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Notizie Varie

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Con «la forza delle donne» del ’40-’45 è tornato il teatro a Gragnano

 Teatro donne Gragnano

Continua lo sforzo del Comune di Gragnano per implementare attività culturale nella comunità. Il Centro Culturale di Gragnano ha ospitato venerdì 28 novembre lo spettacolo allestito dal Centro Teatro Attivo di Milano dal titolo "Stanche di guerra 1940-1945. La forza delle donne". Si tratta di un ritorno del teatro nel paese di Gragnano dopo lo spettacolo dello scorso anno incentrato sulla figura di Giacomo Matteotti, nel centenario della morte. In apertura ai saluti della sindaca Patrizia Calza ha fatto seguito l’intervento di Giulia Piroli, presidente della sezione cittadina dell’Anpi e impegnata nella difesa degli scritti delle donne che ha ricordato l’importante contributo offerto dalle donne nella lotta di liberazione fino alla conquista del diritto di voto.

Sul testo di Magda Poli e Daniela Morelli, una libera interpretazione di "Pane Nero “di Miriam Mafai le attrici Elisa Bruschi, Gloria Fioretti, Anna Germani e Maddalena Tirelli, dirette da Annina Pedrini, hanno interpretato diverse figure femminili che hanno fornito uno spaccato sui pensieri, timori e desideri di tante donne diverse per cultura e formazione ma comunque coraggiose e desiderose di tornare alla pace. La mondina veneta, la casalinga napoletana, la moglie del Gerarca, la tramviera milanese e la staffetta partigiana sono alcune delle donne portate in scena. Un testo vivace e veloce che, grazie anche ai video dell'istituto Luce, ha riportato gli spettatori all'atmosfera dell'epoca, dalla dichiarazione di guerra, ai bombardamenti su Genova indifesa, alle vedove dei militari morti o dispersi in Africa, fino alla Resistenza e alla Liberazione.

“Ringraziamo la regista Annina Pedrini per l’allestimento di questo spettacolo veramente molto coinvolgente e le giovani attrici veramente di valore a cui auguriamo di poter proseguire e vivere del mestiere che così bene sanno interpretare e che, come ricordato da Paola Cortellesi nel discorso pronunciato recentemente all’Università di Messina, in occasione del conferimento della laurea honoris causa, spesso non è adeguatamente valorizzato né economicamente né socialmente”, commenta la sindaca Patrizia Calza.

Pubblicato il 1° dicembre 2025

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Dal convegno «Le imprese di montagna», più ombre che luci nell’economia delle nostre valli

A conclusione del convegno

Quanto è bella la montagna, ma quanto è cara! Così si potrebbe drasticamente sintetizzare il Convegno “Le imprese di montagna - Osservatorio dell’Appennino Emiliano” tenutosi a Bobbio il 29 novembre. Nell’Auditorium comunale, gremito anche da studenti del locale ITC San Colombano, sono risuonate tantissime voci a tracciare un quadro sulla realtà della nostra montagna e a suggerire possibili soluzioni. 
Voci di rappresentanti delle istituzioni (locali, regionali, nazionali), ricercatori universitari, Associazioni di categoria (Consorzio di Bonifica, Camera Commercio, Confindustria, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Confcoperative, Gal del Ducato, con l’esperienza di Bardi che ha vinto un bando di 500.000 €, Enti locali e Istituti scolastici, imprenditori, di chi ha portato esempi di innovazioni già in essere altrove, del  vescovo Adriano Cevolotto, degli stessi studenti che hanno posto domande e partecipato al concorso di riconoscimento di 10 foto di luoghi della nostra montagna. Ne sono stati identificati 7 e da non tanti studenti, invitati, in finale, a una fotografia con tutti i relatori. Rimarrà loro il ricordo e l’invito subliminale a tenere di più gli occhi aperti …
Voci culminate infine nell’esposizione del Ministro per gli affari europei, politiche di coesione e Pnrr, Tommaso Foti che ha dettagliatamente informato sugli ambiti decisionali del governo entro i limiti normativi nazionali e europei. 
Sono emerse tante criticità, datate da tempo.

Interpellate 500 imprese

Il confronto si è aperto con l’indagine dell’Università Cattolica che ha interpellato più di 500 imprese del territorio montano di Piacenza, Parma e Reggio Emilia.
Qualche dato: 
Popolazione della montagna emiliana nel 2024: PR, circa 60.000 unità, RE circa 41.000, Piacenza circa 21.000.
Decremento di detta popolazione dal 2011 al 2024: PR - 3,3%;  RE - 3,9%; Pc -11,6%. 
Le imprese attive nel 2024 sono: a PR  6354; a RE  4463, a PC  3001. 
Decremento imprese dal 2014  al 2024:  a PR -11,1%, a RE -8,8, a Pc -17,4 %.
Notata negli ultimi anni, per Piacenza, una stabilizzazione del decremento e una ripresa della frequentazione della montagna.  Che rimane pur sempre il nostro polmone verde, che offre una natura e un paesaggio di per sé gratificanti e uno stile di vita più rilassato e sano.
Sempre per Piacenza si è rivelato più forte che nelle altre provincie il senso di appartenenza non tanto al paese quanto all’intera Valle, e, anche, all’unione europea.
Interessante una nota conclusiva dell’indagine: è insita un’ambiguità nel turismo se considerato unica o principale risorsa del territorio. La vita episodica veicola esigenze infrastrutturali leggere. Per invogliare famiglie a restare sono invece necessarie strategie e investimenti importanti, manodopera formata, strutture per l’accoglienza, infrastrutture digitali, buona accessibilità.

Forte senso di appartenenza

L'identikit degli imprenditori di montagna rivela un fortissimo legame col territorio. Passione e resilienza li sostengono nelle maggiori difficoltà connesse, tra cui, il costo dei trasporti e dell’energia e anche il reperimento del personale. 
Fino a quando riusciranno a resistere? Agevolazioni specifiche, come detassazione e deburocatizzazione potrebbero essere una compensazione efficace, accompagnate anche da creazione di nuovi posti di lavoro, scuola/istruzione, servizi sanitari, facilitazione alla comunicazione sia diretta che immateriale.
Esempi di imprenditoria nelle nostre montagne sono stati forniti da Maria Rita Trecci Gibelli (castello di Gropparello), Renato Velli, Allied International Group (Alta Val Tidone), Marco Labirio, Gamma spa (Bobbio), decano della categoria dei super-resilienti, cui è stata riservata affettuosa deferente attenzione. Proprio Marco ha fortemente voluto e finanziato la creazione di un asilo nido a Bobbio, che ha ospitato l’anno scorso 8 piccoli e quest’anno 12,  quasi… un miracolo. Questo suo sguardo al futuro e alle nuove generazioni è stato motivo di apprezzamento anche da parte del vescovo. 
I numerosi convocati hanno portato testimonianze, visioni e punti di vista. Costituiscono un’imponente armata cui è affidata la fiducia di riuscire a risollevare la nostra montagna. Tutti d’accordo che sarebbe estremamente controproducente lasciare che aziende si stacchino dalla montagna: non vi tornerebbero più.
Il settore più in sofferenza è l’agricoltura per cui sono state avanzate proposte di equiparare ai crediti di carbonio quelli di sostenibilità associabili ai nostri boschi (già Confindustria ne ha comprati da Appennino Tosco-emiliano). Altra idea  viene da Università di Parma per utilizzare scarti della lavorazione del legno per produzione di arnesi e strumenti.
Il Sindaco di Bobbio, Roberto Pasquali, ha elencato i problemi e i rischi che stanno correndo i Comuni di montagna, ha parlato della Statale 45 “vogliamo una strada in sicurezza, anche se non proprio dritta”, delle più urgenti necessità, quali il dissesto idrogeologico, la Banda Larga, l’acqua del Brugneto, e l’importanza di fondere i Comuni “solo un’azione condivisa può portare al successo e salvare la montagna”. 

Parla il vescovo

Il Vescovo: l'esigenza di fare comunità

In conclusione del convegno il vescovo mons.  Adriano Cevolotto ha sottolineato un'esigenza forte che esula dal campo economico “ tutto necessario quanto ho ascoltato ma chi vive in montagna ha bisogno anche di un’anima e come cristiani possiamo offrire un’opportunità. Ho colto direttamente dai fedeli l’esigenza forte di fare comunità. Per questo l’iniziativa del “ Parco Terre di passo”, ancora da perfezionare, varata in sinergia con l’Università Cattolica, è stata pensata come strumento non solo per la conservazione dei beni ecclesiastici di montagna, ma per chiunque si trovi in analoga necessità facilitando pratiche e percorsi difficilmente praticabili in autonomia”.

Luisa Follini

Pubblicato il 1° dicembre 2025

Nelle foto, il gruppo dei partecipanti al convegno tenutosi a Bobbio e l'intervento del vescovo Adriano Cevolotto.

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Alla consultazione della Camera di Commercio hanno risposto in 5mila

Camera di Commercio questionario

Sono oltre 5.000 le risposte pervenute alla Camera di commercio dell’Emilia, nell’ambito della consultazione pubblica relativa alle attese del territorio rispetto allo sviluppo delle comunità locali e alle azioni, che su questo versante, sono richieste allo stesso Ente camerale. Un risultato che il presidente Stefano Landi considera “molto soddisfacente perché, al di là dei pur rilevanti dati quantitativi, fornisce indicazioni qualitative importanti sul lavoro che dovrà impegnare le amministrazioni pubbliche e la stessa Camera di commercio, per sostenere uno sviluppo all’insegna della sostenibilità e della transizione ecologica, che viene indicato come priorità da oltre l’80% delle imprese, che su questo tema chiedono maggiori formazione e supporto tecnico”. “La consultazione - sottolinea il Vicepresidente Vicario dell’Ente camerale, l’imprenditore piacentino Filippo Cella - è stata condotta online sulla base di un’adesione volontaria e ha evidenziato le aree di maggior interesse per il tessuto imprenditoriale locale, che ha fornito indicazioni molto significative anche a proposito delle modalità attraverso le quali è possibile costruire strategie di sviluppo condivise”. “A questo proposito - spiega Cella - le imprese, i liberi professionisti e di diversi enti che hanno partecipato alla consultazione, hanno evidenziato la necessità di un maggiore confronto e collaborazione tra attori economici e istituzionali”.

“Nel merito delle priorità di lavoro - aggiunge Cella - il sistema imprenditoriale presenta importanti attese circa il miglioramento delle infrastrutture materiali e digitali, l’incentivazione dei processi di innovazione e digitalizzazione, la formazione e assistenza alla transizione ecologica e, ancora, la semplificazione amministrativa e la digitalizzazione della pubblica amministrazione”. “Su questi temi - prosegue il Vicepresidente Vicario della Camera di commercio dell’Emilia - è sicuramente necessaria una stretta collaborazione fra i diversi attori dello sviluppo e, per parte nostra, terremo ben conto delle diverse attese che convergono sulla Camera di commercio, partendo dal fatto che gli esiti della consultazione, la indicano come punto di riferimento fondamentale in tema di servizi e risorse per lo sviluppo, ma anche strumento e sede idonea a rafforzare il confronto tra sistema imprenditoriale, Università, mondo della ricerca e altri enti pubblici”.

“Per rafforzare il nostro lavoro - spiega Cella - partiamo dalla conferma esplicita che emerge dall’indagine, a proposito del valore che abbiamo assegnato agli investimenti sull’innovazione digitale delle imprese (6,5 milioni di euro negli ultimi due anni). Abbiamo inoltre sostenuto con 2,3 milioni di euro i temi dell’efficientamento energetico, dell’autoproduzione di energie rinnovabili e l’acquisizione di certificazioni etiche e ambientali”. “Dalle imprese - afferma Cella - ci sono giunte anche sollecitazioni a proposito della semplificazione delle procedure e dell’intensificazione dei processi di digitalizzazione, che riguardano il rapporto tra Camera di commercio e aziende”. “Il nostro futuro lavoro - conclude Cella, ringraziando le migliaia di imprenditori che hanno aderito alla consultazione - sarà proprio all’insegna di questo impegno a rendere più agevole la relazione con le imprese e a dare avvio a nuovi progetti finalizzati ad assicurare conoscenze, consulenze e formazione del tessuto imprenditoriale rispetto alla digitalizzazione”.

Pubblicato il 29 novembre 2025

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Il Natale del Centro per le Famiglie si apre alla città

conferenzastampa
Torna "Tanti modi per dire auguri", ciclo di iniziative natalizie organizzate dal Centro per le Famiglie del Comune di Piacenza in collaborazione con l'associazione Le Valigie, l'Emporio Solidale e tutte le realtà afferenti alla struttura avente sede alla Galleria del Sole, nel cuore del quartiere Farnesiana: Dalla parte dei Bambini, L'Ippogrifo, Open Group, Casa Morgana e Kairos. 
A presentare gli appuntamenti in calendario tra il 1° e il 20 dicembre, intrecciando momenti conviviali e solidarietà, sono intervenuti  l'assessore alle Politiche Educative Mario Dadati  - anche in rappresentanza della collega di Giunta Nicoletta Corvi - e le operatrici del Centro per le Famiglie Giorgia Di Muzio, Giorgia Veneziani e Chiara Zambarbieri, nonché gli educatori Andrea Roda e Sara Dallavalle, impegnati nei laboratori di scrittura creativa per le scuole primarie che hanno visto protagonisti, oggi, gli alunni delle classi 5°A e 5°B di San Lazzaro (con replica in dicembre per le secondarie di 1° grado).
Tre le date da segnare sul calendario: giovedì 11 dicembre alle 17 con l'ormai tradizionale tombolata all'Emporio Solidale di via I Maggio 62, con Pappa e Pero a estrarre i numeri per le famiglie presenti; domenica 14 dicembre alle 16.30 al Teatro Trieste 34, con lo spettacolo "Casa dolce casa" rivolto ai bambini dai 3 anni in su; venerdì 19 dicembre, alle 16.30, in piazza Duomo per un brindisi augurale cui tutta la cittadinanza è invitata. 
Se per i primi due eventi è richiesta, per ragioni organizzative, la prenotazione (inquadrando il codice QR presente sulla locandina o rivolgendosi, per informazioni, allo 0523-492380 e a), l'incontro augurale nel cuore della città sarà aperto a tutte le persone che vorranno condividere lo spirito natalizio e la gioia di stare insieme.
In tutte le occasioni sopraccitate, nonché con continuità dal 1° al 20 dicembre presso l'Emporio Solidale, sarà possibile consegnare un dono sospeso: un pacco regalo contenente qualcosa di caldo, qualcosa di utile per la cucina e qualcosa di divertente, pensati per un'altra famiglia. 
"Come sempre - rimarcano gli assessori Corvi e Dadati - vorremmo che il Centro per le Famiglie, simbolo di accoglienza e inclusione nella nostra città insieme a tutte le realtà con cui collabora, ci accompagnasse incontro al Natale ritrovando l'autenticità di una festa che richiama ai valori più importanti, all'attenzione nei confronti di chi è solo o in condizioni di fragilità e alla bellezza della condivisione".
Nella foto, la presentazione dell'iniziativa natalizia del Centro per le Famiglie.
Pubblicato il 30 novembre 2025

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Addio a Roberto Pareti, sindaco di Santo Stefano d’Aveto

 Roberto Pareti

Se ne è andato a soli 58 anni Roberto Pareti, sindaco di Santo Stefano d’Aveto, comune dell’Appennino genovese e della diocesi di Piacenza-Bobbio. Era stato eletto nella primavera del 2024 con la lista civica "Progetto Val D'Aveto". Diplomato in ragioneria, commerciante ferramenta da oltre 25 anni a Santo Stefano d’Aveto, è stato presidente per 12 anni dell’associazione pesca sportiva Val d'Aveto e uno degli organizzatori della festa nei Prati di Fiorezza, manifestazione estiva che riscuote sempre parecchio successo. “Un uomo di grande umanità - è il commento della sua Amministrazione - e di esemplare dedizione verso le istituzioni, che ha esercitato fino all'ultimo le funzioni pubbliche con grande senso di responsabilità e profondo amore per la sua comunità. Il sindaco lascia un segno indelebile nella vita amministrativa e sociale del Comune di Santo Stefano d'Aveto”. In segno di riconoscenza e partecipazione al dolore dei familiari, e tenuto conto della profonda e straordinaria commozione che l'evento luttuoso ha suscitato in tutta la cittadinanza, è stato proclamato il lutto cittadino per i giorni 27, 28 e 29 novembre. La Camera ardente sarà allestita presso la chiesa parrocchiale di Pievetta, venerdì 28 novembre alle ore 16.30. La cerimonia funebre si terrà il 29 novembre alle ore 15 presso la chiesa parrocchiale di Pievetta (Comune di Santo Stefano d’Aveto). L'Amministrazione Comunale, sin d'ora, esprime gratitudine a nome dell'intera cittadinanza.

Pubblicato il 28 novembre 2025

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