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«Verdi e i media» in mostra alla Passerini Landi. Inaugurazione il 4 ottobre

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È stata presentata in Municipio a Piacenza la mostra documentaria “Verdi e i media”, promossa dall’associazione culturale “Verdi tra noi”. A illustrarla sono intervenuti: l’assessore alla Cultura Christian Fiazza, il direttore della Biblioteca Passerini Landi Graziano Villaggi, Stefano Pareti in qualità di referente del Comitato San Marco, il presidente della Sezione di Piacenza di Italia Nostra, Pietro Chiappelloni. Era presente anche la direttrice della Fondazione Teatri di Piacenza Cristina Ferrari, la presidente dell’associazione Amici della Lirica Giuliana Biagiotti assieme alla consigliera Silvia Casagrande, la console del Club di territorio Emilia Nord Luisa Precivale per il TCI (assieme a Fulvio Frazzei e Fausto Opizzi), l’organizzatore Stefano Pronti, il collezionista Fausto Bonzanini per l’associazione promotrice e il curatore del catalogo Valter Bolzoni.
Verrà inaugurata il 4 ottobre alle ore 11 nel salone monumentale della Passerini Landi e sarà visitabile fino al 25 ottobre.

La mostra

L’associazione "Verdi tra noi" ha preparato materiali documentari e fotografici originali, provenienti da collezionisti privati riguardanti le prime rappresentazioni delle 28 opere liriche verdiane nei teatri italiani ed europei: libretti, spartiti, lettere autografe di artisti, commenti della stampa sull’esito delle singole opere. A seguito degli incontri avuti per verificare la possibilità di tenere una mostra di tali documenti a stampa e fotografici sulle opere liriche di Giuseppe Verdi, possiamo confermare di essere disponibili a organizzare le seguenti iniziative secondo gli accordi avuti con il Direttore della Biblioteca Comunale Graziano Villaggi e con l’Assessore Christina Fiazza, che ne hanno accertato la compatibilità:
allestimento dei materiali grafici e fotografici costituenti la mostra Verdi e i media in apposite vetrine in legno e vetro da appoggiare ai piani inclinati dei tavoli del Salone Monumentale e del locale attiguo, dove peraltro sono appesi due pannelli sulla vita e la personalità di Giuseppe Verdi;
compilazione e stampa del catalogo della mostra a cura del musicologo Valter Bolzoni, che potrà essere proposto anche durante le serate della Trilogia verdiana al Teatro Municipale di fine ottobre e inizi novembre;
collaborazione con l’Associazione AMICI DELLA LIRICA PIACENZA, che potrà proporre un concerto verdiano e un eventuale incontro storico nella sede della mostra.
possibilità di visita della mostra, di libero accesso, durante gli orari di apertura della Biblioteca con la sorveglianza del personale presente nell’area, e con incontri con il pubblico sul percorso storico presentato nella mostra.

Si tratta di una rassegna tanto preziosa quanto inedita sulla attività artistica di Giuseppe Verdi con i commenti della stampa successivi a ogni opera rappresentata la prima volta nei teatri italiani ed europei, preceduta da una descrizione storica della genealogia, della residenza piacentina e delle proprietà terriere acquistate dal sommo Maestro attorno alla villa di S. Agata di Villanova. Essendo la prima mostra sul tema, essa non potrà che portare beneficio all’arricchimento culturale del pubblico non solo filolirico, ma anche alla cittadinanza e ali giovani delle Scuole. Inoltre sarà una concomitanza molto utile alla rappresentazione straordinaria della Trilogia (Rigoletto, Trovatore, Traviata) al Teatro Municipale proprio dal 29 ottobre al 9 novembre prossimi.

Nella foto, la presentazione della mostra “Verdi e i media”.

Pubblicato il 30 settembre 2025


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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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