“Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città. Si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante:” sono le parole con cui il Santo Padre ha iniziato il suo discorso in occasione del momento di preghiera straordinario tenutosi il 27 marzo, sul sagrato di una piazza San Pietro deserta, sotto una pioggia battente ed un cielo plumbeo.
Davanti al Papa, uno scenario surreale: milioni di persone invisibili, ciascuna nella propria abitazione, in ogni angolo della terra, tutti in silenzio, attenti alle sue parole forse come ad aspettarsi da lui una risposta, un perché a tutto questo che stiamo vivendo.
Alle sue spalle il Crocifisso miracoloso della chiesa di San Marcello tanto caro ai romani, con le gocce di pioggia che, come lacrime dal cielo, lo bagnano e lo uniscono ancora di più al dolore di ciascuno di noi. Poco più indietro, vicino all’entrata di San Pietro l’icona della Vergine Maria “Salus Populi Romani”.
Tutto intorno è silenzio.
Proprio come nello splendido dipinto di Lucia Merli intitolato “Riflesso della Luce”, dove gli elementi presenti sulla scena si riducono ad una sola persona, in atteggiamento riflessivo.
La donna sta pensando o forse sta guardando la propria immagine riflessa nel film della sua vita che scorre come in un corso d’acqua poco sotto di lei.
Forse sta sognando o forse pregando, chissà. Fatto sta che gli occhi rivolti verso il basso sembrano socchiusi, la testa appoggiata sulle braccia, le mani abbracciano il volto.
Sembra preoccupata. Non sorride, non piange, non parla.
Sta lì. “Stabat Mater”, ci verrebbe da dire.
Lì, a contemplare la sua vita. Lì a cercare di capirne il senso.
Non scappa. Non cerca scorciatoie.
Si ferma davanti alla sua vita e la contempla.
Esattamente come siamo chiamati a fare, oggi più che mai, anche noi, che ci troviamo dinanzi ad un qualcosa che non riusciamo a comprendere fino in fondo.
Dio non è assente
Cosa sta succedendo intorno a noi?
Perché questa Quaresima è diventata anche una quarantena?
Perché le nostre vite sono sconvolte da qualcosa di invisibile e che tuttavia può uccidere?
Un nemico invisibile che può nascondersi ovunque. Inquietante e preoccupante.
In questo contesto di incertezza e sconforto, la donna dipinta dalla Merli riflette, ma non lo fa da sola.
Nel dipinto non è presente nessun’altra figura oltre a lei, eppure si avverte una presenza.
Lo sfondo è luminoso, i toni sono pastello e intorno alla donna c’è come un’aura di luce azzurrina, dove lievi pennellate rosa e violette si alternano a tocchi di giallo, che si rispecchiano nei capelli biondi di lei.
Al di sopra della vegetazione a fronde gialle che sembrano a tratti baciate dal sole a tratti in penombra, troneggia un arco dipinto di nero intenso.
Pennellate fitte, dense, scure. Compatte, come le tenebre di cui ci ha parlato il Santo Padre nel suo discorso.
Sono tenebre pesanti, che incombono sull’orizzonte chiaro dipinto alle spalle della donna.
Sono pesanti, ma non cadono su di lei, non la schiacciano, non riescono a sopraffarla.
Il suo volto infatti, mantiene un’espressione serena, nonostante tutto. Perché?
Credo che qui possa venirci in aiuto il sottotitolo dell’opera: “Saper vedere Dio nel Creato”.
Dio non è assente, non è fuggito, non è assopito. C’è e splende come oro al di sopra di tutto e di tutti.
Quel sole che splende
Eccolo al centro del dipinto, splendente come il sole.
O luminoso come la luna di notte: un disco dorato che è plasmato di un materiale diverso da tutto il resto e abbagliante come oro al sole. Anzi, fatto tutto d’oro.
Sta al di sopra delle tenebre e al di sopra della vegetazione, al di sopra delle acque e al di sopra della donna.
Dio veglia sulle vicende degli uomini. Dio c’è.
Ma a volte, per avvertirne la presenza bisogna alzare lo sguardo, distogliendolo dalle mille cose di ogni giorno che ci angustiano e ci preoccupano.
Rivolgiamoci a Lui. Come ha fatto il Papa nella sua preghiera.
Ricordiamoci che siamo solo creature e che per capire la vita, dobbiamo tornare a saper vedere Dio nel creato.
Dio è più potente del non senso
Il Signore vince la morte, vince la paura, vince il non senso di questi nostri giorni angoscianti.
Percorriamo questo tempo di Quaresima nella certezza che Dio è con noi. Anche se le nubi fitte che avvolgono l’orizzonte possono farcelo perdere di vista.
Arriverà la Pasqua e con la Pasqua anche la vita nuova, la risurrezione, la gioia del miracolo della vita che rinasce.
Coraggio, non può esserci alba di Risurrezione, senza prima un Venerdì Santo... ma anche quest’anno Cristo vincerà.
Gaia Corrao
Nella foto, il dipinto “Riflessi di luce. Saper vedere Dio nel Creato”, di Lucia Merli.
Pubblicato il 6 aprile 2020
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