attive nella tutela dell’ambiente.
Tutti i mercoledì, dalle 21 alle 23.30, è a disposizione il Comitato Infrangibile Sicuro, mentre il giovedì dalle 9 alle 19 è aperto lo Sportello dei Cittadini e della Partecipazione e, dalle 20 alle 23.30, la Biblioteca propone serate conviviali.
Tutti i giorni, dalle 15 alle 20 – esclusa la domenica – la saletta con entrata da via Tortona è aperta a chiunque desideri trascorrere qualche ora in compagnia.

Pubblicato l'11 febbraio 2018

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Mons. Ambrosio ha celebrato la messa per i sei anni della Gebetsliga

 

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Una bella festa in famiglia per ricordare l’anniversario di avvìo della Delegazione piacentina della Gebetsliga. Mons. Gianni Ambrosio ha celebrato la messa (in rito latino riformato) nella chiesa di San Giorgino in Sopramuro, dove ha sede la Delegazione (ospite dell’ antica Confraternita della Beata Vergine del Suffragio).
Hanno concelebrato il delegato nazionale mons. Arnaldo Morandi insieme con il bresciano don Roberto Bonsi. Presente in presbiterio il rettore della chiesa di S.Giorgino Canonico don Joseph Luzuy.
Fra i fedeli, i costituenti la Delegazione piacentina e diversi amici; il priore della Confraternita Carlo Emanuele Manfredi, anch’egli componente la Delegazione. In rappresentanza del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio – oltre, naturalmente, al Vescovo stesso, che ne è Priore per la regione Emilia Romagna, in qualità di Cavaliere di Gran Croce di grazia Ecclesiastico, e allo stesso mons. Morandi, Segretario Generale dell’Ufficio del Gran Priore e Priore della Delegazione della Lombardia, anche l’Avv. Franco Marenghi, delegato Vicario dell’Ordine per Piacenza e il Dott. Carlo Giarelli.
All’omelia  il Vescovo ha ricordato la grandezza morale e spirituale della figura del Beato Imperatore, istituendo anche un significativo parallelo tratto dalla liturgia del giorno, che ha consentito di raffrontare un “grande” re e imperatore come Carlo - grande nonostante la tragedia della sua vita e delle vicende del suo breve regno martoriato dalla guerra e dalle inimicizie interne ed esterne e umiliato da un immeritato esilio, grande perchè amico di Dio e uomo di pace – e quelle di un “piccolo” re come Erode, meschinamente incapace di andare oltre i limiti delle passioni umane e del rispetto umano, giungendo al crimine più nefasto. Particolarmente sottolineate, poi, le figure di Carlo e Zita sposi santi.
Il Vescovo ha augurato prospera attività alla Gebetsliga di Piacenza, così come, nel saluto a fine celebrazione, mons. Morandi, ha portato il saluto dei vertici ecclesiastici della Gebetsliga e dell’Ordine Costantiniano; è stato accompagnato, nel commiato a tutti, dal Delegato della Gebetsliga di Piacenza Maurizio Dossena che ha sottolineato con soddisfazione l’attenzione del Papa e dei Vescovi per la nostra Unione di Preghiera.

Pubblicato il 12 febbraio 2019

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L’opera teologica di Perotti in Nostra Signora di Lourdes


Lo storico Stefano Pronti e il parroco don Paolo Camminati hanno presentato le opere dell’artista piacentino che arredano la chiesa

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È stata una serata all’insegna dell’arte e della fede quella organizzata dalla parrocchia di Nostra Signora di Lourdes a Piacenza in occasione delle celebrazioni della festa patronale, evento che ha dato anche l’opportunità di ricordare, a poco più di un anno di distanza dalla sua morte, l’artista Paolo Perotti, di cui la chiesa conserva un gran numero di opere.
Con la guida dello storico dell’arte Stefano Pronti si sono potute ammirare sotto una luce diversa (anche grazie al nuovo impianto di illuminazione inaugurato nella stessa serata) le sculture dell’artista piacentino, dall’imponente Crocifisso che domina dall’alto la chiesa, alle grandi tavole di rovere che svolgono la funzione di Via Crucis, anche se in un modo che si distacca dalla tradizionale iconografia cristiana, interpretandola in un modo del tutto personale. 

Passando in rassegna tutte le opere presenti in chiesa, oltre al Crocifisso e alla Via Crucis di Perotti sono anche l’altare, l’ambone, i bassorilievi dei confessionali, della statua della Madonna di Lourdes e del fonte battesimale, lo storico dell’arte ha potuto presentare le caratteristiche dello scultore piacentino che qui ha operato solamente con il legno di rovere.
Dopo un inizio di carriera in cui aveva utilizzato il marmo e la pietra, ma sempre sfruttandone la massa, il corpo intero, la porosità, mai levigandolo, negli anni Settanta, dopo aver acquistato alcuni enormi tronchi di rovere estratti dal Po, sceglie il legno per le sue opere successive.


Quando inizia le opere di Nostra Signora di Lourdes, Paolo Perotti ha già raggiunto la maturità artistica.
È stato infatti l’artista che più ha operato nelle chiese piacentine all’indomani del Concilio Vaticano II, i cui documenti diedero nuove indicazioni per l’arredo liturgico, a cominciare dall’altare che doveva essere rivolto verso l’assemblea.
A suo agio negli ambienti liturgici grazie alla sua fede e alla sua esperienza, Perotti ha potuto esprimere la sua interiorità e nella chiesa di via Damiani proprio con il legno di rovere ha espresso una figurazione narrativa matura, con le immagini scultoree perfezionate, ma in modo contenuto.
Un esempio è dato dal Crocifisso, “il capolavoro di Paolo Perotti - afferma Pronti –, che porta a maturazione uno struggimento molto ortodosso, molto umano che lui sentiva. Il Crocifisso non deve essere sofferente, non deve essere martoriato e con il capo reclinato, ma quell’Uomo che ha sfidato la sofferenza estrema che è poi anche risorto e tornato a parlare dalla croce”.
In contrasto con l’icona medievale del Crocifisso ieratico e irraggiungibile, Perotti gli ha tolto l’immobilità, gli ha flesso le gambe, gli ha aperto le braccia, e soprattutto guarda chi lo guarda: “Passaggio fondamentale dello scultore - prosegue Pronti - è fare un Cristo vivente, non morente, e parlante con un’assemblea”.
Il ciclo totale che Paolo Perotti ha realizzato in Nostra Signora di Lourdes “ci appartiene perché è in un linguaggio adeguato con riferimenti precisi, apparentemente semplici ma intensi. A lui dobbiamo una continuazione di una iconografia cristiana molto corretta, molto legata ai testi e molto attuale”, ha concluso Pronti.


Proprio al legame tra Scritture e sculture di Perotti ha fatto riferimento l’intervento conclusivo del parroco don Paolo Camminati, che ha presentato una rapida ma profonda analisi del contenuto teologico delle opere, a sottolineare la preparazione dell’autore sul piano tecnico-artistico, ma anche sul piano della conoscenza dei testi sacri.
Una particolare attenzione è stata rivolta alle grandi tavole composte da tre scene ciascuna che rappresentano una Via Crucis atipica, perché non contiene quegli episodi legati alla tradizione, come le cadute di Gesù e la Veronica, non presenti nei Vangeli: “In tutte le scene c’è una fedeltà ai testi esemplare - dice don Paolo - fedeltà che diventa evidentissima nell’ultimo pannello della Resurrezione, con la presenza dei personaggi del Vangelo di Luca come l’angelo e le donne che portano gli olii, e l’intuizione del mostrare il sepolcro vuoto”.
Non si dica più allora che in N.S. di Lourdes non c’è nulla, ha concluso don Paolo, “perché qui è presente una vera e propria opera teologica”.

Anna Valentini

Pubblicato l'11 febbraio 2019

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