Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Open Day, l’Università Cattolica si presenta: «Un campus a misura di studente»

opencattolica 25

Oltre duecento studenti per la seconda giornata “aperta” del campus piacentino dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dopo la presentazione dei corsi magistrali agli studenti universitari, sabato 29 marzo l’Open Day dell’ateneo è rivolto a coloro i quali sono in procinto di sostenere l’esame di maturità, alle prese con la scelta di un corso di laurea triennale. All’accoglienza dei partecipanti sono seguite le illustrazioni delle tre facoltà presenti nella sede di Piacenza dell’Università Cattolica – Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Economia e Giurisprudenza e Scienze della formazione – più quella di Scienze matematiche, fisiche e naturali, attiva nella sede di Brescia. Oltre alla spiegazione dell’offerta formativa, i ragazzi e le ragazze hanno potuto vivere esperienze pratiche nei laboratori e nelle strutture didattiche. Ad accompagnarli, oltre ai docenti, gli studenti che attualmente frequentano l’università e i neolaureati, che hanno fatto da “testimonial” dell’ateneo.

Studenti “ambasciatori” dell’Università Cattolica

“È una giornata estremamente importante per i giovani che si affacciano al mondo universitario – spiega il preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Pier Sandro Cocconcelli –. Per loro è la prima esperienza: entrano nel campus, vedono com’è strutturato, interagiscono con noi docenti che presentiamo loro i corsi attivi nel prossimo anno. Nel mio caso, quelli della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, quindi corsi in Scienze e tecnologie agrarie, in Scienze e tecnologie alimentari, il percorso di cultura ed enologia e un corso in inglese di Food Production Management. Quindi, un’ampia offerta formativa nel settore agroalimentare. Per gli studenti è anche un momento per incontrare gli altri giovani che stanno già studiando all’interno della nostra università. Gli studenti che sono già presenti e quelli che si sono laureati da poco sono ambasciatori dell’esperienza che uno studente fa all’interno dell’Università Cattolica”.

Oltre 3mila studenti nel campus di Piacenza

Il campus di Piacenza dell’Università Cattolica conta attualmente oltre 3mila studenti, ripartiti nelle tre facoltà. “L’Open Day di oggi è una vetrina – afferma il direttore della sede di Piacenza e Cremona dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Angelo Manfredini –, una possibilità per incontrare nuovi potenziali studenti e le loro famiglie. Anche se l’attività di orientamento per noi continua tutto l’anno, oggi è un’occasione privilegiata per far conoscere e visitare il nostro campus. Un nostro tratto distintivo è che vogliamo essere un campus a misura di studente: quindi, accanto all’eccellenza dell’offerta formativa, anche mettere a disposizione servizi e un ambiente davvero vivibile”.

Un futuro professionale ricco di opportunità

In attesa dei dati ufficiali sulla partecipazione nei due giorni (venerdì 28 e sabato 29 marzo), il direttore funzione marketing e orientamento dell’Università Cattolica, Michelangelo Balicco, afferma che “il numero di partecipanti è in costante aumento, e per questa edizione registriamo un ulteriore incremento di studenti provenienti da fuori regione e da altri atenei, segno tangibile dell’attrattività dei nostri percorsi formativi. Quest’attrattività – osserva Balicco – è imputabile a diversi fattori: la nostra proposta internazionale, che include numerose opportunità di mobilità in ingresso che in uscita, si distingue per la possibilità di conseguire un Double Degree già nel percorso triennale. Inoltre, i forti legami con imprese locali, nazionali e multinazionali rappresentano uno dei punti di forza di tutte le nostre proposte formative. Se a tutto ciò aggiungiamo una didattica all’avanguardia, strutture tecnologicamente avanzate e un ambiente accogliente, possiamo davvero offrire ai nostri studenti un futuro professionale ricco di opportunità”.

Francesco Petronzio

Pubblicato il 29 marzo 2025

Ascolta l'audio

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    5

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente