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La bellezza dell’educazione: Ezio Aceti alla Festassieme AGE di Carpaneto

aceti

Uno stile dinamico e scalpitante quello di Ezio Aceti, psicologo e pedagogista , cha ha coinvolto il pubblico presente, il 28 maggio, alla Festassieme organizzata dall’AGE Associazione Genitori di Carpaneto Piacentino, a cui ha offerto una riflessione su “La bellezza dell’educazione”.

Uno sguardo lucido sulla realtà educativa attuale

Nella prima parte del suo intervento, il dott. Aceti ha tracciato un quadro realistico e incisivo della situazione odierna nel mondo dell’educazione. Ha messo in luce le difficoltà che genitori, insegnanti ed educatori affrontano quotidianamente: il disorientamento valoriale, la perdita di autorevolezza degli adulti, la fatica nel comunicare con le nuove generazioni e l’onnipresenza delle tecnologie digitali, che rischiano di sostituire la relazione umana.

Nonostante le criticità, Aceti ha saputo anche individuare segnali di speranza, sottolineando l’importanza di tornare a investire nel rapporto educativo, inteso non come imposizione, ma come accompagnamento amorevole e coerente. “I ragazzi non hanno bisogno di adulti perfetti, - ha affermato - ma di adulti autentici, capaci di esserci con tutto il loro limite, ma anche con tutta la loro passione”.

Una Magna Carta

Nella seconda parte del suo intervento, Aceti ha proposto una “Magna Carta dell’educazione”, con dei principi fondamentali su cui costruire relazioni educative autentiche, rispettose e trasformative. Aceti ha sottolineato quanto spesso gli adulti reagiscano ai pensieri dei giovani con giudizio o correzione immediata, senza prima cercare di comprenderne il significato. “Solo quando ci si sente ascoltati – ha detto – ci si apre al cambiamento”. Infatti un cardine dell’educazione secondo Aceti è favorire esperienze positive, capaci di generare fiducia, motivazione e autostima

Educare e sorridere

Educare - sintetizziamo le parole di Aceti - significa aiutare i ragazzi a dare senso a ciò che vivono, ma anche a non sentirsi vittime, bensì protagonisti della propria esistenza.

In un tempo in cui molti giovani si sentono smarriti, impotenti o sopraffatti da un futuro incerto, è fondamentale insegnare loro a leggere la realtà con uno sguardo orientato al senso, a non subire la vita ma a interagire con essa in modo attivo e responsabile. “Dare senso è forse la più alta forma di educazione, - ha detto Aceti - perché restituisce dignità alla vita”.

Ogni bambino e ogni ragazzo ha bisogno di sentirsi amato per ciò che è, non solo per ciò che fa. Questo principio richiama il bisogno fondamentale di appartenenza, di sentirsi degni di affetto, senza condizioni. L’educazione, secondo Aceti, deve trasmettere un messaggio chiaro: “Tu sei amabile. Sempre.”

Infine, un principio semplice ma potentissimo: il sorriso come gesto educativo. Aceti ha definito il sorriso come il linguaggio universale dell’accoglienza, della fiducia, della speranza. In un’epoca spesso segnata da ansia, fretta e negatività, sorridere è un atto rivoluzionario, che apre ponti tra le persone e comunica un messaggio rassicurante: “Io ti vedo, ti accolgo, sono felice che tu esista”.

Con questa “Magna Carta”, dunque Ezio Aceti ha invitato a riscoprire l’educazione come un atto di umanità profonda, basato su relazioni autentiche e orientato allo sviluppo integrale della persona.

Nella foto, Ezio Aceti a Carpaneto con il parroco don Roberto Isola.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 30 maggio 2025

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