Il 19 febbraio si è svolta la fase distrettuale (provinciale) dei Giochi di Archimede, a cui 13 studenti del Liceo Gioia hanno partecipato. Tra questi, Nicola Rossetti di 4AS ha ottenuto il terzo miglior punteggio e si è qualificato per la finale nazionale di Cesenatico delle Olimpiadi individuali della matematica, che si terranno dall’8 all’11 maggio. Le prove verteranno su vari esercizi a risposta chiusa, due a risposta aperta numerica e tre dimostrativi; gli argomenti spaziano dalla logica alla combinatoria, dalla geometria alla teoria dei numeri. Nicola fa parte della squadra di matematica del Liceo Gioia da tre anni e partecipa alle attività con grande impegno e interesse; da due anni fa parte anche della squadra di fisica e ha partecipato anche alle Olimpiadi di informatica, in cui si è qualificato per la fase territoriale.
Un triplo gesto di solidarietà degli agenti della Polizia penitenziaria della Casa circondariale di Piacenza in occasione di questa Pasqua. Il primo a favore della European Neuroblastoma Association, una Onlus di genitori che sostiene la ricerca per trovare una cura per questa patologia che colpisce maggiormente i bambini tra gli 0 e 5 anni. Gli altri due per la Pediatria e le strutture di Psichiatria di collegamento e inclusione sociale Santa Rita, Tracce, Barattiera, e la Residenza trattamento estensivo per i disturbi del comportamento Casa Laura. Cento uova di Pasqua consegnate da una folta delegazione di agenti della Polizia penitenziaria, affiancati dal direttore Andrea Romeo e dal comandante Maria Teresa Filippone, accolti dal direttore generale Paola Bardasi, dal professor Giacomo Biasucci, direttore di Pediatria e neonatologia, dal responsabile Medicina penitenziaria Antonio Agosti, dai coordinatori delle quattro strutture residenziali Mara Oroboncoide e Ciro Davi con il dottor Piero Verani, coordinatore di Radio Shock - un progetto del Dipartimento di Salute mentale e dipendenze patologiche - accompagnati da alcuni pazienti in rappresentanza. “Desidero esprimere un sentito ringraziamento agli agenti della Casa Circondariale di Piacenza per la generosa donazione - ha sottolineato il direttore generale - destinate ai nostri piccoli pazienti ricoverati in Pediatria e alle persone accolte nelle strutture di Psichiatria di collegamento e inclusione sociale. È un gesto che va ben oltre il valore materiale: è un segno concreto di attenzione verso chi sta vivendo un momento di fragilità, un simbolo di speranza e un sorriso in più in giornate che, talvolta, possono essere difficili”.
Un grazie anche dal professor Biasucci che, rivolgendosi a Marco Troia e Salvatore Raineri promotori dell’iniziativa, ha sottolineato “dovete essere orgogliosi di quanto fatto e della sensibilità che voi e tutti i vostri colleghi hanno dimostrato nei confronti dei più fragili”. Un invito raccolto anche dal direttore della Casa circondariale Romeo. “Un’iniziativa nata spontaneamente dalla sensibilità dei nostri agenti, che ha coinvolto rapidamente tutti che con grande gioia hanno partecipato alla raccolta fondi per l’acquisto e ora alla consegna. Un piccolo gesto per far sentire la propria vicinanza alla cittadinanza e soprattutto ai più piccoli. Per questo io per primo vi voglio ringraziare per la grande lezioni di generosità”.
Nella foto, la consegna delle uova di Pasqua alla Pediatria.
La cooperativa sportiva dilettantistica “San Corrado” fa centro e raggiunge l’obiettivo che si era data: raccogliere 20mila euro per un chiosco bar nei locali della parrocchia in via Lanza. L’entusiasmo e la risposta dei donatori hanno portato i soci della cooperativa ad alzare la posta. Ora si punta ad un nuovo obiettivo: arrivare a 35mila euro per riqualificare gli spogliatoi e i due campi da calcetto. “Grazie a tutte le persone - commenta Gianluca Bariola, direttore di Confcooperative Piacenza e uno dei soci della cooperativa - che con la loro donazione hanno contribuito a raggiungere la quota di ventimila euro. Credo che sia passato il principio fondante del progetto: la responsabilità personale e condivisa nella riqualificazione di uno spazio finalizzato allo sviluppo della comunità. Il nuovo obiettivo da raggiungere è 35mila euro e c’è tempo fino al 18 aprile per contribuire”. La cooperativa sportiva dilettantistica “San Corrado” è nata nel dicembre 2023 e promossa dalla parrocchia omonima, dalla diocesi e da Confcooperative.
Il progetto Gli ampi spazi ad uso sportivo che caratterizzano la parrocchia di San Corrado sono un’occasione di incontro e di relazione per tutte le generazioni, dai più piccoli agli anziani. Ma l’area all’ingresso della parrocchia ha la necessità di essere riqualificata: è da molti anni che i campi da calcetto sono in stato di degrado. La parrocchia di San Corrado, fondata da don Pietro Petrilli e oggi guidata da don Paolo Cignatta, non ha le risorse sufficienti da investire per un’idonea riqualificazione dell’area di via Lanza da 35mila metri quadrati complessivi, ma nello stesso tempo desidera sfruttare le sue proprietà, perseguendo finalità non lucrative. Per questa ragione, a seguito dell’approvazione del Consiglio pastorale, ha accompagnato alla costituzione della cooperativa sportiva dilettantistica San Corrado che avrà il compito di riqualificare gli spazi in disuso. “Abbiamo deciso di riqualificare una parte dell’area parrocchiale spiega Bariola - perché desideriamo contribuire allo sviluppo della nostra comunità. Desideriamo collocare qui uno spazio in cui sia presente un chiosco-bar accogliente, dei nuovi campi da poter utilizzare e dei nuovi spogliatoi confortevoli”. I due campi sono abbandonati e non manutenuti dal 2010.
Cosa si vuole fare In queste settimane è così partita una campagna di raccolta fondi (crowdfunding) sulla piattaforma online “Ginger”. Come detto, il primo obiettivo di 20mila euro è andato a segno. Chi ha donato mille euro o più vedrà il suo nome affisso in una targa al chiosco- bar. Con queste risorse si può acquistare un chiosco-bar di 30 metri quadrati. Ogni euro donato in più, verrà investito per coprire il costo dei nuovi spogliatoi di 60 metri quadrati e della riqualificazione dei due campi polivalenti calcetto/ tennis, delle recinzioni e dell’illuminazione. “Da soli - spiega Bariola - come parrocchia, non riusciamo a sostenere questo progetto. Chi vorrà contribuire con una donazione, sappia che non sarà solo un contributo economico, ma anche uno sguardo positivo al futuro”. I parrocchiani si stanno dando da fare per quest’area della parrocchia abbandonata. Diversi residenti del quartiere segnalano l’importanza di avere un luogo ricreativo e di socializzazione per i più anziani come può essere il chiosco. Inoltre le strutture sportive possono essere un luogo di aggregazione, invece, per i giovanissimi che abitano in questo quartiere popolare. Sulla piattaforma www.ideaginger.it si può trovare il progetto relativo a San Corrado ed effettuare la donazione.
Nella foto, le strutture della parrocchia di san Corrado a Piacenza viste dall’alto.
Si è tenuta a Piacenza, sabato 5 aprile, presso la Sala Arazzi della Galleria Alberoni, la 70ª Assemblea Provinciale dei Soci AVIS, un appuntamento fondamentale per tracciare il bilancio dell’attività svolta e per guardare con visione e responsabilità al futuro dell’associazione. Il manifesto assembleare, dal titolo “Le nuove vie del dono. Strategie, obiettivi, unitarietà”, ha voluto essere un invito al confronto e alla condivisione di idee e progetti per rafforzare la missione di AVIS. Simbolo scelto per l’edizione 2025 è la bussola: uno strumento che indica direzioni, ma anche un richiamo alla necessità di esplorare nuove strade e sviluppare iniziative capaci di rispondere alle esigenze in continua evoluzione del sistema trasfusionale e della società. Il dono resta al centro di ogni azione AVIS: un gesto volontario e gratuito che rappresenta attenzione verso gli altri, in particolare verso i malati. Un gesto che coinvolge non solo i donatori, ma anche volontari, dipendenti e consiglieri, veri protagonisti della vita associativa, che mettono a disposizione competenze, passione e tempo. L’assessore Nicoletta Corvi in rappresentanza del Comune di Piacenza è intervenuta sottolineando l’importanza del dono e del lavoro di Avis per la comunità. A fare gli onori di casa è stato il presidente dell’AVIS Provinciale di Piacenza Gilberto Piroli.
La salute, un diritto fondamentale
Il presidente ha sottolineato l’importanza del dono come gesto sociale, che parte dalla responsabilità individuale e si traduce in impegno concreto per la salute collettiva: «La salute è un diritto fondamentale, e ogni cittadino ha una responsabilità inevitabile verso la propria comunità», ha affermato. Nel suo intervento, Piroli ha tracciato un bilancio dell’ultimo mandato presentando la Relazione del Consiglio e le linee di indirizzo per il 2025, sottolineando i punti di forza dell’associazione: il coinvolgimento delle nuove generazioni, la formazione dei volontari, l’intensificazione delle attività di comunicazione. «Essere volontari oggi richiede tempo, dedizione, impegno. Per questo vanno accolti, ascoltati, formati e valorizzati», ha aggiunto.
L'Avis in cifre
Attualmente i soci Avis sono 8971, di cui 8662 sono soci donatori e 309 soci collaboratori. I donatori maschi sono 6044 e 2618 femmine. Il totale delle donazioni è stato 14.752 di cui 12.253 di sangue e 2.292 di plasma, 207 multicomponent. Tra le criticità affrontate, è emersa con forza la crescente difficoltà burocratica che affligge molte realtà del Terzo Settore: «Spesso è un ostacolo per chi si avvicina alla gestione. Per questo AVIS Provinciale ha rafforzato il supporto alle sezioni nella gestione amministrativa fornendo materiali, istruzioni e consulenze puntuali», ha spiegato. AVIS è anche formazione, grazie a progetti con le scuole del territorio e collaborazioni con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche dell’Università di Parma – sede di Piacenza. Numerose le progettualità avviate, tra cui il percorso su “Affettività e sessualità”, le “Giornate delle Idoneità” per i nuovi donatori e le attività di Servizio Civile. Sul fronte sanitario, il responsabile dell’unità di raccolta di Avis provinciale Piacenza dr. Marco Ravarani ha ribadito che la raccolta di sangue intero nel 2024 ha soddisfatto pienamente il fabbisogno locale e ha contribuito alla compensazione interregionale. Nonostante la carenza di personale medico e infermieristico, la collaborazione con l’Azienda Sanitaria ha permesso di potenziare la raccolta di plasma e garantire l’autosufficienza. Sono stati inoltre ampliati gli orari per le visite di idoneità, con aperture pomeridiane sempre più frequenti. Il tesoriere Laura Bocciarelli ha presentato il Bilancio Consuntivo 2024, la Relazione Finanziaria e il Bilancio Preventivo 2025 che l’assemblea ha approvato all’unanimità.
Il nuovo Consiglio direttivo
Si è proceduto alla votazione per l’elezione dei componenti il Consiglio Direttivo per il quadriennio 2025- 2028 che sono 15 effettivi e 19 collaboratori un numero importante grazie alla campagna mirata “Sulle tracce di nuovi Consiglieri”, che ha favorito il coinvolgimento di nuovi volontari e il ricambio generazionale nei consigli direttivi. Effettivi: Rossi Stefano, Cojocaru Priscilla, Piroli Gilberto, Gregori Daniela, Caprioli Matteo, Carinini Giuseppe, Bocciarelli Laura, Cominelli Filippo, Fusini Maruska, Rebecchi Danilo, Giancaspro Mario, Boccellari Cesare, Bonatti Roberta, Villa Giovanni, Viola Ilaria. Collaboratori: Veronese Andrea, Lanzoni Roberta, Ceci Sebastiano, Oroboncoidi Alide, Montanari Andrea, Montanari Gabriele, Adami Maria Angela, Ballotta Maurizio, Zandalasini Matteo, Zerbini Donatella, Amato Giuseppe Andrea, Carini Paolo, Cigala Alice, Donadoni Antonio, Fasoli Ginevra, Fermi Francesco, Losi Raffaele, Magnani Daniela, Spelta Marco.
AVIS non è solo un’associazione: è un movimento di persone che scelgono di donare, informare, formare e partecipare. Una bussola sempre orientata verso il bene comune.
Nella foto, l'incontro Avis alla Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni.
Un contributo per finanziare le consulenze necessarie per costituire una Comunità energetica rinnovabile e solidale (CERs) o per rendere “solidale” una semplice CER già esistente. È il bando promosso dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e dalla Fondazione Banco dell’energia, disponibile dal 7 aprile, a cui possono accedere enti locali, enti pubblici, enti religiosi, organizzazioni private non profit ed enti del terzo settore. I contributi non saranno applicati sull’acquisto degli impianti, per cui già esistono incentivi pubblici e privati. Il bando è stato presentato nella mattinata di lunedì 7 aprile dal presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Roberto Reggi, e dalla responsabile della Fondazione Banco dell’energia, Silvia Pedrotti. Presenti, ad ascoltare la spiegazione del bando, diversi amministratori locali e rappresentanti di università, cooperative e associazioni. Per la diocesi di Piacenza-Bobbio – il bando è accessibile anche agli enti religiosi – presente il direttore dell’Ufficio beni culturali ecclesiastici, Manuel Ferrari.
Ridurre la povertà energetica
L’obiettivo del bando – che mette sul piatto 100mila euro – è ridurre la povertà energetica e contrastare le disuguaglianze sociali tramite lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e solidali sul territorio della provincia di Piacenza e del comune di Vigevano. Può accedere ai contributi chi intende costituire una nuova CERs, ma anche chi vuole intraprendere il percorso di transizione da una CER già esistente a una CERs. Il budget messo a disposizione è finalizzato a coprire, a fondo perduto e senza necessità di cofinanziamento, le spese per le consulenze multidisciplinari di professionisti esperti e accreditati, necessarie a portare a buon fine il percorso di costituzione della CERs. Le domande sono aperte fino al 30 settembre. L’opportunità sarà allargata anche alle aziende con un bando specifico della Camera di Commercio dell’Emilia.
Cos’è una CERs
La Comunità di Energia Rinnovabile è un soggetto giuridico autonomo in cui diversi tipi di attori si aggregano per produrre, condividere, autoconsumare e vendere energia generata attraverso uno o più impianti alimentati da fonti rinnovabili. La CERs è una particolare tipologia di CER (la S sta per solidale), che oltre a garantire gli stessi benefici utilizza una parte degli incentivi maturati (e di cui non sarebbe possibile godere) a favore di progetti e iniziative di carattere sociale o ambientale sul territorio. La fase in cui agisce il bando è quella relativa al complesso processo di costituzione della CERs, regolato da una normativa recente e in continua evoluzione, che implica un adeguato studio di fattibilità, la gestione di diverse questioni legali e amministrative e la necessità di coinvolgere e di coordinare numerosi attori e soggetti.
Cosa prevede il bando
Il bando finanzia le consulenze legali, tecniche, commerciali, informatiche, finanziarie e amministrative, che – per ottenere i fondi – possono essere erogate esclusivamente da professionisti accreditati il cui elenco è consultabile all’interno di uno specifico portale, all’indirizzo https://bandoaccreditamento.optimytool.com/it/. Chi desidera avvalersi di professionisti differenti rispetto ai “professionisti eleggibili” non potrà rendicontare i costi sostenuti per pagarli ai fini della liquidazione del contributo. I Comuni sotto i 5mila abitanti possono accedere a un contributo statale pari al 40% e ad altre agevolazioni. Il tetto potrebbe essere innalzato a 30mila abitanti – comprendendo, cioè, tutti i Comuni piacentini eccetto il capoluogo – come annunciato dal ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, alla fiera Key di Rimini il 4 marzo scorso.
Impatto a lungo termine sulla comunità
“Oggi avviamo un progetto – sottolinea il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Roberto Reggi – che rappresenta un importante tassello della nostra strategia d’intervento in tema di povertà energetica e nuove risorse”. Il bando per le CERs si pone in continuità con i progetti “Energia in Comune”, che finora ha permesso di aiutare oltre un migliaio di famiglie in condizione di povertà energetica, e “Elettrodomestici in Comune”. “Questo bando – spiega Reggi – interviene sul fronte dell’autonomia energetica e delle rinnovabili. Un percorso articolato che mette in luce il valore di una rete in grado di mettere in campo punti di vista, risorse e progettualità differenti e complementari, per un’azione più organica e significativa”. Questo progetto, aggiunge Silvia Pedrotti, responsabile della Fondazione Banco dell’energia, “costituisce un’opportunità di autonomia e cambiamento per tutti i cittadini, a partire dai più vulnerabili, e una nuova importante iniziativa a sostegno del territorio per un impatto a lungo termine sulla comunità”.
I contributi
L’erogazione dei contributi segue la struttura a tre fasi del bando, che ad ogni progetto avviato destina fino a un massimo di 10mila euro di consulenze per portare a termine la fase uno (studio di fattibilità, engagement e progetto preliminare); fino a un massimo di 5mila euro per la fase due (attivazione della CERs, dalla definizione della forma giuridica all’atto di costituzione) e fino a un massimo di 15mila euro per la terza e ultima fase, relativa alla costruzione degli impianti e al consolidamento tecnico-amministrativo della nuova CERs, o allo sviluppo e conversione di una CER in CERs.
I tempi
La fase preliminare del bando, una call for proposal, è aperta dal 7 aprile al 30 settembre 2025. Le proposte che avranno superato il vaglio iniziale potranno avere accesso agli step successivi. La scadenza ultima per la realizzazione degli impianti è fissata a dicembre del 2026, mentre il termine per la rendicontazione al 31 maggio 2027.
Informazioni
Il testo del bando è scaricabile dal sito www.fondazionepiacenzavigevano.it. Per informazioni sugli aspetti tecnici, la procedura, i requisiti e le modalità di assegnazione dei contributi è possibile rivolgersi all’Area Istituzionale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, tel. 0523.311111, e-mail .
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