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Ritorna il premio «Valente Faustini»

valente faustini 4

Ritorna il Premio Valente Faustini, giunto alla 44a edizione, organizzato dalla Famiglia Piasinteina con il sostegno della Banca di Piacenza presente fin dalla prima edizione e con il Patrocinio gratuito del Comune di Piacenza.

Il Premio di poesia dialettale è nato a Piacenza negli anni Settanta del secolo scorso per iniziativa del poeta Enrico Sperzagni (1909 -2001) e dedicato a Valente Faustini (Piacenza 1858-1922), poeta profondamente legato alla realtà territoriale piacentina, ma nello stesso tempo aperto ad orizzonti culturali di ampio respiro. Dotato di una solida cultura umanistica, Faustini ha saputo portare nella sua vasta produzione poetica i sentimenti del popolo, ma nel suo verso la realtà piacentina, pur non perdendo la propria identità, viene analizzata in sintonia con la cultura italiana tra Otto-Novecento.
Il premio è tornato nazionale con tre sezioni: Poesia in lingua dialettale (da qualsiasi regione d’Italia), Poesia in lingua dialettale piacentina e Racconto in lingua dialettale piacentina. Al concorso possono partecipare maggiorenni e minorenni ed il tema è libero per tutte le sezioni.
Il termine per la partecipazione è il 16 febbraio 2023 e la cerimonia di premiazione si svolgerà a PalabancaEventi della Banca Piacenza, via Mazzini 14 Piacenza, il 18 marzo 2023 alle ore 16.

Come nelle edizioni precedenti il premio ha lo scopo di favorire la composizione di poesie o di racconti in dialetto. L’invito, quindi, è rivolto a tutti: poeti o scrittori che già compongono da tempo, oppure anche a coloro che desiderano partecipare per la prima volta e per questo Cesare Ometti, docente della Scuola di Dialetto, attore e regista, e disponibile per una corretta traduzione dall’italiano, stesura dei testi o per ogni altra occorrenza (telefono 328 2184586).
Anche per questa edizione le opere, poesie e racconti, saranno pubblicate in un volume.
Il bando e la scheda di partecipazione sono disponibili www.premiovalentefaustini.com/.
Per necessità si può inviare una email all’indirizzo oppure chiamare il 328 2184586.

Pubblicato il 4 ottobre 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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