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Al via l'11 il Festival del Pensare Contemporaneo

festival pensare contemporaneo

Un percorso di esplorazione nell’esperienza umana in ottanta eventi e con la partecipazione di 200 ospiti: torna a Piacenza il Festival del Pensare Contemporaneo per la sua terza edizione da giovedì 11 a domenica 14 settembre. Attraverso visioni, dialoghi, lezioni pratiche di pensiero, esplorazioni sul contemporaneo, immersioni, laboratori, arti e sfide stimolanti l’obiettivo è portare il pubblico alla scoperta del sé, sia individuale sia collettivo per rivendicare la propria presenza nel mondo (qui il programma).
Il tema di quest’anno è infatti “Vite Svelate. Esporsi/Scoprirsi”, che si pone in continuità con la scorsa edizione, “Vivere la Meraviglia”, con un movimento che va dallo stupore alla scoperta, dal mondo alla vita.
Il Festival è un’iniziativa di Rete Cultura Piacenza, il Festival vede per il terzo anno la curatela di Alessandro Fusacchia, affiancato dai co-fondatori di Tlon Andrea Colamedici e Maura Gancitano per la parte di direzione filosofica. Promosso da Comune di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano, la manifestazione vede la collaborazione di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Piacenza, Camera di Commercio dell’Emilia e diocesi di Piacenza-Bobbio. Il festival è realizzato da Fondazione Teatri di Piacenza.

La vulnerabilità come forma di forza e resistenza
Il tema ha l’obiettivo di accompagnare il pubblico dalla contemplazione del mondo all’introspezione individuale e collettiva. “Vite Svelate” invita a riflettere sulla vulnerabilità come condizione costitutiva dell’essere umano: esporsi non come debolezza, ma come forma di forza e resistenza, in un’epoca che ci vuole sempre protetti, performanti, impermeabili.
Il Festival raccoglie questa sfida portando a Piacenza voci tra le più stimolanti della cultura contemporanea e mantenendo un sempre più urgente focus generazionale: nel corpo e nella mente dei più giovani si manifesta in modo acuto una stanchezza esistenziale, figlia di un tempo che richiede efficienza ma non offre ascolto, questo disagio non è un sintomo da sanare, ma una voce da cui partire per immaginare nuove forme di consapevolezza, cura e resistenza.

Il via in piazza Cavalli con la musica
La musica inaugurerà questa nuova edizione del Festival del Pensare Contemporaneo attraverso i concerti filosofici previsti per giovedì 11 settembre alle 18.30 in piazza Cavalli. Si esibiranno sul palco per una serata di musica e parole: N.A.I.P., Nayt, Anna Castiglia, Giulia Mei, Francesco Bianconi dei Baustelle ed Emma Nolde.

“Vite Svelate” proseguirà poi fino a domenica 14 settembre con 80 eventi in programma, molti di questi in contemporanea, con fino a cinque appuntamenti in parallelo. Anche il gran finale del Festival sarà all’insegna della musica: al Teatro Municipale di Piacenza si esibirà il carismatico violinista e compositore Alessandro Quarta, protagonista di un evento speciale in programma domenica 14 settembre alle ore 18. Ad affiancarlo, per la prima volta insieme sullo stesso palcoscenico, il ballerino Giacomo Rovero, solista del Royal Ballet di Londra. Quarta sarà anche nelle vesti di direttore d’orchestra alla guida dei Solisti Filarmonici Italiani e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza, preparato da Corrado Casati. I biglietti sono acquistabili alla biglietteria del Teatro Municipale e online sul sito teatripiacenza.it.

Gli ospiti
Sono duecento gli ospiti che partecipano all'edizione 2025. Tra questi, Franco Arminio, Chiara Barzini, Silvia Bencivelli, Francesco Bianconi, Enrico Brizzi, Teresa Ciabatti, Francesca Coin, Nicola H. Cosentino, Carlo Cottarelli, Marina Cuollo, Concita De Gregorio, Derrick De Kerckhove, Paolo Di Paolo, Riccardo Falcinelli, Maurizio Ferraris, James Fontanella-Khan, Massimiliano Fuksas, Lisa Ginzburg, Aruna Gujral, Disa Jironet, Erling Kagge, Björn Larsson, Vincenzo Latronico, Marc Lazar, Vittorio Lingiardi, Liel Maghen, Magid Magid, Claire Marin, Melania Mazzucco, Yvonne Mazurek, Giulia Mei, Luca Misculin, N.A.I.P., Nayt, Emma Nolde, Valeria Parrella, Alcide Pierantozzi, Michelangelo Pistoletto, Alessandro Quarta, Giacomo Rovero, Olga Rudenko, Cecilia Sala, Antonio Scurati, Vincenzo Sofo, Jacopo Veneziani.
A eccezione del concerto, tutti gli incontri saranno gratuiti e a ingresso libero fino ad esaurimento posti, per alcuni sarà disponibile la prenotazione al sito ufficiale www.pensarecontemporaneo.it.

Nella foto sopra, l'immagine-guida dell'edizione 2025 del Festival

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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