Al santuario è ancora nel cuore di tutti l’affidamento a Maria come nei momenti più difficili della storia
“In questi giorni il telefono è diventato come un centralino: chiamano in tanti e anch’io contatto le famiglie e le persone sole”. Cosi parla mons. Lino Ferrari, parroco, rettore del Seminario vescovile e della basilica-santuario Madonna di San Marco Madre della Consolazione di Bedonia.
“La nostra zona è stata molto colpita - aggiunge mons. Ferrari -, siamo a livello di Piacenza e Parma per contagi e morti, dovuti al coronavirus”.
Il sacerdote afferma di sentirsi molto provato da questa situazione che però cerca di vivere con fede. Avendo la fortuna di stare insieme, nel Seminario, ad altri sacerdoti con cui, tutti i giorni, oltre la pranzo, condivide momenti di preghiera come le lodi, la santa messa e i vespri, riesce a sopportare meglio il disagio.
Una grande sofferenza
“C’è tanta sofferenza - aggiunge don Lino - ho nel cuore la morte di due fratelli e una sorella anziani, che ha distrutto un intero nucleo familiare, poi la perdita del maestro Gianni Magazzi, persona molto conosciuta, a cui ha fatto seguito il decesso della sorella e del cognato”.
La Comunità pastorale comprende tre Comuni: Bedonia, Compiano e Tornolo con trenta parrocchie, alcune piccolissime, per un totale di circa 5mila abitanti.
Il parroco, in questo periodo, cerca di stare in contatto con tutti trasmettendo la celebrazione della messa domenicale via streaming. Inoltre, tramite i gruppi di WhatsApp, cerca di far arrivare sussidi per la preghiera a tutti.
In preghiera con Maria
“La Pasqua - commenta mons. Ferrari - è davvero il cuore dell’anno liturgico, è il centro della nostra fede e, quest’anno più che mai, abbiamo bisogno di sentirci raggiungere dal messaggio di luce che viene dalla risurrezione di Gesù”.
Il santuario della Madonna di San Marco, significativo tempio di devozione mariana della parrocchia di Bedonia, è stato sempre un luogo in cui il popolo, nei momenti difficili della storia, si è rivolto a Maria.
Qui si è realizzata una novena straordinaria di preghiera culminata il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, con la supplica alla Beata Vergine Maria.
“È stato un momento commovente - continua don Lino - di intensa preghiera. A mezzogiorno abbiamo recitato la supplica, sul sagrato della basilica, davanti alla statua della Vergine, con i sacerdoti, le suore e alla presenza delle autorità civili”.
Anche nel cuore del vicario parrocchiale di Bedonia, don Attilio Defendenti, c’è la preoccupazione di non poter raggiungere tutte le persone della comunità e avverte il profondo cambiamento di vita che è avvenuto: dalla super attività alla impossibilità di muoversi.
“La gente - commenta don Attilio - ha bisogno di parlare, soprattutto gli anziani soli e per quanto è possibile cerchiamo di metterci in contatto con loro. Ai giovani, che hanno maggiore facilità con i nuovi mezzi di comunicazione, siamo più legati attraverso la rete digitale”.
Aperto il canale Youtube della parrocchia
Oltre alle celebrazioni in streaming - per il sacerdote - un momento significativo è quello del giovedì sera chiamato “I don arrivano in casa vostra”, con cui, in diretta, don Lino e don Attilio, parlano ai parrocchiani.
Giuliana Manfredi (nella foto sotto, a sinistra), insegnante di religione alla scuola primaria di Bedonia e catechista in parrocchia, sta inviando preghiere e messaggi ai bambini che invita a stare uniti e ad avere fiducia in Gesù che non abbandona nessuno.
“È un periodo difficile - afferma Giuliana - che si sta prolungando molto. A volte mi sento scoraggiata ricordando amici e conoscenti che non ce l’hanno fatta, però la fede nel Risorto alimenta la mia speranza”.
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Un altro collaboratore della parrocchia, l’architetto Filippo Dell’Amico (il primo a sinistra nella foto sopra, insieme a Ilaria e Antonella Chiappari e a don Attilio), sempre in prima linea ad animare la comunità di Bedonia, ministro straordinario della comunione e catechista, ora si trova a dover rimanere in casa, senza muoversi, perché vive con la nonna malata.
Deve stare assolutamente in quarantena senza contatti con nessuno perché si sente responsabile della vita della nonna e ha il dovere di proteggerla.
Dalle mura domestiche però Filippo cerca di attivarsi e lo ha fatto anche con l’apertura del canale Youtube parrocchiale per ampliare, oltre ai social, il bacino di utenze dei fedeli.
“La Quaresima - commenta Dell’Amico - è stata veramente un deserto, un cammino doloroso e drammatico, culminato nella Croce. Per il Venerdì Santo ho scritto delle riflessioni, lette nella Via Crucis, in cui ho evidenziato come la Croce, simbolo di morte vergognosa per le nefandezze compiute, diventa un segno di libertà e di amore. Le braccia allargate di Gesù sono pronte per accoglierci nonostante i nostri errori, tradimenti e miserie”.
Riccardo Tonna
Pubblicato il 10 aprile 2020
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