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Giorno della Memoria: al teatro Verdi di Fiorenzuola va in scena Perlasca

Comunicato stampa. Teatro Verdi per il Giorno della Memoria ecco Perlasca


“Il coraggio di dire no” in scena il 27 gennaio nell’ambito della stagione teatrale Spettacolo interpretato da Alessandro Albertin e diretto da Michela Ottolini
Il Giorno della Memoria, venerdì 27 gennaio, verrà celebrato anche al Teatro “Giuseppe Verdi” di Fiorenzuola d’Arda, nell’ambito della stagione 2022-2023: alle 20.45, il Teatro fiorenzuolano ospiterà la rappresentazione “Giorgio Perlasca: il coraggio di dire no”, scritta ed interpretata da Alessandro Albertin e diretta da Michela Ottolini.

La vicenda di Giorgio Perlasca
La rappresentazione – prodotta dal Teatro de Gli Incamminati e dal Teatro Nazionale di Roma, in collaborazione con Overlord Teatro e con il patrocinio della Fondazione Giorgio Perlasca – narra la vicenda di Giorgio Perlasca, commerciante di carni residente a Budapest, che durante la seconda guerra mondiale, dopo l’8 settembre si ritrovò ricercato dalle SS a seguito del proprio rifiuto ad aderire alla Repubblica di Salò: arrestato, riuscì a fuggire e cercò rifugio presso l’ambasciata spagnola, da cui ottenne una cittadinanza fittizia ed un passaporto intitolati ad un presunto “Jorge Perlasca”. Nel novembre 1944 l’ambasciatore Angel Sanz Briz lasciò l’Ungheria, per non riconoscere il nuovo governo filonazista: Perlasca si spacciò per il sostituto del console, trovandosi a gestire la sopravvivenza di migliaia di ebrei nascosti nell’ambasciata e nelle case della capitale ungherese, salvando in soli 45 giorni oltre cinque mila persone. Al termine della guerra, dopo essere riuscito a rientrare in Italia, non raccontò la propria vicenda né alla famiglia, né alla stampa: solo nel 1987 alcune donne ebree ungheresi residenti in Israele lo rintracciarono e divulgarono la sua eroica vicenda. Nel 1989 Perlasca venne quindi insignito del titolo di Giusto tra le Nazioni: morì tre anni dopo a Padova.

Il sindaco: la sua figura un esempio significativo per tutti
“Con coraggio e perseveranza, nei terribili anni della Shoah Giorgio Perlasca riuscì eroicamente a strappare migliaia di cittadini ebrei da un destino per loro segnato”, ha ricordato il Sindaco di Fiorenzuola d’Arda, Romeo Gandolfi. “La sua figura rimane oggi un significativo esempio per tutti, per la sua testimonianza di umanità e solidarietà: ospitare una rappresentazione dedicata a lui, e poter così conoscere ed approfondire la sua straordinaria vicenda in un’occasione così densa di significato come il Giorno della Memoria, è per Fiorenzuola d’Arda e la sua Comunità un motivo di orgoglio, e accresce certamente il valore della nostra già prestigiosa stagione teatrale”.


La stagione teatrale: le informazioni
La stagione 2022-2023 del Teatro “Giuseppe Verdi” di Fiorenzuola d’Arda, vede la direzione artistica di Mino Manni; l’organizzazione dell’Amministrazione Comunale di Fiorenzuola d’Arda e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione Piacenza e Vigevano. Informazioni sui biglietti in vendita per l’evento presso Inform’Art, l’ufficio del Teatro, aperto dal martedì al sabato dalle 10 alle 12.30, e dalle 19 nei giorni degli spettacoli; agli indirizzi mail o , o al numero di telefono 0523-985253.


Nella foto: Alessandro Albertin.

Pubblicato il 25 gennaio 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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