Franco Fornari, il piacentino «padre» di oltre mille preti
La chiesa del Santissimo a Trento il 1° luglio era affollata di fedeli - con una quarantina di sacerdoti - per il funerale di padre Franco Fornari, il religioso della Congregazione di Gesù Sacerdote morto il 28 giugno a 94 anni, a poche ore dalla celebrazione della Giornata di santificazione sacerdotale. Padre Franco era nato a Pianello Val Tidone (Piacenza) il 17 ottobre 1930. Entrato giovane nella Congregazione, mentre ancora era guidata dal Fondatore padre Mario Venturini, ha professato i voti nel settembre 1949 ed è stato ordinato sacerdote nel giugno 1957, svolgendo anche il servizio di superiore generale dal 1980 al 1992.
Il rito è stato presieduto dall’arcivescovo emerito Luigi Bressan, alla presenza anche del 97enne don Luigi Fornari. In Brasile opera poi un altro fratello religioso Venturino, padre Angelo. Sorelle di padre Angelo sono Teresa, a lungo accanto al fratello don Luigi in Sant’Anna, e Imelde, che ha avviato a Piacenza l’esperienza del Rinnovamento nello Spirito nel 1978.
“L’amore di Cristo per ogni persona - ha detto Bressan nell’omelia - ha ispirato il giovane Franco Fornari a unirsi ai primi collaboratori di padre Venturini per sostenere la loro opera a servizio dei sacerdoti: con la preghiera, con tanta adorazione eucaristica, e il consiglio sia individuale che comunitario, affinché i presbiteri della Chiesa siano sempre all’altezza della missione loro affidata”.
A lui la comunità diocesana è riconoscente anche per il servizio di predicazione e di formazione a sacerdoti e religiosi”. Fornari dal 1980 al 1992 fu superiore generale della Congregazione - come ha ricordato l’attuale responsabile padre Carlo Bozza, ringraziando i numerosi presenti - ed ha svolto un importante ruolo nello sviluppo del carisma dei Venturini a partire dagli anni impegnativi del dopo-Concilio e con le attività della Casa Sacerdotale di Trento, della quale è stato per molti anni punto di riferimento anche per la sua preparazione nelle scienze psicologiche.
“Viveva una profonda spiritualità - ha ricordato Bressan -: pure nella Liturgia delle Ore chiedeva di non «gridare» i testi dei Salmi, ma annunciarli meditando parola per parola. Pur dovendo affrontare tante problematiche, era sempre sereno. Fu consigliere di vescovi e rettori di seminari, accompagnò almeno un migliaio di sacerdoti che a lui ricorrevano per una guida in momenti di turbamento. Collaborava con tanti laici, tra i quali resta indimenticabile Sitia Sassudelli, anche attorno alla rivista «Presbyteri», ancora oggi fonte di ispirazione per molti. Partecipava alla vita della Chiesa locale e molti ne ricordano oggi la carità sacerdotale, l’aperta intelligenza e la capacità di andare al cuore dei problemi e di indicare possibili linee di indirizzo”.
“Padre Franco - sottolinea un comunicato della diocesi di Trento - ha svolto un importante ruolo nello sviluppo del carisma dei Padri Venturini a partire dagli anni del dopo-Concilio, attraverso iniziative a favore del clero, il lavoro nella Rivista Presbyteri e soprattutto l’inizio e lo sviluppo della Casa di assistenza sacerdotale di Trento, nella quale è stato per molti anni punto di riferimento per i molti presbiteri che vi hanno trovato accoglienza e accompagnamento soprattutto in periodi di difficoltà e fatica”.
Pubblicato il 29 giugno 2025