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Notizie Varie

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A Piacenza la Giornata nazionale del Paesaggio

 

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Giovedì 14 marzo si celebrerà la terza Giornata nazionale del Paesaggio istituita, con Decreto ministeriale 7 ottobre 2016 n. 457, con l'obiettivo di "promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme e a sensibilizzare i cittadini sui temi ad essa legati, attraverso specifiche attività da compiersi sull'intero territorio nazionale mediante il concorso e la collaborazione delle Amministrazioni e delle Istituzioni, pubbliche e private".
A Piacenza appuntamento all'Auditorium Santa Margherita della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza e l'Archivio di Stato di Piacenza organizzano un incontro di studio, in collaborazione con Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori delle province di Piacenza e di Parma, Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano
Il PROGRAMMA:
9.30 Indirizzi di saluto. Massimo Toscani, Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano e Adriana Fantini, Vice Presidente dell’Ordine Architetti PPC della provincia di Piacenza. Presiede Cristian Prati, responsabile area funzionale Paesaggio della Soprintendenza ABAP di Parma e Piacenza;
10.00 Emanuela Torrigiani (Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Piacenza), Il paesaggio agrario: un equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità imprenditoriale;
10.15 Marina Ferrari (architetto della Soprintendenza ABAP per le province di Parma e Piacenza), Il paesaggio nella legislazione dei beni culturali;
10.30 Vito Redaelli (architetto PhD coordinatore della strategia intercomunale), Via Francigena in Comune. Strategia di rigenerazione urbana e paesaggistica lungo i cammini storici nel Piacentino;
10.45 Gian Paolo Bulla (Direttore dell’Archivio di Stato di  Piacenza), Un caso di riqualificazione urbana: «La nuova sede dell’Archivio di Stato di Piacenza. Il cantiere si riavvia?»
11.00  Paola Madoni (architetto responsabile area Patrimonio architettonico Soprintendenza ABAP di Parma e Piacenza) e Francesco Mezzatesta (naturalista), Monumenti vivi: gli studi e gli esempi a Parma;
11.15 Valentina Cinieri (ingegnere PhD dell’Università di Pavia), Spunti per la conoscenza e la tutela del patrimonio architettonico nel paesaggio piacentino;
11.45 Anna Riva (Archivio di Stato di Piacenza), Il paesaggio nelle fonti medievali e  moderne dell’Archivio di Stato di Piacenza;
12.00 Roberta Conversi (archeologo della Soprintendenza ABAP di Parma e Piacenza), Paesaggi archeologici: come le testimonianze archeologiche open air influenzano il paesaggio contemporaneo. Casi di studio nel Piacentino;
12.15 Carlo Francou (Direttore del Museo Geologico di Castell’Arquato), Nelle terre del Piacenziano
In chiusura Cristian Prati della Soprintendenza ABAP e Benito Dodi architetto, Presentazione degli Atti della II Giornata Nazionale del Paesaggio 2018.
Le ricerche sul paesaggio stanno ricevendo un’attenzione sempre maggiore da parte di geografi, agronomi, architetti, storici, archeologi, urbanisti. La Giornata organizzata a Piacenza, nell’interdisciplinarità degli interventi presentati, intende proporre una riflessione metodologica. La complessità del tema è tale da chiamare in causa saperi e competenze molto diversi nel tentativo di fornire un quadro conoscitivo ampio; in questo contesto la storia ha un ruolo importante in dialogo con le scienze ambientali, l’archeologia, l’architettura e la letteratura. Infatti archeologi, architetti, docenti universitari, agronomi, archivisti, dirigenti di musei interverranno sui temi della archeologia e della geologia, della normativa, della conoscenza delle fonti (documenti amministrativi, relazioni, estimi, catasti ecc.), della tutela, della botanica.
Pubblicato l'8 marzo 2019

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San Colombano patrono del Comune Alta Valtidone

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Il primo gennaio 2018 è nato il Comune di Alta Val Tidone, risultato della fusione dei comuni di Caminata, Nibbiano e Pecorara. Nel suo piccolo, è un cambiamento storico che riunisce una miriade di piccole frazioni e comunità accomunate dall’ambiente montano e dall’essere una terra “di confine”, sospesa fra Emilia e Lombardia. Divisioni politiche che hanno radici storiche che si annidano nel passato anche remoto, quando feudi, stati e soltanto infine comuni hanno raggruppato i vari paesi in organizzazioni separate. I punti di contatto, naturalmente, sono sempre stati molti e hanno consentito alle persone di vivere come una sola grande comunità, fin da prima dell’unificazione.
Per cementare queste storiche vicinanze, la prima amministrazione del comune unito, eletta nel giugno scorso, si appresta a definire un nuovo stemma per il comune e ha stabilire con proprio atto il nuovo patrono comune. Questo è stato identificato in San Colombano, e il giorno dedicato alla sua celebrazione sarà il 18 luglio, a ricordo del passaggio, avvenuto in quei giorni del lontano anno 929, delle spoglie mortali del Santo irlandese, nella nota traslazione da Bobbio a Pavia.
Il nuovo stemma del Comune recherà in massima evidenza l’effige di San Colombano in maestà. L’abate venuto dall’Irlanda ha rappresentato una figura di unità e comunione nella sua epoca, e l’azione evangelica dei suoi monaci nella valle del Tidone fu fondamentale per dare alle comunità della zona una comune impronta religiosa e sociale. Il Santo rimane a tutt’oggi una figura di unità fra i popoli e un padre dell’idea di Europa unitaria, come sottolineato anche dal papa emerito Benedetto XVI.
Il Comune, con l’intenzione di trasmette anche alle nuove generazioni la conoscenza di questa straordinaria personalità del nostro passato, intende offrire nel prossimo futuro agli alunni delle prime e seconde classi della scuola secondaria di primo grado un’incontro con lo storico Giancarlo Baruffi. Lo studioso è autore di studi approfonditi sul cenobio bobbiese e in generale sul periodo alto medievale nel territorio piacentino e dell’Oltrepò.

Gabriele Molinelli

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«Estate per tutti», al via i progetti per i Centri estivi

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Il termine ultimo per i gestori di centri estivi che intendano aderire al progetto comunale denominato “Estate per tutti”,  è il 21 marzo; il progetto è volto a sostenere le opportunità ricreative ed educative organizzate durante le vacanze scolastiche per la fascia d'età 4-14 anni, favorendo in particolare la frequenza di minori con handicap o in condizioni di disagio socio-economico.
Possono presentare la propria adesione tutti i soggetti – quali parrocchie, associazioni sportive o cooperative sociali – che siano diponibili ad accogliere i bambini segnalati dai Servizi sociali, che abbiano nel territorio comunale sede legale o amministrativa, o disponibilità di locali idonei allo svolgimento delle attività per i minori, in conformità con la direttiva regionale n. 247 del 2018 in materia di centri estivi. L’avviso pubblico e il modello da compilare per partecipare sono disponibili sul sito www.comune.piacenza.it.

I contributi previsti saranno assegnati ai gestori alla chiusura dei centri estivi, sulla base della durata e della tipologia del servizio offerto, nonché del numero degli utenti residenti nel Comune di Piacenza che hanno frequentato la struttura.

“Il progetto costituisce, da diversi anni, un punto di riferimento per le famiglie piacentine – sottolinea l’assessore alla Formazione Jonathan Papamarenghi – e nell’estate 2018 hanno fruito di questa opportunità 248 minori segnalati dai Servizi sociali, di cui 62 con disabilità. Tutte le attività che valorizzano il tempo extrascolastico dei bambini e degli adolescenti – aggiunge l’assessore – sono da sempre luogo privilegiato di socializzazione e integrazione, oltre ad arricchire il percorso di crescita. L'Amministrazione comunale conferma pertanto il suo impegno a favore di un'iniziativa che, oltre ad avere una forte valenza educativa e formativa, riserva particolare attenzione alle famiglie che vivono situazioni di fragilità”.

Pubblicato l'8 marzo 2019

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Il Consorzio di Bonifica incontra Annibale

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Dopo due mila anni, è l’esposizione curata dal Professor Giovanni Brizzi a far rivivere la storia di Annibale, antico condottiero cartaginese che con i suoi elefanti e un esercito di 40.000 uomini fece soccombere in battaglia 15 mila soldati spingendoli verso il fiume Trebbia. “Tutti i piacentini, e non solo, dovrebbero vedere questa esposizione. E’ un’esperienza immersiva, dove la storia si interseca con l’avventura e la tecnologia. Per Annibale l’acqua fu di vitale importanza come la è ancora oggi per noi.” commenta Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica.
“Penso sia giusto soffermarci sulla storia del nostro territorio e sul valore che la risorsa genera in termini non solo ambientali e occupazionali ma soprattutto emozionali, regalandoci sensazioni che spesso diamo per scontate in una quotidianità frenetica” conclude Zermani.
La mostra di Annibale, visitabile fino al 17 marzo a Palazzo Farnese, offre la possibilità di ripercorrere le vicende del grande condottiero. Un viaggio nella storia del Mediterraneo all’epoca delle Guerre Puniche attraverso le vicende dell’uomo che osò sfidare Roma. All’interno dell’esposizione, un focus particolare è riservato all’arrivo di Annibale a Piacenza, dove una sala intera ospita il racconto della battaglia a noi più vicina.
Ad emozionare anche il film “Il fiume di Annibale” (Giacomo Gatti il regista: film che celebra l’antico mito e quello, antico e attuale insieme del nostro fiume Trebbia. Dal fuoco all’acqua con una voce narrante che fa rivivere l’atmosfera del 218 Avanti Cristo, del nostro fiume e di alcuni luoghi cari come Rivalta, Tartago, Brugnello, Zerba, Cerignale e Bobbio. Quasi a commuovere, e a far pensare al futuro, una serie di sguardi giovani e meno giovani - che sul finale del film - guardano il fiume e la vita che passa accompagnati da un sottofondo ripreso da Maddalena Scagnelli con Anna Perotti, Lucia Dal Corso e Sara Pavesi.

Pubblicato il 7 marzo 2019

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Credito alle PMI: nuovi strumenti finanziari utili

Convegno PMI tavolo

Al convegno sul credito alle Pmi che si è tenuto a Palazzo Galli (Sala Panini), promosso da Economy Group (editore dell’omonimo mensile economico) e dalla Banca di Piacenza è emerso che ci sono nuovi strumenti di accesso al credito a disposizione delle piccole e medie imprese per implementare il loro sviluppo. Strumenti finanziari che non nascono in antitesi con quelli tradizionali offerti dalle banche, ma che si combinano con essi a vantaggio delle aziende, che hanno così più possibilità di scelta. Di questo si è discusso
L’incontro - moderato dal direttore di Economy Sergio Luciano - è stato aperto da Corrado Sforza Fogliani. «Le Pmi soffrono - ha affermato il presidente del Comitato esecutivo dell’Istituto di via Mazzini - in quelle zone nelle quali, “grazie” alla riforma delle Popolari, si è riusciti a cancellare le banche di territorio. La nostra Banca vive di continuità diretta da 82 anni, ha sempre distribuito un dividendo, in crescita negli ultimi 8 anni. La Banca di Piacenza - prima azienda del Piacentino per numero di dipendenti, esclusi gli enti che vivono di prestazioni imposte - eroga al territorio tra i 300 e i 400 milioni di finanziamenti l’anno, oltre a 61 milioni in dividendi ai soci, fornitori ed erogazioni liberali. Fare credito alle Pmi è nel Dna delle Popolari. Come sosteneva Einaudi, la biodiversità bancaria - che il pensiero unico internazionale vuole eliminare - è un valore da preservare perché, dove ci sono, le banche di territorio difendono la concorrenza. Non è un caso che in provincia di Piacenza i tassi siano più favorevoli che altrove. Le banche di territorio crescono se il territorio cresce; quindi aiutarlo è un loro interesse. Convinto che ogni forma di credito sia benvenuta, chiudo con un auspicio, da ex presidente di Confedilizia ma anche da banchiere: far ripartire il sistema immobiliare, alleggerendo la tassazione, consentirebbe di ridare fiducia al mercato».
Anna Gervasoni, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese all’Università Cattaneo, ha illustrato le caratteristiche di un nuovo strumento di credito, il Private debt, che permette ai Fondi di finanziare le imprese acquistandone pacchetti di obbligazioni. «Dal 2014 anche in Italia - ha spiegato la prof. Gervasoni - 25 Fondi comprano debito delle imprese per dare un sostegno finanziario. Nel 2018 si è investito in Private debt 1 miliardo di euro; le regioni più attive, Lombardia ed Emilia Romagna. E’ una finanza al servizio delle imprese che non sostituisce le banche. Queste ci vogliono sempre. La conoscenza che quelle di territorio hanno delle aziende, per esempio, è molto utile: le banche possono diventare l’interfaccia tra la finanza e le imprese».
Stefano Romiti (presidente di Antares Private equity e founder di Antares AZ I, fondo di debito per le Pmi) e Daniele Zini (sales & partnership executive di October Italia) hanno illustrato le caratteristiche dei loro prodotti finanziari, mentre Federica Ambrosi, temporary export specialist supervisor di Co. Mark Spa, ha spiegato come si affianca un’impresa che vuole trovare nuovi sbocchi verso mercati esteri.
Traendo le conclusioni, il presidente Sforza Fogliani ha sottolineato la «linearità» del convegno, che ha dato la possibilità di conoscere un largo ventaglio di strumenti concreti per il credito e confermato «la complementarietà» degli strumenti finanziari di ieri e di oggi, «senza chiusure» per quelli innovativi.
La Banca di Piacenza mette a disposizione delle aziende finanziamenti (“Oltre la crisi”) a tassi agevolati finalizzati a rilanciare l’economia, favorendo programmi d’investimento, migliorando la produttività delle aziende con le nuove tecnologie e sostenendo piani di sviluppo commerciale della clientela.

Pubblicato il 6 marzo 2019

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