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In Santa Maria di Campagna il «Perdono di Assisi»

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Nella foto d'archivio, scattata prima dell'emergenza coronavirus, la Fraternità dell'Ordine francescano secolare
di Santa Maria di Campagna con il rettore padre Secondo Ballati e il vescovo, oggi amministratore apostolico, mons. Gianni Ambrosio.

Anche a Piacenza il 2 agosto si celebra il "Perdono di Assisi", la speciale indulgenza concessa da Dio a Francesco per la salvezza delle anime. Alle 18.30 nella basilica di Santa Maria di Campagna retta dai Frati minori in piazzale delle Crociate sarà celebrata la messa, animata dalla fraternità dell'Ordine francescano secolare, per questa speciale intenzione. Tutti sono invitati a partecipare a questo  momento di grazia che si ripete ogni anno, soprattutto nelle chiese legate al santo di Assisi.

Come è nato il perdono di Assisi

Le fonti francescane narrano che una notte del 1216, mentre san Francesco stava in preghiera alla Porziuncola, venne sorpreso da una grande luce: sull’altare vide Cristo e la Madonna, circondati da una moltitudine di Angeli. Gli chiesero che cosa desiderasse. “Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”, rispose il Santo.
Gesù accolse la richiesta di Francesco, che subito volle recarsi da papa Onorio III per raccontargli quanto accaduto e chiedere la sua approvazione. Alla domanda: “Francesco, per quanti anni vuoi questa indulgenza?”, il santo replicò: “Padre Santo, non domando anni, ma anime”. Così, il 2 agosto 1216, insieme ai Vescovi dell’Umbria, annunciò ai fedeli convenuti alla Porziuncola: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”.
Alla Porziuncola i pellegrini possono ottenere l’Indulgenza tutti i giorni dell’anno, per sé o per un defunto.
Dalle 12 del 1° agosto alle 24 del 2 agosto di ogni anno la stessa facoltà è estesa invece a tutte le chiese parrocchiali e a tutte le chiese francescane.

Che cos'è l'indulgenza

Il Catechismo della Chiesa Cattolica (nn. 1478-9) precisa: "l’indulgenza si ottiene mediante la Chiesa che, in virtù del potere di legare e di sciogliere accordatole da Gesù Cristo, interviene a favore di un cristiano e gli dischiude il tesoro dei meriti di Cristo e dei santi perché ottenga dal Padre delle misericordie la remissione delle pene temporali dovute per i suoi peccati. Così la Chiesa non vuole soltanto venire in aiuto a questo cristiano, ma anche spingerlo a compiere opere di pietà, di penitenza e di carità [Cfr. Paolo VI, Cost. ap. Indulgentiarum doctrina, 8; Concilio di Trento: DS 1835]. Poiché i fedeli defunti in via di purificazione sono anch’essi membri della medesima comunione dei santi, noi possiamo aiutarli, tra l’altro, ottenendo per loro delle indulgenze, in modo tale che siano sgravati dalle pene temporali dovute per i loro peccati. Mediante le indulgenze i fedeli possono ottenere per se stessi, e anche per le anime del Purgatorio, la remissione delle pene temporali, conseguenze dei peccati".

I requisiti per ottenere l'indulgenza

Per ottenere l’Indulgenza occorre confessarsi negli otto giorni che precedono o seguono la visita alla chiesa, partecipare alla messa e alla comunione eucaristica - durante la quale si rinnova la professione di fede con il Credo - e pregare secondo le intenzioni del Papa. Normalmente si recita un Padre, un’Ave e un Gloria; è data tuttavia ai singoli fedeli la facoltà di recitare qualsiasi altra preghiera secondo la pietà e la devozione di ciascuno verso il romano pontefice.

Pubblicato il 31 luglio 2020.

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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