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Notizie Varie

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Nelle pieghe del bilancio di Gragnano altre risorse per il sociale

 calza

Entro il 31 luglio di ogni anno i comuni devono verificare il permanere degli equilibri generali di bilancio ed eventualmente adottare gli opportuni correttivi qualora tale equilibrio non si realizzasse quali ad esempio l’aumento delle tariffe dei tributi locali. Nel caso del Comune di Gragnano queste misure non sono necessarie perché, come illustrato dall’assessore Alberto Frattola, nell’ultima seduta consiliare, l’equilibrio di bilancio, sia per la parte corrente che per quella in conto capitale, permane ed è certificato dalla relazione tecnica del responsabile dei servizi finanziari, con il suo parere favorevole di regolarità sia contabile che tecnica, nonché dal parere favorevole del revisore dei conti. Svolte tutte le verifiche di legge sul provvedimento in esame, è stato certificato tra l’altro il congruo accantonamento al fondo crediti dubbia esigibilità della somma pari a 324mila euro nonché la corretta alimentazione dei dati nel sistema ReGis riferiti agli interventi Pnrr che, come è noto, devono essere puntualmente rendicontati. A questo proposito il Comune di Gragnano ha in corso ben due interventi: l’adeguamento sismico della scuola primaria e la realizzazione della nuova scuola dell’Infanzia. Grazie poi al favorevole andamento nel primo semestre 2025 delle riscossioni in conto residui riferite alla Tari degli anni precedenti il Comune ha potuto svincolare parte del fondo crediti di dubbia esigibilità, accantonato in sede di consuntivo 2024, per la somma di 57 mila euro. Ne consegue che va rideterminata la composizione del risultato di amministrazione 2024 con la parte accantonata che passa da 523.000 euro a 466.000 euro e con il contestuale aumento della parte disponibile da 225.000 euro a 286.000 euro. Particolarmente apprezzato dagli amministratori è stato il prezioso lavoro dell’ufficio ragioneria e servizi finanziari che, con significative attività istruttorie relative al recupero evasione Imu anni precedenti, dovrebbe consentire interessanti incassi accertabili negli ultimi mesi dell’anno. In miglioramento risulta anche la gestione residui sia attivi, essendo stati incassati 436.000 euro da inizio anno, sia passivi in quanto migliora anche il loro smaltimento. Buoni sono i tempi di pagamento, pari a 7,18 giorni, come risulta dalla Piattaforma dei Crediti del Mef. Positivo è il fondo cassa: il saldo avere ammonta a euro 324.000 euro, di conseguenza nell’anno 2025 il Comune dovrà ricorrere ad un minor utilizzo dell’anticipazione di cassa. È toccato poi all’assessore Marco Caviati e al sindaco Patrizia Calza spiegare la decisione di vincolare, in via prudenziale, la somma di 150.000 euro dell’avanzo di amministrazione disponibile alla specifica destinazione di utilizzo per possibili future necessità del settore servizi sociali. Questo orientamento risulta dovuto in particolare al verificarsi nella comunità gragnanese, negli ultimi due mesi, di due casi di “Codice Rosso” per violenze domestiche, sanciti dal Tribunale e a un caso di partoriente e figlio trovati positivi all’uso di sostanze. Casi che impongono il ricovero in struttura dei soggetti coinvolti con oneri a carico dell’Amministrazione Comunale. Come evidenziato dagli amministratori la decisione potrà sempre essere rivista e modificata dal Consiglio Comunale nel caso queste somme si rivelassero eccessive rispetto alle reali necessità.

Pubblicato il 21 luglio 2025

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Un bando a disposizione per le cooperative di comunità

Cooperative di comunita in montagna

Progetti in campo turistico, agricolo, culturale, sociale ma anche energetico. E ancora interventi di economia verde, mobilità sostenibile nonché attenzione verso i beni comuni. Sono alcuni dei settori in cui operano le cooperative di comunità diffuse nelle province dell’Emilia-Romagna: realtà importanti che, grazie all’impegno di cittadini, associazioni di volontariato ed Enti locali, promuovono il benessere collettivo attraverso la gestione condivisa e l’economia circolare in contesti territoriali fragili, a partire dalle aree appenniniche e interne. Proprio per dare loro un sostegno concreto, la Giunta regionale ha promosso il primo elenco di cooperative di comunità che rispondono ai requisiti della legge regionale 12/22 e ha dato il via libera al bando da 250mila euro per sostenerne progetti e investimenti, online da lunedì 14 luglio. Altri 50mila euro si aggiungeranno con l’approvazione della legge di assestamento di bilancio, facendo salire il finanziamento totale a disposizione a 300mila euro. “Le Cooperative di comunità sono un modello di innovazione sociale con esperienze in numerose province della regione - afferma l’assessore regionale alla Programmazione, montagna e aree interne, Davide Baruffi -. Con questa misura diamo un aiuto concreto a realtà in cui le cittadine e i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi. In particolare, nei territori che scontano la scarsità di servizi alla persona e di occasioni occupazionali”. Possono partecipare società cooperative che operano in contesti territoriali fragili, a partire dalle aree appenniniche e interne, e che si fanno promotrici di progetti in campo turistico, agricolo, sociale, culturale ed energetico. In Emilia-Romagna sono 30 le prime Cooperative di comunità iscritte al neoistituito Elenco delle cooperative di comunità riconosciute dalla Regione, previsto dalla legge regionale 12/2022 e diventato operativo nel 2025. Le domande di contributo potranno essere presentate a partire da oggi lunedì 14 luglio, e fino al 26 agosto 2025, attraverso il portale regionale “Bandi e concorsi”, accessibile dal seguente link: https://bandi.regione.emilia-romagna.it/ .

GLI INTERVENTI PREVISTI

L'obiettivo del bando è sostenere lo sviluppo delle cooperative di comunità nel 2025 con finanziamenti regionali. Potranno accedere al bando le 30 cooperative già iscritte all'elenco regionale e le quattro cooperative con iscrizione al momento sospesa per adeguamento dello statuto.

Il contributo della Regione è indirizzato a sostenere due tipi di intervento che vanno conclusi entro il 31 dicembre 2025: un primo aiuto riguarda il sostegno all'avviamento e il consolidamento del progetto imprenditoriale (ad esempio spese notarili di avviamento o adeguamento dello Statuto, formazione dei soci, consulenze non specialistiche e ricorrenti etc) con un contributo massimo di 3.200 euro. Il secondo tipo di intervento copre le spese per investimenti, tra cui il miglioramento della funzionalità di locali dove si svolge l’attività, l’acquisto di attrezzature e arredi, il rinnovo e ampliamento di impianti, l’acquisto di autoveicoli utili per l’attività o, ancora, consulenze qualificate di sostegno all’innovazione. Su queste spese, la Regione riconoscerà un contributo fino al 70% e per un importo massimo di 10mila euro.

LE COOPERATIVE DI COMUNITÀ IN EMILIA-ROMAGNA

Si tratta di realtà che operano in prevalenza nelle aree montane, sebbene ne siano presenti anche 5 attive in contesti urbani e una in un Comune colpito dagli eventi sismici del 2012.

Entrando nel dettaglio della presenza territorio per territorio, ben 9 delle cooperative riconosciute ricadono nella provincia di Reggio Emilia, 8 in quella di Parma, 3 rispettivamente nel bolognese, nel riminese e nel ferrarese, 2 nel modenese, una appartiene alla provincia di Parma e una alla provincia di Forlì-Cesena. La prossima finestra temporale per l’iscrizione all’Elenco regionale verrà aperta dal primo settembre 2025. L'iscrizione consente di accedere ai contributi e incentivi previsti dall'articolo 5 della legge regionale n. 12/2022 e di utilizzare la denominazione “Cooperativa di comunità dell’Emilia-Romagna”.

Pubblicato il 21 luglio 2025

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Il Comune di Piacenza mappa cinquanta impianti sportivi

 Mappatura impianti sportivi

Un censimento completo e una classificazione puntuale e innovativa di tutti gli impianti sportivi comunali. È questo il cuore della delibera approvata dalla Giunta Tarasconi, che segna un passo decisivo nella gestione e valorizzazione delle strutture dedicate allo sport sul territorio del Comune. La mappatura riguarda oltre 50 impianti tra campi, palazzetti, piscine e palestre, suddivisi per rilevanza economica e funzione sociale. L’obiettivo è duplice: fotografare lo stato dell’arte delle strutture comunali e gettare le basi per interventi di riqualificazione e gestione che guardino al futuro, a beneficio non solo dell’attuale Amministrazione ma anche di quelle che seguiranno.

“Questo importante e complesso lavoro di classificazione dettagliata - sottolinea l’assessore allo Sport Mario Dadati - rappresenta uno strumento prezioso per programmare investimenti e scelte strategiche in un’ottica di trasparenza e di equità tra discipline sportive diverse”. Gli impianti sono stati suddivisi in tre categorie: impianti a rilevanza economica, che potranno attrarre investimenti anche privati e saranno affidati con procedure di evidenza pubblica; impianti privi di rilevanza economica, destinati soprattutto alle attività dilettantistiche, educative e sociali, per i quali sono previste forme semplificate di gestione e possibilità di convenzioni con associazioni sportive; palestre scolastiche, riservate prioritariamente all’attività didattica ma assegnabili anche a società sportive locali in orario extrascolastico.

Tra i criteri di valutazione adottati figurano la funzione prevalente dell’impianto, la capacità di generare redditività con attività collaterali, lo stato di manutenzione e la sostenibilità energetica. Non meno importante è il riferimento alle Linee guida ex articolo 5 del decreto legislativo 38 del 2021, che consentono procedure semplificate per affidare la gestione degli impianti alle associazioni sportive senza scopo di lucro che presentino progetti di rigenerazione o riqualificazione finalizzati all’inclusione sociale e giovanile. Questa fotografia aggiornata del patrimonio sportivo comunale rappresenterà uno strumento operativo per garantire una gestione efficiente e trasparente, promuovere la pratica sportiva come leva di aggregazione e benessere e programmare interventi di ammodernamento anche in partnership con il Terzo Settore. La delibera recepisce le più recenti normative nazionali in materia di sport e servizi pubblici locali e, secondo il sindaco Katia Tarasconi, “rappresenta un passo in avanti fondamentale e operativo per una città che vuole continuare a investire nello sport come elemento chiave di coesione sociale”.

Pubblicato il 20 luglio 2025

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Università Cattolica, agevolazioni economiche a favore degli studenti per oltre un milione e settecentomila euro

cattolica



Grazie a un intervento di oltre 1 milione e 700mila euro, che si aggiungono ai fondi erogati secondo il decreto ministeriale n.1320 del 2021, tutte le studentesse e gli studenti idonei alle borse di studio ne saranno beneficiari anche per l’anno accademico in corso 2024/2025.
Dal 2011 a oggi l’Università Cattolica ha garantito e garantisce il diritto allo studio a tutti i suoi studenti, avendo erogato complessivamente fino a oggi oltre 23 milioni di euro. 
Nell’anno accademico in corso delle 4.366 domande di borsa di studio pervenute all’Ente per il diritto allo studio dell’Università Cattolica, 3.096 sono a oggi risultate idonee. A fronte della comunicazione di Regione Lombardia che le risorse complessive pubbliche (regionali, ministeriali e PNRR) previste potranno finanziare circa l’89% del fabbisogno necessario per il riconoscimento delle borse di studio, l’Ateneo ha scelto di garantire l’erogazione del 100% delle borse di studio. Con questo contributo ancora una volta l’Università Cattolica, con Fondazione EDUCatt, e in sinergia con l’Istituto Toniolo di Studi Superiori, sceglie di sostenere circa 350 tra studentesse e studenti bisognose/i e meritevoli di accedere al beneficio della borsa (di cui circa il 58% nella sede di Milano, l’8% a Piacenza, il 2% a Cremona, il 17% a Brescia, il 15% a Roma).
Oltre al diritto all’esenzione dalle tasse universitarie e all’accesso al servizio ristorativo di EDUCatt, l’intervento finanziario consente la fruizione della quota in denaro della borsa di studio perché ai beneficiari sia assicurata una formazione di eccellenza basata sui meriti e la tenacia lungo il percorso universitario.

Dal 2011 a oggi, in considerazione del perdurare delle difficoltà dei propri studenti e con l’intenzione di lasciare aperta la possibilità di studio agli studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi economici, l’Ateneo ha investito oltre 23.200.000 euro con risorse proprie per sostenere ogni anno tutti gli studenti idonei non beneficiari. A partire da quest’anno, verranno destinate a questo scopo anche le risorse del Fondo “Maria Teresa Fabiano”. Il lascito dell’alumna della Facoltà di Economia, che ammonta a 2.250.000 euro concorrerà al finanziamento di queste borse studio per i prossimi dieci anni (225.000 euro ogni anno).
EDUCatt eroga, inoltre, borse di studio per reddito e merito agli studenti che ne facciano richiesta attraverso bandi di concorso, premi, agevolazioni economiche, rimborsi delle tasse universitarie in sinergia con Università Cattolica e Istituto Toniolo di Studi Superiori. Le agevolazioni si possono ottenere secondo requisiti di reddito e merito, previsti nei bandi di concorso, che costituiscono la base di punteggio per ottenere l'eventuale idoneità.

Borse START e RUN e Premi di studio SMART

100 borse di studio, erogate da Università Cattolica, Istituto Toniolo e Fondazione Educatt con fondi propri, sono rivolte a neodiplomati (categoria START) e neolaureati di I livello (categoria RUN), e 100 Premi di studio (categoria SMART) a studenti iscritti in Università Cattolica che si distinguono per merito accademico.  
Alle borse START e RUN, rinnovabili negli anni successivi al primo, si accede tramite un concorso nazionale.
In particolare, il concorso per l’assegnazione delle borse di studio per merito 2024, si è svolto in modalità completamente online a maggio 2024. Le borse erogate in base alla graduatoria sono state complessivamente 100 (START e RUN), alle quali si aggiungono 115 Premi di studio SMART assegnati per merito accademico, e 121 borse in rinnovo con riferimento all’a.a. 2024/25 (Categorie START e RUN).

Fondo “Santambrogio”

Sono 45 le studentesse meritevoli e in disagiate condizioni economiche vincitrici del concorso per il Fondo “Santambrogio” rispondenti ai requisiti richiesti.

Sovvenzioni straordinarie

La Fondazione EDUCatt ha a cuore anche tutti quegli studenti e studentesse che, non risultando idonei alla borsa di studio, versino in temporanee ed eccezionali situazioni di bisogno causate da motivi quali l’aggravamento recente della situazione economica, condizioni di salute o calamità naturali. A questo scopo Educatt e l’Università Cattolica finanziano da anni un fondo per le sovvenzioni straordinarie in denaro o in servizi. A partire dall’anno accademico 2023/2024 il fondo Sovvenzioni Straordinarie ha un apposito bando di concorso che definisce i criteri per l’assegnazione delle sovvenzioni, di importo pari a € 1.750,00, fino all’esaurimento delle risorse disponibili.


Altre agevolazioni economiche offerte dall’Università Cattolica

Alle agevolazioni già descritte si aggiungono quelle per i premi di laurea (1.000 euro per laurea in corso), la mobilità internazionale (contributi di 550 euro al mese per la durata dell’esperienza) e le maggiorazioni per gli studenti con disabilità (in questo caso l’importo della borsa può essere elevato fino ad un massimo di 7.157€). Per gli studenti in stato di bisogno EDUCatt offre anche la possibilità di un lavoro a tempo determinato nelle strutture di ristorazione, nel settore librario e nelle portinerie dei collegi (progetto studentwork@educatt). Il progetto Studentwork impiega più di 50 persone all’anno.

Per accedere ai concorsi

Le domande di partecipazione ai concorsi (collegi, borse di studio EDUCatt, interventi dell'Università Cattolica, ecc.) devono essere presentate, nei periodi di apertura dei bandi, attraverso l'area web personalizzata MyEDUCatt.
Sito web: https://educatt.unicatt.it/educatt-servizi-borse-di-studio-e-agevolazioni
Area web dedicata: http://myeducatt.unicatt.it.
È possibile contattare gli Uffici Accoglienza studenti e agevolazioni economiche servendosi dello strumento online filodiretto (https://educatt.unicatt.it/educatt-life-filodiretto) o tramite e-mail e numeri di telefono disponibili sul sito.

Pubblicato il 21 luglio 2025
 


 

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Camera di Commercio, bandi da 1,6 milioni per efficientamento e produzione di energia

Bandi Camera di Commercio

La Camera di Commercio dell’Emilia promuove l’efficientamento energetico delle imprese e l’incentivazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) e delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (Cers). “Con questo intervento – sottolinea il vicepresidente vicario della Camera di Commercio dell’Emilia, l’imprenditore piacentino Filippo Cella – andiamo ad intervenire su una voce di costo particolarmente rilevante per le imprese, ma è evidente che puntiamo ad incidere positivamente anche su quella sostenibilità ambientale dei processi produttivi sulla quale si orientano crescenti investimenti da parte del sistema imprenditoriale”. “Per questo - prosegue Cella -, insieme ai progetti atti a ridurre i consumi, andiamo a sostenere le spese orientate all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e, contestualmente, a promuovere nuove realtà territoriali (le Cer e le Cers appunto) che sanciscano nuove collaborazioni tra mondo dell’impresa, amministrazioni locali e i soggetti più sensibili nell’ambito dei contesti comunitari”. Il bando sull’efficientamento energetico comporta un investimento camerale di 1,5 milioni di euro ed è destinato a sostenere le spese delle imprese per l’acquisto - installazione di collettori solari termici e/o impianti di cogenerazione e trigenerazione, impianti fotovoltaici, pompe di calore per la climatizzazione degli ambienti di lavoro, sistemi di accumulo dell’energia, macchinari e attrezzature a minor consumo rispetto a quelle già installate, sistemi di domotica per il risparmio energetico e corpi illuminanti a basso consumo (led). “È un ventaglio di possibilità molto ampio - spiega il presidente della Camera di Commercio dell’Emilia, Stefano Landi - perché in questo modo si possono cogliere esigenze e possibilità di investimento molto differenziate tra le imprese, tutte chiamate a contribuire a quello sviluppo sostenibile che, oltre ad una riduzione dei costi di produzione, assicuri vantaggi collettivi sulla tutela dell’ambiente”.

Il bando camerale (da oggi disponibile integralmente sul sito dell’Ente) prevede un contributo massimo del 50% a fondo perduto (con un tetto di 14.000 euro) sulle spese sostenute dalle imprese (ivi incluse anche quelle di consulenza), a condizione che l’investimento minimo non sia inferiore a 5.000 euro e che i progetti prevedano una riduzione dei consumi energetici pari almeno al 10% o un’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili pari almeno al 5% dell’energia utilizzata dall’impresa prima dell’intervento. Le domande di contributo potranno essere presentate – esclusivamente in via telematica – a partire dal prossimo 2 settembre.

Parte, inoltre, dal 22 luglio la possibilità di presentare domanda per l’accesso ai contributi riservati alle Comunità Energetiche Rinnovabili che si costituiscano entro il 30 giugno 2026, siano partecipate da almeno da 10 soggetti e la maggioranza sia rappresentata da micro, piccole e medie imprese. “A questo sostegno - osserva il vicepresidente vicario Filippo Cella - affiancheremo un importante investimento per l’attivazione di un servizio di consulenza per quanti siano interessati alla creazione di nuove Comunità Energetiche Rinnovabili e, inoltre, uno specifico strumento di promozione che partirà da tavoli tecnici che realizzeremo con i comuni capoluogo”. Anche per il bando sulle Comunità Energetiche Rinnovabili è previsto un contributo a fondo perduto (50% sulla spesa e max 15.000 euro). Entrambi i bandi camerali saranno presentati in webinar il 16 luglio alle ore 11.

Pubblicato il 19 luglio 2025

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