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Caritas Italiana su accordo Ue-Turchia: "su rimpatri può avere effetti drammatici”

rimpatri


“Il controverso accordo tra l’Unione europea e la Turchia sul rimpatrio dei migranti potrebbe produrre dei risultati drammatici per i profughi che rischiano di essere bloccati per lungo tempo nei campi turchi dove probabilmente nessuno potrà garantire sulla qualità dell’accoglienza e della protezione”: così si pronuncia Caritas italiana all'indomani della firma dell'accordo, in una lunga nota che elenca “forti perplessità” e diversi punti “discutibili”.

“Finora le testimonianze che ci sono giunte in questi cinque anni di guerra sia direttamente dai profughi che dagli operatori impegnati nell’assistenza parlano di violenze sistematiche e reiterate violazioni dei diritti umani fondamentali”, denuncia Caritas.
“Decidere di rispedire queste persone dalla Grecia verso la Turchia – afferma – non può che suscitare una semplice domanda: perché un Paese come la Turchia che non può entrare nell’Ue, in quanto non in grado di rispettare i diritti fondamentali propri di una democrazia moderna, dovrebbe, invece, essere in grado di rispettare i diritti dei profughi rinviati nei suoi campi dalla Grecia?”.
O forse, constata amaramente Caritas italiana, “la priorità della politica è solo di liberare il territorio dell’Unione europea da una presenza ingombrante, a tutti i costi”.

“Fin quando la Turchia non verrà riconosciuta come Paese terzo sicuro – sottolinea -, il rimpatrio sarebbe in contrasto con le norme internazionali che impediscono di effettuare un respingimento verso un Paese che non garantisca degli standard minimi di protezione e accoglienza”.

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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