Il Comitato Genitori del Liceo Statale "Colombini" di Piacenza, in collaborazione con il Comitato Genitori dell’Istituto Comprensivo "Gandhi" di San Nicolò a Trebbia, invita genitori, studenti e componenti scolastiche all'incontro nell'ambito della Giornata della Partecipazione e della Corresponsabilità. L'appuntamento è in programma sabato 8 febbraio dalle ore 9 alle 12.30 al Centro Culturale (Sala Blu) di San Nicolò (via Dante Alighieri). Nel corso dell'incontro verrà presentato il libro “Il Bullismo spiegato a genitori e insegnanti, 10 modi per conoscerlo e affrontarlo” dell'avv. Marisa Marraffino.
Il programma della mattinata prevede l'accoglienza dalle ore 9 alle 9.30; saluti di Federica Bassi, collaboratrice del Dirigente scolastico dell’IC "Gandhi", di Simona Ravera, presidente del Comitato genitori del Liceo Colombini, e di Cinzia Valla, presidente del Comitato genitori dell’IC "Gandhi"; a seguire, presentazione del libro dell’avvocato Marraffino, seguita da testimonianze di partecipazione, applicabilità del libro e proposte. La mattinata si chiude con il dibattito e le conclusioni (ore 11.30-12.30).
Chi desidera partecipare è inviato a compilare la scheda di adesione (form) al link https://forms.gle/g446Hg2NKgfphiD2A entro le ore 24 di venerdì 7 febbraio. Per informazioni: Comitato Genitori del Liceo Statale Colombini, comitatogenitoricolombini [AT] gmail [DOT] com; Comitato Genitori dell’Isituto Comprensivo Gandhi di San Nicolò a Trebbia, comitatogenitori [DOT] snicolo [AT] gmail [DOT] com.
L'appuntamento fa seguito all’incontro "Dalla promozione della partecipazione delle studentesse, degli studenti e dei genitori della scuola, all'educazione ambientale in Emilia Romagna" del maggio scorso, volto a promuovere una rete di scuole per la partecipazione nell’ambito territoriale di Piacenza.
Appuntamento con il dialetto piacentino e con la solidarietà sabato 8 febbraio alle ore 21 al Teatro di San Nicolò (via Case Chiesa, 1): la compagnia dialettale "Quatar & Quatr'ott" porterà in scena la commedia di 3 atti di Giorgio Tosi e Maurizio Mosconi "Pension disgrassia". L'iniziativa è dell'associazione "Insieme per l'hospice" e il ricavato sarà interamente devoluto a "La Casa di Iris" (ingresso: offerta minima 10 euro). Per informazioni e biglietti in prevendita si può contattare la Casa di Iris allo 0523.592382.
La commedia è ambientata in una piccola pensione (Pensione Grazia) nei pressi del Po nella Piacenza negli anni ’50. Il titolare, Pinei, vedovo, gestisce da solo l’attività e mantiene gli studi della figlia Grazia, violinista, a cui è dedicata la pensione, nella speranza che possa avere un futuro migliore. Nella pensione sono di casa Vittoria, un’anziana prostituta e Carlo, un giovane intraprendente perditempo che amoreggia con Grazia all’insaputa del padre Pinei. Una sera piovosa, arrivano nella pensione Giovanni, poi Piera che cerca sua figlia Natalina in fuga perché incinta. E così, si sviluppa l’intreccio, reso esilarante dalla presenza di personaggi come il sacerdote che deve presenziare al congresso e non sa dove andare a dormire.
La regìa è di Mauro Groppi. Personaggi ed interpreti: Pinei, Roberto Cammi; Vittoria, Laura Pagliughi; Grazia, Elisabetta Bertonazzi; Carlo, Andrea Ferrari; Giovanni, Mauro Groppi; Natalina, Simona Mossini; Piera, Nadia Piccoli; Iacam, Osiride Maiavacca; poliziotto, Gianpiero Cellini; prete, Giorgio Groppi; clienti della pensione, Viviana Rossi, Ugo Marani, Ornella Soressi. Suggeritrice: Viviana Rossi; costumi Ornella Soressi; trucco Rossella Orlandi & Barbara Solari. Acconciature: Iole Lesen & Carolina Fiorani. Collaboratrici: Alice Bertonazzi & Romina Groppi.
Cena di fine corso all'Accademia della Cucina Piacentina: ha tagliato il traguardo della 37ª edizione lo storico corso di cucina di primo livello, dedicato ad alcuni piatti della nostra tradizione ma anche di altre regioni, e non solo. Una ventina gli allievi di tutte le età e livelli d'esperienza in cucina che hanno affrontato nelle scorse settimane con entusiasmo e passione il percorso, sotto la guida attenta e competente del corpo insegnanti composto dai migliori cuochi gentleman dell'Accademia.
Come di consuetudine, il corso si è concluso con un momento conviviale per cucinare, assaggiare e salutare tutti i corsisti che si sono impegnati ai fornelli. Nella sede di via Gaspare Landi gli studenti hanno proposto un menù con presentazioni scelte tra quelle oggetto di lezione: si è aperto con un delicato sformatino bicolore di zucca e spinaci su salsa al Taleggio, quindi i classici panzerotti alla piacentina seguiti dalla tradizionalissima “piccula ad caval” accompagnata da un fumante purè di patate; dolce chiusura con un trionfo di tiramisù servito con il dolce più tipico di Piacenza, il buslan con lo zabaione caldo
Un’armoniosa e gradevolissima serata conviviale, durante la quale i frequentatori hanno saputo interpretare in pieno la vera anima dell’Accademia, sia dal punto di vista dell’ideazione che della realizzazione del menù, ma soprattutto rivolgendo un pensiero concreto al prossimo. Durante la cena di commiato è stata infatti raccolta una somma di denaro che è stata devoluta all’Associazione onlus "Naso a Naso" di Godiasco-Salice Terme (Pavia), organizzazione no profit che dona aiuto, sostegno, o semplicemente un sorriso, a tutte le persone in sofferenza ed in difficoltà, che si trovano nei reparti dell'Ospedale di Voghera e di Varzi ed anche in pediatria dell'Ospedale Policlinico San Matteo di Pavia. In sala, quale rappresentante dei “naso a naso”, il Sig. Mauro Banin che ha sottolineato la gratitudine dell’associazione all’Accademia per il contributo offerto.
Il Presidente dell’Accademia della Cucina Piacentina, prof. Mauro Sangermani, nel ringraziare i frequentatori per la loro impeccabile interpretazione di quanto appreso durante il corso, ha quindi suggellato la serata di commiato, invitandoli a proseguire nella loro attività di soci dell’Accademia, e ricordando che il 12 febbraio alle ore 19 si terrà l’incontro informativo di presentazione del 38° Corso di Cucina, vera storica fucina di “cuochi gentlemen” – e “gentle-women” – che, sotto la sapiente guida degli insegnanti storici, saranno pronti a destreggiarsi tra anolini, piccula e tortelli con la coda.
L’Accademia è presente anche sui social: al sito internet www.accademiacucinapiacentina.com, su Facebook con la pagina dedicata e, da pochi giorni, anche su Instragram con l’hastag #accademiacucinapiacentina
La montagna come luogo di incontro intimo con Dio e di trasformazione: questo il tema del terzo incontro del percorso biblico, che si è tenuto martedì 4 febbraio a Castel San Giovanni, nella Chiesa di San Giovanni Battista. Il relatore è stato don Paolo Mascilongo, parroco di San Sisto, biblista della nostra diocesi e insegnante presso il collegio Alberoni. Mascilongo ha articolato la serata in sei “quadri”, alternando ogni volta brani dell’Antico e del Nuovo Testamento, con particolare attenzione al Vangelo di Matteo. Il primo quadro è la tentazione. Tracciando un parallelismo tra il sacrificio di Isacco (Genesi 22) e la tentazione di Gesù da parte del Diavolo (Matteo 4), si può osservare come in entrambe le occasioni il monte sia luogo di prova, una prova che sia Abramo sia Gesù devono attraversare e superare. Una prova che assomiglia a quelle che tutti noi dobbiamo affrontare nella nostra vita di fede. Il secondo quadro è la legge: in Esodo 19, il Signore consegna a Mosè le leggi, la Torah, mentre in Matteo 5, all’inizio del Discorso della Montagna, Gesù consegna ai discepoli la nuova legge, le beatitudini. Entrambe le scene si svolgono su un monte. Gesù quindi, in questo è simile a Mosè: entrambi sono mediatori tra Dio e l’umanità. Però allo stesso tempo, Gesù è più di Mosè, perché mentre quest’ultimo si limita ad ascoltare, Cristo invece parla in prima persona: Gesù sale sul monte non solo per donare le nuove leggi, ma per rivelarsi come il Messia. Il terzo quadro è l’incontro con Dio, la preghiera: in Re 19, il profeta Elia, solo in una caverna, fa esperienza della presenza di Dio sotto forma di una brezza leggera, mentre in Matteo 14, Gesù si ritira a pregare da solo sul monte. Questo è uno dei pochi momenti di preghiera narrati dai Vangeli e non viene mai specificato il nome del monte: non importa di che monte si tratti in particolare, importa che esso sia luogo di incontro intimo, cuore a cuore, con Dio. Anche noi siamo invitati a prenderci un po’ di tempo, ogni tanto, per ritirarci in un incontro personale con il Signore. L’incontro con Dio, che trasforma, è il quarto quadro: confrontando Esodo 24 con Matteo 17, si nota che, come Dio si rivela a Mosè sulla cima sotto forma di nube e fuoco, così Gesù, con la Trasfigurazione sul monte, rivela la sua divinità. Di fianco a Cristo appaiono anche due personaggi dell’Antico Testamento, Mosè ed Elia, e Dio parla ai discepoli con un messaggio rivolto anche a noi: “Ascoltatelo.” Gesù infatti è la Parola Vivente: ascoltandolo e seguendo i suoi passi, Lui può trasformare anche noi. Il monte come luogo di attesa del Dio che verrà, quinto quadro, è il tratto che accomuna Zaccaria 14 a Matteo 24. Il primo brano è ricco di segni apocalittici, che non sono però spaventosi o vani, ma segni di una futura presenza di Dio. Allo stesso modo Gesù, nel suo ultimo insegnamento, invita i suoi discepoli e noi tutti a guardare al futuro non con timore, ma con speranza, perché Lui tornerà. In entrambi i brani è forte la speranza e l’attesa di un ritorno futuro del Signore. L’ultimo quadro è l’invito missionario, che si realizza in Matteo 28. È la conclusione del Vangelo di Matteo: Gesù, su un monte non precisato, raduna gli undici discepoli rimasti. Sa che tutti loro hanno fallito: lo hanno abbandonato, sono fuggiti e non erano di fianco a lui nella Passione. Eppure, nonostante tutto, essi hanno ancora una possibilità: tutto può ricominciare, allo stesso modo e nello stesso luogo dove tutto era iniziato. Cristo infatti li richiama come aveva fatto all’inizio del suo insegnamento, sul monte, e affida loro la Missione: insegnare e annunciare. Gli ultimi due incontri sono in programma martedì 11 febbraio con mons. Busani che parlerà sul tema “La città, luogo ambivalente”; infine martedì 18 febbraio il percorso biblico ha come relatore don Lorenzo Flori che affronterà il tema “La casa, luogo per Dio o per l’uomo?”. L’inizio è alle ore 21 nella Collegiata di Castel San Giovanni.
Appuntamento mercoledì 19 febbraio a Palazzo Galli (Sala Panini, ore 18) per la proclamazione dell’esito del concorso (e successiva premiazione) promosso dalla Banca di Piacenza, che ha invitato gli appassionati piacentini di poesia a tradurre in dialetto L’Infinito di Leopardi. Interverrà il presidente della giuria Davide Rondoni, ideatore del progetto “Infinito 200” (la celebrazione dei due secoli dalla stesura de “L’Infinito” che prevedeva, tra le altre cose, l’iniziativa, lanciata anche dal Corriere della Sera, di tradurre la poesia nei vari dialetti della penisola). La Commissione giudicatrice (composta, oltre che dallo stesso Rondoni, da Francesca Chiapponi, Umberto Fava, Fausto Ersilio Fiorentini e Gianni Sartori) ha individuato quattro poesie da premiare con un particolare riconoscimento. A tutti i partecipanti che saranno presenti (che potranno leggere il componimento con il quale hanno partecipato al concorso) verranno consegnate due pubblicazioni: “Tradurre L’Infinito di Leopardi. Un compito infinito” di Susan Steward (Raffaelli editore) e “Storia della poesia dialettale piacentina” di Enio Concarotti, edito dalla Banca. Davide Rondoni è direttore editoriale della rivista “clanDestino”, vicepresidente del Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e direttore delle collane “I Passatori - Contrabbando di poesia” per Carta Canta; ed è, come accennato, l’ideatore del progetto “Infinito 200”, un’iniziativa che lo ha portato in giro per l’Italia a promuovere incontri celebrativi dell’importante anniversario. Un viaggio che ora il poeta e scrittore ha raccolto in un libro (“L’Infinito, lo strano bacio del poeta al mondo”, Fazi editore), dove in dialogo con filosofi, critici e poeti scopre significati nuovi dei versi scritti dal poeta di Recanati, trovando negli stessi una «potente e meravigliosa bussola per vivere il presente». Le poesie di tutti i partecipanti saranno dalla Banca raccolte in una pubblicazione che potrà essere consultata anche attraverso il sito della Banca.
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