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Notizie Varie

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A Cadeo arriva l'InformaGiovani

info 

Orientamento al lavoro e al percorso scolastico, formazione, e partecipazione alla vita del territorio. Tutto questo da giovedì 28 novembre i giovani di Cadeo lo troveranno nel nuovo "InformaGiovani" presso "Tappa 37", il circolo MCL presente a Roveleto dallo scorso aprile. "Un simile servizio di orientamento dedicato ai giovani non è mai stato presente nel nostro Comune - spiega Marco Bricconi, primo cittadino di Cadeo -. I nostri giovani godono di numerose opportunità e vivono una molteplicità di esperienze   ma talvolta hanno bisogno di un accompagnamento per riconoscerle, rendersi consapevoli delle competenze che hanno, InformaGiovani sarà un prezioso strumento per poterlo fare".
"Dopo esserci aggiudicati un bando regionale dedicato ai giovani abbiamo aperto una manifestazione d'interesse e Cefal ci è parsa la presenza giusta e competente per la nostra realtà - spiega il vicesindaco Marica Toma -. Qui i giovani dai 15 ai 29 anni troveranno un valido punto di riferimento: potranno chiedere consigli, essere aiutati a scrivere curricula o a fare un bilancio delle loro competenze".
Lo spazio Informa Giovani sarà aperto il lunedì e il giovedì dalle 16 alle 19 e a guidarlo ci sarà l'operatrice Cefal, Ilaria Lolini. InformaGiovani non sarà solo uno sportello informativo ma sarà a disposizione dei ragazzi che qui potranno sostare, studiare o accedere alle due postazioni internet. "Informagiovani vuole essere uno spazio formativo, dove i ragazzi siano protagonisti , anche sul territorio", spiega Ilaria Lolini.
"Da 40 anni abbiamo centri di formazione professionale e lavoriamo coi ragazzi dai 14 anni fino ai neo laureati - precisa Fabio Federici, membro dell'esecutivo regionale Cefal -. A Cadeo siamo attivi da sei mesi gestendo il centro Socio ricreativo Tappa 37 ma e con InformaGiovani desideriamo offrire un'opportunità ai ragazzi, dove trovare informazioni ma anche opportunità di coinvolgimento nella vita della comunità".

Pubblicato il 2 dicembre 2019

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Si avvicina il Natale

grazzano

Con l’inaugurazione del Villaggio di Natale e l’accensione dell’albero a Piacenza, sabato 30 novembre, seguita da quella a Reggio Emilia, domenica 1° dicembre, e a Parma l’8 dicembe, può essere considerata il simbolo del conto alla rovescia per il Natale.

Mercatini
Già dal 16 novembre si apre infatti il rituale dei Mercatini di Natale, che inaugurano la parata a partire da Grazzano Visconti. Tutti i weekend fino all’Epifania, le luci, i colori e i tipici addobbi delle feste invadono il borgo della Valnure. Oltre alle tradizionali botteghe storiche, saranno circa cento gli espositori presenti con artigianato artistico e creativo, mentre nei ristoranti, nei bar e nelle aree street food si potranno gustare i piatti della tradizione piacentina, come i tortelli con la coda o i pisarei e fasò. Tra gli eventi collaterali, i giochi per i più piccoli, gli spettacoli di magia, i concerti gospel e la Casa di Babbo Natale, predisposta nel teatrino. La vera attrazione sarà però una delle più grandi ruote panoramiche d’Europa.
Nella giornata di domenica 8 dicembre, Castell’Arquato diventa un’autentica Winterland, affollata di bancarelle in cui scoprire e acquistare oggetti d’artigianato, decorazioni e leccornie. I presepi nel Palazzo del Podestà, la "Bollicine Experience" in Enoteca Comunale e la visita guidata "Christmas in Love" alla Rocca Viscontea sono occasioni per farsi contagiare dallo spirito del Natale.

Il Natale a Parma e a Reggio Emilia.
Dall', 8, 15, 22, 23, 29 dicembre - sotto alla struttura coperta di Piazza Garibaldi,   torna invece il mercatino di Natale nel centro storico di Parma con idee regalo, decorazioni, artigianato, vintage, specialità alimentari, ristoro con food truck, degustazioni, Christmas live music e laboratori per bambini.
Sotto il segno del Natale diffonde la classica magia nelle vie e nelle piazze di Luzzara (RE). Dall' 1 dicembre attraversato dal profumo di vin brulé e castagne, il paese cambierà faccia per trasformarsi nel Villaggio di Babbo Natale, con mercato, mercatini, spettacoli, gastronomia, artisti di strada, show cooking, mostre fotografiche e tanto altro.
Non bisogna spostarsi poi di molto per vivere Un Natale da Favola a Montecchio Emilia (RE), che dedica l’intera giornata del 15 dicembre al clima delle feste. Nell’occasione, il centro storico farà spazio al mercatino artigianale natalizio, con balocchi antichi, decorazioni e tantissime idee regalo. Animazioni per bambini, proposte gastronomiche, stand di gnocco e vin brulè accompagneranno inoltre l’evento e la sua magia. È probabilmente lo stesso incantesimo che avvolge il Natale del Borgo di Gualtieri (RE), che l’8 dicembre illumina la straordinaria piazza con le luci del mercatino di Natale e dell’antiquariato, contorno policromo di stand gastronomici invasi dai prodotti agricoli della filiera corta e specialità locali. Il palio del nocino, il coro gospel e le mostre a Palazzo Bentivoglio contribuiscono a rendere indimenticabile questo momento unico.
Nei weekend dal 30 novembre al 23 dicembre, anche il centro di Reggio Emilia, per la precisione Piazza Prampolini e Piazza Martiri del 7 luglio, si ornerà a festa con i colorati mercatini natalizi dedicati all’artigianato, ai tradizionali prodotti emiliani e a tanti originali articoli regalo. Rimanendo sempre in Piazza Prampolini, sabato 7 dicembre, dalle ore 18, Notte di Luce trasformerà il centro storico in un luogo di pura magia e suggestione: solo lanterne e candele ad illuminare simbolicamente l’area urbana, animata per l’occasione anche da concerti e dj set, e celebrare la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.

Pubblicato il 2 dicembre 2019

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Pietro Berzolla, molto più di un architetto

Il progettista piacentino ricordato a Palazzo Galli, a 35 anni dalla morte, con la presentazione del volume a lui dedicato

DodiBerzollaPoli

Un architetto, o meglio un “architutto”: perché, oltre che vulcanico progettista, era anche un formidabile incisore, un grafico, un pittore e - passando all’aspetto famigliare - un padre straordinario.
Questo il profilo di Pietro Berzolla emerso nel corso dell’incontro a Palazzo Galli, nell’ambito dell’Autunno culturale della Banca di Piacenza, che ha reso omaggio al professionista piacentino a 35 anni dalla morte. Per l'occasione il curatore Benito Dodi in dialogo con la figlia prof.ssa Mimma Berzolla Grandi e l'arch. Valeria Poli ha presentato il volume dedicato a Berzolla promosso dal Laboratorio del Novecento-Associazione Amici del Respighi.

Nato il 5 febbraio del 1898 a Muradello di Pontenure, Berzolla si formò all’Istituto Gazzola, dove fu allievo di Camillo Guidotti (di cui in seguito criticherà l’approccio progettuale), e al Toschi di Parma; qui ebbe diversi maestri: Giuseppe Mancini, Antonio Sant’Elia, Giulio Ulisse Arata).
Nella primavera del 1917 fu costretto a interrompere gli studi per recarsi al fronte.
Alla fine del conflitto andò a Roma al museo del Genio militare, dove realizzò bozzetti e modelli dei luoghi di combattimento della Grande Guerra.
Nella capitale ebbe modo, la sera, di frequentare la scuola di arti applicate con Cesare Bazzani.
Nel 1920 riprese e concluse gli studi a Parma, con Mancini, diventando subito dopo professore di prospettiva nello stesso Istituto Toschi.
L’iscrizione all’Albo degli architetti arrivò una decina d’anni più tardi.
Fra le due guerre Berzolla lavorò soprattutto per la Curia piacentina, costruendo chiese a Piacenza e provincia in stile “novecento” e realizzando le stazioni della linea ferroviaria Piacenza-Bettola. Nel 1933 partecipò al concorso per il Piano regolatore della città.
Il secondo dopoguerra lo vide protagonista a Cortemaggiore, dove progettò il Palazzo uffici dell’Agip, struttura inaugurata alla presenza del presidente del Consiglio De Gasperi.

La prof. Poli ha sottolineato come Arata, Berzolla e Bacciocchi abbiano inciso sullo sviluppo di Piacenza in un periodo - i primi decenni del ‘900 - nel quale ancora non esisteva la facoltà di Architettura.
"A differenza di Mancini, uno dei suoi maestri - ha spiegato la relatrice -, Berzolla seppe tradurre in pratica i suoi progetti, arrivando ad occuparsi anche dei dettagli d’arredamento".

Una poliedricità messa in evidenza anche dall’arch. Dodi, che ha ricordato come riuscisse a passare "dal disegno dell’anello per la figlia allo studio del Prg di Piacenza".
Il curatore del volume ha poi raccontato alcuni aneddoti legati a Berzolla, uno dei quali riferito al restauro di San Donnino: "Dopo la guerra vennero stanziati i fondi, ma qualcuno avrebbe voluto utilizzarli per sistemare il retro di San Francesco e allargare la piazza proprio in corrispondenza di San Donnino, che ha rischiato la demolizione, scongiurata proprio dall’arch. Berzolla, che in commissione edilizia si astenne sulla proposta alternativa e così la chiesa fu restaurata".

L’incontro si è concluso con il ricordo del padre da parte della prof.ssa Berzolla, che ha sottolineato la sua forte presenza in famiglia nonostante gli impegni (ha sempre avuto lo studio presso l’abitazione) e ricordato il casuale ritrovamento, arrotolato in un vecchio poster della mostra del Carracci a Bologna del 1956, di un progetto di un monumento, "un disegno in punta di penna, con colori particolarissimi, che amo tantissimo perché mi ricordano un papà non solo architetto, ma anche pittore e grafico".

Pubblicato il 2 dicembre 2019

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I giovani del «modello Gragnano» fanno da testimonial

 volta

Come diventare protagonisti e non semplici spettatori della realtà? Cosa significa praticare la cittadinanza attiva? Di questo hanno parlato a un gruppo di ragazzi dell’Ite "A.Volta" di Borgonovo Davide Barbieri, Andrea Capellini e Amanda Anselmi, giovani testimonial gragnanesi di un modo alternativo di affrontare la quotidianità: mettendosi gratuitamente al servizio là dove c'è necessità traendone gratificazione e serenità.
L'incontro si è svolto nell'ambito di un più vasto progetto europeo volto alla "Simulazione dell'attività amministrativa pubblica" che con la trattazione del tema della cittadinanza attiva ha trovato formalmente conclusione. I giovani di Gragnano Trebbiense hanno illustrato agli studenti diverse attività da loro svolte: dal Servizio Civile partecipando al progetto "Adotta un anziano" attivo da tempo nel Comune, ai progetti di volontariato attivati con la Youngercard in collaborazione anche con le associazioni del territorio. Particolarmente interessati gli studenti alcuni dei quali hanno già hanno dichiarato di aver già intrapreso la strada del volontariato. "Come docente e come sindaco intendo ringraziare i giovani volontari che hanno deciso di donare ancora parte del loro tempo per confrontarsi con altri giovani facendosi interpreti e testimoni della cultura del «dono» - sono le parole del sindaco e docente Patrizia Calza che, con la collega Ettorina Cervini, si è occupata della costruzione ed organizzazione del Progetto. "Un modo diverso e sicuramente apprezzabile di approcciarsi ai problemi reali della comunità”.

Pubblicato il 2 dicembre 2019

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«Due libri parlanti per l’UICI»

uici piacenza audiolibri lgo liceo 05

A scuola i libri non si leggono soltanto, ma si possono anche ascoltare. E non solo a scuola, grazie a un progetto che vede coinvolta l’Uici, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. A Piacenza, lunedì 2 dicembre, alle 11.15, nell’aula multimediale del Liceo Scientifico “L.Respighi”, nella sede del triennio (piazzale Genova, 1) si terrà l’evento “Due libri parlanti per l’Uici”.
La giornata prevede la consegna ufficiale alla dottoressa Katia Caravello, responsabile nazionale del Libro parlato per l’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, di due audiolibri: il romanzo storico “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni e “A domani!”, un racconto originale della classe 4° del liceo Respighi realizzato durante il laboratorio di integrazione.
Invece, il capolavoro manzoniano, ambientato tra 1628 e il 1630 in Lombardia durante il dominio spagnolo, fu il primo esempio di romanzo storico della letteratura italiana, ed è fruibile in versione integrale. Un progetto frutto di un lavoro pluriennale che nasce dalla collaborazione tra l’Uici di Piacenza e il Dipartimento di Lettere del liceo Respighi che coinvolge 28 cassi, 20 docente e una rappresentanza del Laboratorio di Canto corale d’istituto.
La cerimonia di consegna dei libri sarà un momento emozionante per gli studenti e i docenti che hanno partecipato al progetto, un percorso formativo e improntato alla sensibilizzazione sul mondo degli ipovedenti e non vedenti.

Pubblicato il 28 novembre 2019

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