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Notizie Varie

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Oncologia, Cipomo a Piacenza spinge per l’umanizzazione delle cure

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L’umanizzazione delle cure fa tanto bene ai pazienti quanto ai medici. Se infatti da un lato può migliorare l’aderenza ai trattamenti, nonché alleviare il dolore fisico e psichico di chi è in cura, dall’altro lato aiuta i medici a proteggersi dal burnout, contrastando lo stress e la frustrazione. Senza contare i benefici per una relazione medico-paziente e per un più generale rapporto tra operatori sanitari e utenti che, negli ultimi anni, è diventato sempre più difficile e complesso, fino a generare in alcuni casi episodi di aggressione, balzati agli onori della cronaca. Tutto questo parte da Piacenza, città dove il Collegio dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo) ha deciso di fondare la prima scuola italiana di “Humanities in Oncology”, tesa a creare una connessione tra l’oncologia, le scienze umane applicate in medicina e l’addestramento alla comunicazione.
La scuola avviata a Piacenza, per la seconda serie di lezioni, grazie anche al sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Alla luce del gradimento rilevato e dei risultati emersi al termine della prima edizione pilota 2024 a cui hanno partecipato 21 oncologi rappresentativi delle diverse realtà regionali del Paese - afferma Luisa Fioretto, presidente Cipomo, socio fondatore della scuola, direttore del Dipartimento Oncologico dell’Azienda Sanitaria Toscana Centro –. siamo ancora più convinti di proseguire con la seconda edizione lungo la strada intrapresa. Nell’ambito dell’ampio tema dell’umanizzazione delle cure, tema ricorrente e sempre più attuale, la nostra scuola intende fornire un concreto contributo al passaggio da una concezione del malato come mero portatore di una patologia ad una concezione del malato come persona, con i suoi sentimenti, le sue conoscenze, le sue convinzioni rispetto al proprio stato di salute”.   
In questo contesto, imparare a umanizzare le cure è fondamentale non solo per il paziente, ma anche per il medico, che può così ridurre lo stress e il rischio di burnout. “Si tratta di un approccio all’oncologia, e alla medicina in generale, che può avere grandi vantaggi anche per il medico che impara ad adottarlo e a farlo proprio - racconta Luigi Cavanna, past president Cipomo e socio fondatore della scuola -. Umanizzare le cure, infatti, non è una dote innata ma è frutto di specifici percorsi formativi, tuttavia, in Italia, la formazione in questo ambito è ancora carente”. “Una lacuna a cui la nostra scuola vuole porre rimedio – prosegue Alberto Scanni, presidente emerito Cipomo e socio fondatore della scuola –. Il suo obiettivo è infatti quello di favorire l’apprendimento degli oncologi di quell’insieme di competenze comunicative, relazionali e umane necessarie nella professione. Sono competenze che restano spesso al di fuori dei normali percorsi formativi universitari e post-universitari”.

La scuola di Cipomo

La Scuola di Cipomo integra due ambiti solitamente distinti nella formazione sanitaria: le Medical Humanities e la Comunicazione in Oncologia. Inoltre, presenta una formazione esperienziale in cui non ci si limita a trasferire competenze o tecniche, ma si vuole allenare la capacità degli oncologi a monitorare e gestire la relazione con pazienti, familiari e colleghi. “La comprensione dell'assetto motivazionale con cui oncologo e paziente affrontano le loro interazioni plasma la loro possibilità di collaborare e perseguire obiettivi comuni – dichiara nella sua introduzione alle lezioni Fabio Monticelli, psichiatra e psicoterapeuta, presidente della Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva (Sitcc) –. Se il medico riesce a cogliere la motivazione di bisogno di protezione del paziente in tempo reale (tralasciando modalità a volte difensive) sarà in grado di rispondere in prima battuta alla ricerca di cura”. Con benefici anche per l’oncologo, una professione a elevato rischio burnout. “Burnout che spesso viene definito come una sorta di ‘compassion fatigue’, ovvero di affaticamento cronico da troppa compassione. In questo corso – precisa Simone Cheli, psicologo psicoterapeuta, professore della St. John's University e responsabile della progettazione didattica della scuola Cipomo – proponiamo una lettura alternativa: la compassione è per gli oncologi un antidoto al burnout nella misura in cui bilancia la presa di cura del paziente, con la presa di cura di se stessi e con un team in grado di supportarli”. “In un’ottica di formazione continua - conclude Fioretto - la Scuola è una vera e propria palestra per gli oncologi. Qui imparano e allenano competenze che vanno oltre quelle scientifiche, come la disponibilità all’ascolto, la capacità di comprendere il punto di vista soggettivo del paziente e di costruire insieme a lui un percorso nel rispetto dei suoi bisogni e della sua unicità, così come la capacità di creare insieme ai propri colleghi una rete costruttiva ed efficace di lavoro su cui il paziente possa contare”.

Pubblicato il 2 aprile 2025

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Centri estivi, 618mila euro le risorse messe dalla Regione per Piacenza

Risorse centri estivi 2025 

Dieci milioni di euro dalla Regione per potenziare le opportunità di accesso ai Centri estivi: 3 in più rispetto agli anni precedenti, con un incremento delle risorse di oltre il 40%. Per i tre distretti sanitari del Piacentino sono, complessivamente, 618mila euro le risorse messe a disposizione. L’impegno, annunciato dall’assessora a Scuola e Welfare Isabella Conti, è confermato, e messo nero su bianco nella delibera approvata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale. “Abbiamo voluto fortemente potenziare i Centri estivi, riconoscendone l’importanza fondamentale per le famiglie durante il periodo di sospensione delle attività scolastiche e anche il valore formativo che rivestono per i bambini e le bambine”, afferma Conti. “Con questo incremento di risorse, che passano da 7 a 10 milioni di euro, vogliamo garantire un'offerta più ampia, inclusiva e di qualità. Secondo le nostre stime, si potrà allargare la platea dei beneficiari del contributo regionale dai 26mila utenti sostenuti nel 2024 ai 36mila di quest'anno. È uno sforzo consistente ma necessario, perché i Centri estivi non rappresentano solo un sostegno concreto ai genitori che lavorano e che si trovano ad affrontare, nel lungo periodo delle vacanze estive, un problema quotidiano, ma anche un’opportunità di crescita, socializzazione e benessere con cui le ragazze e i ragazzi possono sviluppare competenze, vivere esperienze formative e divertirsi in sicurezza. Abbiamo mantenuto quanto promesso - chiude l’assessore - dimostrando che il welfare è al centro delle nostre politiche regionali”. Le famiglie residenti in Emilia-Romagna con figli tra i 3 e i 13 anni (nati dall’01/01/2012 ed entro il 31/12/2022) e i ragazzi con disabilità certificata fino ai 17 anni (nati dall’01/01/2008 ed entro il 31/12/2022) potranno beneficiare di un contributo massimo di 300 euro a figlio, nel limite di 100 euro a settimana, che concorreranno alla copertura totale o parziale, in funzione del costo effettivo, della rata di frequenza settimanale. Il “bonus retta” è destinato a genitori occupati, disoccupati in percorsi di politica attiva, o impegnati in compiti di cura, con un Isee familiare che viene alzato da 24mila a 26mila euro; nel caso di ragazzi con disabilità certificata non è previsto alcun limite rispetto all’attestazione Isee.  

“Con questo investimento contiamo di allargare la platea dei beneficiari e investire più fondi nelle aree dove lo scorso anno più domande non sono state soddisfatte- aggiunge Conti-. Vogliamo ampliare la gamma delle opportunità, offrendo servizi educativi e di socializzazione, facilitando la conciliazione vita-lavoro e promuovendo un sistema sociale più forte e inclusivo. Si tratta di un tassello fondamentale nell’ambito del nostro obiettivo di sostegno alla natalità e all’istruzione, pilastri fondamentali per la crescita sociale ed economica dell’intero territorio". Le risorse, all’interno del progetto per il contrasto alle povertà educative e la conciliazione vita-lavoro finanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus (Fse+), saranno ripartite tra i Distretti socio-sanitari della regione secondo due criteri: 70% (7 milioni di euro) in base alla popolazione residente in età 3-13 anni al 1 gennaio 2024, 30% (3 milioni di euro) in base alla domanda di accesso registrata nel 2024. La richiesta del contributo deve essere fatta al Comune/Distretto di residenza, indipendentemente dalla sede del Centro estivo: saranno infatti i Comuni/Unioni di Comuni aderenti al progetto a raccogliere le domande di accesso da parte delle famiglie residenti, a verificarne i requisiti e a concedere i contributi.

Pubblicato il 2 aprile 2025

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Aspettando il Francigena Fidenza Festival: visita a Veleia e Vigolo Marchese

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In attesa del Francigena Fidenza Festival, che si terrà dall'8 all'11 maggio, il Comune di Fidenza con il contributo della Regione Emilia-Romagna organizza un evento speciale sabato 5 aprile: una visita guidata alla Via Francigena nel territorio dei Liguri, con tappe a Veleia e Vigolo Marchese 

L'iniziativa, intitolata "La Via Francigena nel territorio dei Liguri: Veleia e Vigolo Marchese", prevede una visita guidata all'area archeologica di Veleia Romana e al complesso monumentale di Vigolo Marchese, seguita da un aperitivo conviviale.

Veleia, fu fondata dai Liguri Veleiati, una tribù che abitava l'area prima dell'arrivo dei Romani. Questa località si sviluppò in un importante centro durante l'Epoca Romana, diventando un municipium nel I secolo a.C. e fungendo da punto di gestione del territorio appenninico, collegando la Pianura Padana alla costa ligure. Oggi, Veleia è riconosciuta come uno dei principali siti archeologici del Nord Italia, spesso paragonata a Pompei per la sua importanza storica e culturale. Gli scavi hanno rivelato molto sulla vita quotidiana degli Antichi Romani e sull'organizzazione sociale della comunità ligure prima della romanizzazione.

Vigolo Marchese è un antico borgo che risale a epoche precedenti alla fondazione del monastero benedettino nel 1008. Il nome "Vigolo" deriva dal latino "vicus", che significa villaggio, e "Marchese" si riferisce ai nobili Obertenghi. La sua posizione strategica lungo antiche vie di comunicazione ha contribuito alla sua importanza storica. Sebbene non sia direttamente legato ai Liguri come Veleia, Vigolo Marchese si trova nel contesto geografico e culturale che ha visto l'influenza di questa antica popolazione. La sua storia è intrecciata con quella della regione circostante, che era abitata dai Liguri e successivamente romanizzata.
Sia Veleia che Vigolo Marchese sono emblematici della storia ligure, riflettendo le trasformazioni culturali e sociali avvenute nel territorio dalla Preistoria fino all'Epoca Romana. L'iniziativa "La Via Francigena nel territorio dei Liguri" mira a valorizzare queste radici storiche attraverso percorsi che uniscono cultura e natura.

La partenza è fissata da Fidenza alle 14.00, con un costo di 39 euro a persona.
Questo appuntamento rappresenta un'anteprima significativa del Francigena Fidenza Festival, la cui quinta edizione si svolgerà a Fidenza (PR), centro nevralgico della Via Francigena e sede dell'Associazione Europea Vie Francigene (AEVF).
Il Festival di quest'anno si svilupperà attorno al tema "L'Orizzonte è Roma. Dal finito all'infinito" (www.francigenafidenzafestival.it). Si tratta di una riflessione sul significato profondo del pellegrinaggio e del viaggio interiore, mentre prosegue l'iter per il riconoscimento UNESCO dell'intero percorso della Via Francigena, patrimonio storico-culturale di rilevanza europea.
Il Francigena Fidenza Festival è un evento organizzato dal Comune di Fidenza con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e la collaborazione dell'Associazione Europea Vie Francigene (AEVF).

Pubblicato il 1° aprile 2025

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«Un gioco sospeso», un sorriso per i bambini del reparto di Pediatria

giochi
Comprare un gioco nuovo, per un bambino, è sempre una grande emozione. Comprare un gioco nuovo per un altro bambino, che sta vivendo un momento di difficoltà, è un gesto d’amore. L’iniziativa Gioco sospeso che abbracciata da Rossetti Market in favore della Pediatria donerà un sorriso a tanti bimbi che devono trascorrere qualche giorno in reparto, accuditi dal team guidato dal professorGiacomo Biasuccie dalla coordinatriceCarlotta Granata.
Raccogliendo la proposta di Asso Giocattoli, associazione italiana delle imprese che operano nei settori giochi e giocattoli, prodotti di prima infanzia il mega store di Alseno ha raccolto oltre 1600 euro in prodotti che sono stati consegnati al reparto di Piacenza per allietare le giornate dei piccoli pazienti.
“Un altro bellissimo gesto di solidarietà a favore della nostra Pediatria – ha commentatoil professor Biasucci accogliendo il titolare del mega storeGiuseppe Rossetti eJessica Filippi, responsabile marketing – Nel segno delle linee guida date dal nostro presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, come Azienda abbiamo sempre puntato a mettere centro il paziente e il suo percorso di cura, privilegiando una risposta integrata ai suoi bisogni di salute puntando su umanizzazionee personalizzazionedella cura e gentilezza delle relazioni. Prestiamo grande attenzione al benessere complessivo dei nostri pazienti unendo la cura del corpo a quella emotiva attraverso percorsi sempre più umanizzati, stanze colorate, lo spazio giochi e incontri con educatori. Siamo profondamente convinti che il gioco abbia un’importante funzione terapeutica, motivo per cui lo incoraggiamo. Questa donazione si inserisce pienamente nella nostra filosofia, offrendo ai bambini e ai ragazzi ricoverati un’occasione di svago che può contribuire al loro percorso di guarigione”.
Concetto ripreso da Carlotta Granata. “Il tempo che sembra passare troppo alla svelta, quando sei in ospedale non passa mai e per i bambini è importante avere momenti di svago che aiutano a distrarsi dalla loro situazione e vivere meglio la permanenza in ospedale. Questi giochi ci saranno molto utili per far star bene i nostro piccoli pazienti”.
“Quando Asso Giocattoli ci ha invitato a partecipare a questa iniziativa – hanno quindi evidenziatoGiuseppe Rossetti eJessica Filippi – abbiamo abbracciato subito l’idea. Non ci aspettavamo una risposta così entusiasta da parte della cittadinanza e della famiglia, la risposta che abbiamo ricevuto è stata ben oltre le nostre aspettative. È stato commovente vedere bambini che compravano un gioco non per se stessi ma per un altro bambino che neppure conosceva. Una grande insegnamento di altruismo e generosità di cui siamo orgogliosi di esserci fatti portavoce”.
Nella foto, da sinistra Giuseppe Rossetti, Carlotta Granata, Giacomo Biasucci e Jessica Filippi.
Pubblicato il 1° aprile 2025

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La Scuola Genitori riparte da «Un marziano in casa»

scuola genitori a Piacenza con daniele novara

Riprendono gli incontri della Scuola Genitori di Piacenza con il pedagogista Daniele Novara, venerdì 11 aprile alle 20.45 presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza in Via Sant’Eufemia, 12/13. Il titolo del primo incontro è "Un marziano in casa. Le tecniche per la gestione dell’adolescente"

"L’adolescenza non è una malattia, ma una fase di crescita cruciale: i ragazzi iniziano a distaccarsi dall’infanzia per affacciarsi all’età adulta" afferma Daniele Novara "Spesso, però, i genitori e gli educatori si sentono impreparati di fronte a comportamenti ribelli o sfuggenti".

L'incontro, dedicato ai genitori del territorio è gratuito ma è necessaria l'iscrizione: tel. 0523.498594.
Il progetto Scuola Genitori di Piacenza è patrocinato dal Comune e realizzato con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Cos’è il progetto Scuola Genitori?

Nato a Piacenza nel 2011 da un’intuizione del pedagogista Daniele Novara, la Scuola Genitori è stata realizzata in molte città italiane tra cui Milano, Piacenza, Roma, Brescia, La Spezia, Casale Monferrato, Pesaro, Rovigo, Lecco, Crema e Albenga. La partecipazione di migliaia di mamme e di papà ha confermato che l’innovativa idea di mettersi dalla parte dei genitori risponde a un effettivo bisogno diffuso su tutto il territorio nazionale.

La Scuola Genitori è costituita da incontri, con esperti del CPP, aperti a genitori, insegnanti ed educatori per avere le opportune informazioni che servono per educare; laboratori pedagogici rivolti a piccoli gruppi per sperimentare indirizzi operativi in riferimento alle diverse fasi di crescita di bambini e ragazzi; incontri in coppia o individuali per affrontare specifiche difficoltà genitoriali.

Obiettivo della Scuola Genitori è attivare una comunità educante mettendo in rete e attivando le risorse che già esistono sul territorio.

Pubblicato il 1° aprile 2025

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