Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

È tempo di Natale: una fiaba ecologista in un video per la città

 tonna

Una fiaba ecologista con protagonisti due personaggi del nostro territorio: è il videomapping “È tempo di Natale”, un racconto fatto di luci e colori, presentato l’8 dicembre in piazza Duomo a Piacenza, proiettato sulla facciata del Palazzo Vescovile, realizzato dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio con la collaborazione del Comune di Piacenza, progettato dallo studio Rorschach Visual Project di Piacenza.

A presentare il video l’architetto Manuel Ferrari, direttore dell’Ufficio beni culturali della Diocesi di Piacenza Bobbio con mons. Adriano Cevolotto e la sindaca Katia Tarasconi.

Danilo il traghettatore e San Scalabrini

“Un importante video che mette in evidenza Danilo, il traghettatore di Sigerico che trasporta i pellegrini da una sponda all’altra del fiume Po, e rende omaggio a San Scalabrini, suscitando una riflessione sulla crisi idrica del grande fiume e sui cambiamenti climatici”: sono le parole di mons. Adriano Cevolotto che ha sottolineato la figura del vescovo Scalabrini, giunto da poco alla santità, che oggi intercetterebbe le problematiche sociali emergenti.

“La proiezione sulla facciata del Palazzo Vescovile - ha aggiunto il presule - è un forte richiamo alle nostre coscienze per vivere con maggiore responsabilità il nostro tempo, e un appello per lavorare tutti insieme, chiesa e politica, per il bene comune. Inoltre è una proposta per riflettere che si offre alla città in questi giorni in attesa del Natale”.

Il recente viaggio a Roma per la canonizzazione di mons. Scalabrini è stato anche per la sindaca Katia Tarasconi un momento molto emozionante e il video offerto alla città è, per la prima cittadina, un invito a prendersi a cuore i problemi della società e del pianeta.

Una suggestiva proiezione

Ringraziando tutti gli sponsor del progetto, Manuel Ferrari ha comunicato che la proiezione, che vede accendersi e muoversi a tempo di musica personaggi, immagini e particolari architettonici, verrà replicata alle ore 18:30 di sabato 17, domenica 18, venerdì 23, sabato 24, sabato 31 dicembre e giovedì 5 gennaio.

Al termine il Vescovo ha benedetto il presepe, posto nell’aiuola davanti alla cattedrale, un momento reso ancor più carico di emozioni grazie ai canti del coro femminile The Bells.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 9 dicembre 2022

Ascolta l'audio

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    5

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente