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Notizie Varie

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Piacenza apre le porte alle scuole: 109 presidi delle Marche scoprono il territorio

emilia

Visit Emilia promuove la città emiliana come meta ideale per le gite scolastiche e come polo di attrattività per gli studenti di ogni grado: cultura, natura, sapori e innovazione in un'unica destinazione educativa
C'è un'Italia che funziona, ed è quella che sa guardare al futuro investendo sui giovani. In questi giorni Piacenza ha accolto 109 dirigenti scolastici delle Marche per presentare loro un territorio che non è solo terra di passaggio, come la descriveva Leonardo da Vinci, ma meta di arrivo. Un luogo dove storia, bellezza e innovazione si intrecciano per offrire agli studenti un'esperienza formativa autentica.
 L'iniziativa, che punta a posizionare Piacenza e le sue vallate come destinazione privilegiata per le visite d'istruzione e per studiare, si articola su quattro assi tematici che rappresentano l'identità profonda di questo territorio.

CULTURA
Piacenza è un libro di storia a cielo aperto. Fondata dai Romani nel 218 a.C., custodisce tesori che raccontano duemila anni di civiltà: dall'area archeologica di Veleia Romana ai castelli che punteggiano le colline, residenze dei Farnese, dinastia che ha plasmato il volto dell'Europa. Palazzo Farnese ospita il Tondo di Botticelli, il Collegio Alberoni custodisce l'Ecce Homo di Antonello da Messina, la Galleria Ricci Oddi vanta il ritrovato Ritratto di Signora di Klimt. Castelli come Gropparello, Rivalta, Vigoleno e Castell'Arquato sono scrigni di memorie nobiliari dove gli studenti possono toccare con mano il Medioevo e il Rinascimento, mentre il borgo di Bobbio, con il suo Ponte del Diavolo, è considerato tra i più belli d'Italia.

NATURA
Le vallate piacentine sono un laboratorio naturale dove studiare geologia, biodiversità e paesaggio. Le Gole del Vezzeno, con le loro rocce ofiolitiche risalenti al Giurassico, le formazioni della Pietra Parcellara e Pietra Perduca, il Parco del Piacenziano con i suoi fossili marini a mille metri d'altitudine: ogni angolo racconta l'evoluzione del pianeta. Il fiume Po, con l'Isola Serafini – la più grande isola fluviale italiana – offre un ecosistema ricchissimo che ospita specie protette. Qui la natura non è solo da osservare, ma da vivere attraverso trekking guidati, laboratori sul campo e progetti di educazione ambientale che trasformano ogni uscita in un'avventura scientifica memorabile.

ENOGASTRONOMIA
Placentia, "la città che piace", merita il suo nome anche a tavola. Unica provincia europea con tre salumi DOP – coppa, pancetta e salame piacentini – e tre vini DOC dei Colli Piacentini (Gutturnio, Malvasia, Ortrugo), Piacenza è cuore pulsante della Food Valley emiliana. Gli studenti possono visitare salumifici e cantine, scoprire l'intera filiera agroalimentare dalla vigna alla bottiglia, dal maiale al prodotto stagionato. I laboratori di cucina tradizionale permettono di preparare pisarei e fasò, tortelli con la coda, anolini. Le strade dei sapori – quella dei Colli e quella della Bassa lungo il Po – offrono percorsi didattici dove enogastronomia diventa storia, economia, tradizione e identità culturale di un territorio.

SCIENZE-TECNOLOGIA-INGEGNERIA
Piacenza è stata protagonista della storia energetica italiana. I 349 pozzi petroliferi di Montechino, attivi tra il 1888 e il 1950, e la scoperta del giacimento di Cortemaggiore nel 1949 hanno segnato la nascita dell'ENI di Enrico Mattei. Oggi il territorio guarda al futuro sostenibile: il Politecnico di Milano ha qui la sede LEAP per la ricerca sulle energie alternative, mentre il visionario Shit Museum trasforma le deiezioni di 2.500 vacche in tre megawatt di elettricità all'ora. Un percorso che va dal Giurassico alle tecnologie verdi, dove gli studenti possono comprendere come l'innovazione scientifica risponda alle sfide ambientali contemporanee, con applicazioni concrete di economia circolare e ingegneria sostenibile.

«Abbiamo iniziato dalla Regione Marche, ma al TTG di Rimini abbiamo ricevuto manifestazioni d'interesse anche dalle regioni Abruzzo e Campania», spiega Rita Gibelli, proprietaria del Castello di Gropparello e ideatrice del progetto. «Vogliamo che Piacenza diventi un punto di riferimento nazionale per il turismo scolastico di qualità, quello che forma cittadini consapevoli attraverso esperienze autentiche. L’obiettivo è quello di presentare la Città e le sue vallate, in tutti i suoi aspetti, ai Presidi degli Istituti superiori di 1° e 2° grado, affinché possano promuoverlo agli insegnanti per veicolare i progetti di visite di istruzione, anche rivolte all’orientamento di studi universitari».
«Questo progetto rappresenta un modello virtuoso di come il territorio possa diventare aula didattica», commenta Simone Fornasari, presidente di Visit Emilia. «Piacenza unisce rigore storico e scientifico a esperienze coinvolgenti. Qui gli studenti non sono semplici visitatori, ma protagonisti di un percorso formativo che integra perfettamente i programmi ministeriali con l'emozione della scoperta».

Sei itinerari tematici di quattro giorni ciascuno, pensati per le scuole superiori, includono visite guidate, laboratori pratici, attività di team building e incontri con le università locali per l'orientamento universitario. 
Piacenza non chiede solo di essere visitata. Chiede di essere studiata, vissuta, capita. E ai ragazzi offre quello che nessun libro può dare: la possibilità di camminare nella storia, di sporcarsi le mani con la terra del Piacenziano, di assaggiare una tradizione millenaria, di toccare il futuro dell'energia pulita.
Quella che Leonardo chiamava "terra di passo" vuole diventare terra di sosta. E di formazione.

Pubblicato il 17 ottobre 2025

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Estate in oratorio per 12mila giovani, parrocchie presidio di comunità

tempo

Sono oltre 12.000 le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi che nel corso dell’estate appena conclusa hanno partecipato alle attività in oratorio e alle vacanze organizzate da 22 parrocchie di Piacenza e della provincia. Insieme a loro hanno giocato, camminato, convissuto circa 100 educatori e oltre 1.000 giovanissimi animatori-volontari, per circa 120 settimane complessive di attività.
È tempo di bilanci per il progetto Toc toc! Estate in Oratorio,
della diocesi di Piacenza-Bobbio, che comprende i Grest e i soggiorni residenziali organizzati dalle parrocchie, e che nell’estate 2025, quella del Giubileo, ha registrato numeri da record confermando come queste attività rappresentino un punto di riferimento per tantissime famiglie. A fare il punto sono il responsabile per la Pastorale giovanile don Fabio Galeazzi ed Elena Uber, coordinatrice della Commissione Welfare della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ente sostenitore dell’iniziativa.
«Si tratta di una proposta che intende prima di tutto offrire un’esperienza educativa e di crescita umana sia ai più piccoli che partecipano sia alle ragazze e ai ragazzi che affiancano gli educatori – sottolinea Fabio Galeazzi –, dando vita a un vero e proprio laboratorio intergenerazionale: bambini, preadolescenti, adolescenti, giovani, adulti (fino anche ai nonni) si spendono con passione ed entusiasmo per promuovere una full immersion di relazioni e di esperienze, che avvicinano i più giovani anche alla pratica del volontariato».
Una proposta che si svolge in parrocchia ma è aperta al mondo esterno, tiene a precisare Elena Uber, della Fondazione di Piacenza e Vigevano: «Forti di una diffusione capillare sul territorio, gli oratori diventano in estate luoghi più che mai aperti a tutti, fornendo un servizio essenziale per
chi cerca un contesto sicuro e positivo per i propri figli. Non solo, oltre il 20% dei partecipanti proviene da comunità di origine straniera e/o aderisce ad altre religioni, a testimonianza di come questi spazi siano veri e propri presidi di comunità, a cui la Fondazione assicura convintamente il proprio sostegno».

Elena Uber

Nella foto, Elena Uber.

I Grest, che prendono il nome dalla contrazione della locuzione Gruppo ESTivo, prevedono attività educative e ricreative dal mattino al tardo pomeriggio - giochi, canto, attività manuali, svolgimento dei compiti, gite - per diverse settimane di giugno e inizio luglio, e sono rivolti ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Nell’estate 2025 si sono realizzati Grest in 22 parrocchie, soprattutto della città, ma anche ad Agazzano, Borgonovo, Castellarquato, Castelsangiovanni, Gragnano, Rivergaro, Roveleto di Cadeo, San Giorgio, San Polo e Sarmato. Fra le novità, in alcune sedi, l’estensione delle attività nelle settimane di fine agosto-inizio settembre, in prossimità dell’inizio del nuovo anno scolastico.
Accanto ai Grest, la maggior parte degli oratori ha organizzato anche i soggiorni estivi in strutture turistiche o in case-vacanza gestite autonomamente dalle parrocchie stesse. Si parla di circa 40 settimane complessive di campi residenziali in venti diverse località. Le mete più gettonate sono sulle Alpi, a cominciare dalle valli del Trentino Alto-Adige, Val del Biois, Val di Rabbi, Val di Fassa, Val Aurina, Vallagaria, poi la Lombardia, con la Valmaleco e la Valfurva, la Valle d’Aosta, nella valle di Champorcher e il Piemonte in Val di Susa. Molto frequentati anche i nostri Appennini, soprattutto la Valnure, con soggiorni a Rompeggio, Selva, Torrio, al rifugio ‘Vincenzo Stoto’ del Gaep, ma anche la Valtrebbia, a Boschi di Travo
; Santa Giustina di Bardi, sull’appennino parmense, e persino il mare, con un campo a Marina di Massa.
Durante questi soggiorni ai ragazzi sono impegnati in attività educative e di gioco, momenti di riflessione, laboratori artistici, escursioni naturalistiche e, quando il soggiorno si svolge presso strutture in autogestione, anche in semplici attività di organizzazione e cura della casa, come apparecchiare e sparecchiare la tavola o riordinare gli spazi comuni.
«L’impegno delle parrocchie nei mesi estivi è rivolto a sostenere i genitori che lavorano, privi una rete di supporto che possa prendersi cura dei figli ma anche quelle famiglie con fragilità economiche che, non potendosi permettere la villeggiatura, trascorrono l’estate in città – precisa don Galeazzi –, per seguire queste situazioni le parrocchie hanno imparato negli anni a collaborare stabilmente con le diverse agenzie educative, dalla rete dei servizi alle amministrazioni Comunali, per dare risposta alle situazioni che meritano particolare attenzione.
Prezioso è anche il sostegno che riceviamo per le nostre attività che, inutile dirlo, richiedono davvero tante risorse umane, strutturali e anche economiche, per garantire accoglienza a tutti, compresi coloro che non possono pagare le quote di partecipazione». È questo il senso del Toc-toc! che ha dato il nome al progetto nell’anno del Giubileo. Quel gesto della mano che bussa e che chiede: c’è qualcuno? E la parrocchia risponde.

Pubblicato il 17 ottobre 2025

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Confapi: al via due percorsi formativi su Bim e Marketing digitale

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Vive una profonda trasformazione. Parliamo della filiera dell’edilizia, alle prese con una “rivoluzione” senza precedenti: la digitalizzazione dei processi, le nuove metodologie di progettazione e le strategie di comunicazione sempre più orientate al digitale stanno cambiando le regole di un settore storicamente legato alla manualità e al rapporto diretto. A questo ha pensato PMI Informa, l’ente di formazione accreditato di Confapi Industria Piacenza, che propone due corsi gratuiti della durata di 24 ore, cofinanziati dalla Regione Emilia-Romagna e dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) con l’obiettivo di accompagnare le imprese e i professionisti in questa sfida.

Il primo corso è dedicato alla “Digitalizzazione della Progettazione Edilizia: Ambiente BIM” e introduce al Building Information Modeling, la metodologia che consente di creare alcuni modelli digitali intelligenti degli edifici, integrando dati e progettazione in 3D: non si tratta di semplici disegni, ma di strumenti che permettono di pianificare e gestire l’intero ciclo di vita di un’opera, dal progetto alla manutenzione, dal recupero al restauro. Già obbligatorio per le grandi opere pubbliche, il BIM si sta diffondendo anche nel settore privato grazie ai vantaggi in termini di precisione, riduzione degli errori, contenimento dei costi e sostenibilità. Il corso si terrà nei giorni 3, 10, 17 e 24 novembre, 1 e 15 dicembre dalle 14.00 alle 18.00.

Il secondo corso, intitolato “Strumenti di Digital Marketing per l’Edilizia”, affronta invece la sfida della comunicazione e del posizionamento nel mercato digitale: il programma guiderà le imprese nella costruzione di una strategia efficace, dall’analisi di mercato alla definizione del target, fino alla creazione di strumenti capaci di attrarre e fidelizzare clienti, rafforzando così la visibilità e la reputazione online. Le lezioni si svolgeranno il 5 e 12 novembre, 3 e 10 dicembre, 14 e 21 gennaio dalle 14.00 alle 18.00.

«Con questi percorsi – sottolinea PMI Informa – vogliamo dare alle imprese e ai professionisti del territorio strumenti concreti per affrontare la trasformazione digitale: il BIM per innovare i processi progettuali e il marketing digitale per valorizzare la presenza sul mercato. Due leve che, insieme, possono determinare la crescita e la sostenibilità della filiera edilizia».

I corsi sono gratuiti e rivolti a residenti o domiciliati in Emilia-Romagna, con possibilità di frequenza sia in presenza sia in videoconferenza. Le iscrizioni sono già aperte e i posti disponibili sono limitati. Per informazioni e iscrizioni: info [AT] pminforma [DOT] com – 0523 073780.

Pubblicato il 17 ottobre 2025

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Il cammino per la pace deve continuare tutti i giorni

da Piacenza alla marcia per la pace

Il 12 ottobre anche un centinaio di piacentini ha partecipato alla “Marcia per la pace e fratellanza dei popoli Perugia-Assisi” (nella foto sopra)“Era una edizione che si preannunciava particolarmente significativa - scrive il gruppo Europe for Peace di Piacenza - visti i tempi nei quali viviamo con le due guerre a noi così vicine e le tante ancora in corso nel mondo e una sempre più diffusa cultura bellicista del riarmo in cui vediamo l’Europa purtroppo protagonista. Oltre 200.000 persone,di tutte le età e di varia provenienza, hanno voluto testimoniare col loro 'rituale' cammino la ferma convinzione che la pace è l’unica strada da percorrere ogni giorno attraverso l’impegno nonviolento per una società più giusta e non più armata. La Marcia, come scriveva Aldo Capitini, il suo ideatore, 'non è fine a se stessa, ma produce onde che vanno lontano' e nel tempo è diventata un appuntamento rituale del popolo della pace, per portare nella propria quotidianità la forza della nonviolenza”.
"Oggi - proseguono - di fronte al genocidio in Palestina, all’infinita inutile strage in Ucraina, alle decine di conflitti armati della 'terza guerra mondiale a pezzi', al riarmo che comporta un assurdo aumento nei prossimi anni delle spese militari, alla militarizzazione dell’economia e della società italiane, marciare un giorno all’anno non è sufficiente: il cammino sulle strade della nonviolenza si deve svolgere ogni giorno, ovunque, tenacemente e continuativamente, avendo come obiettivo il disarmo, militare e culturale. Il 'popolo della pace' ritiene ancora di grande attualità le idee di Capitini per cui la pace è troppo importante perché possa essere lasciata nelle mani dei soli governanti”. 

“Il fiume colorato e pacifico dei partecipanti ha riempito il lungo cammino della Marcia che si è conclusa alla Rocca di Assisi con un programma ricco di numerosi interventi di personalità del mondo della cultura, del giornalismo e del volontariato che hanno richiamato soprattutto il dramma del genocidio del popolo palestinese i cui responsabili dovranno risponderne in base ai principi del diritto internazionale. Per i piacentini che hanno partecipato alla Marcia - si legge nel comunicato di Europe for Peace Piacenza - l’esperienza è stata molto positiva e importante e per molti l’impegno per la pace e la giustizia continuerà nelle varie realtà e negli ambiti in cui operano".

Pubblicato il 17 ottobre 2025

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Pensare globale, agire sostenibile: 27 studenti di Scienze agrarie della Cattolica alla FAO

 

cattolicafao 

Non capita tutti i giorni di entrare nella sede della FAO a Roma e partecipare a un confronto internazionale sulle grandi sfide del futuro. È quello che hanno vissuto gli studenti della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, invitati a prendere parte alla Global Conference on Sustainable Livestock Transformation, organizzata in occasione dell’80° anniversario della FAO.
Per tre giorni, la sede di Viale delle Terme di Caracalla si è trasformata in un crocevia di esperti, ricercatori, rappresentanti delle istituzioni e del mondo produttivo, tutti riuniti per discutere il futuro delle produzioni animali sostenibili. Il convegno, dal titolo “Fostering change, scaling innovations, and driving solutions”, ha visto la partecipazione di oltre mille persone provenienti da tutto il mondo, con l’obiettivo di condividere idee, esperienze e soluzioni concrete per un’agricoltura più equa, efficiente e rispettosa dell’ambiente. Grazie alla collaborazione ormai consolidata tra il professor Paolo Sckokai, direttore del Dipartimento di Economia agro-alimentare della Facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali e le organizzazioni internazionali delle Nazioni Unite, 27 studenti delle lauree magistrali in Agricultural and Food Economics, corso interamente in inglese del campus di Cremona, e in Zootecnia Sostenibile e di Precisione, hanno avuto l’opportunità di assistere a panel e incontri di altissimo livello, entrando in contatto diretto con i protagonisti delle politiche agricole globali.

«Essere alla FAO è stato trasformativo» racconta Emile Webnjoh, studente camerunense iscritto alla magistrale in Agricultural and Food Economics. «Tra tutte le esperienze vissute, l’incontro con il dottor Thanawat Tiensin e il suo team è stato il più significativo. Le loro storie e il loro impegno verso la missione della FAO hanno rafforzato il mio interesse per le politiche agricole e ambientali, e mi hanno ispirato a dare un contributo concreto in questo campo».
«Partecipare alle conferenze e ai dibattiti con esperti provenienti da tutto il mondo mi ha permesso di comprendere la portata globale delle sfide legate alla sostenibilità e all’impatto ambientale» aggiunge Marco Villa, studente di Zootecnia Sostenibile e di Precisione. «È stata un’occasione unica per ampliare la visione e capire quanto sia importante pensare oltre i confini del nostro Paese, con una prospettiva davvero internazionale».

Per entrambi, il contatto diretto con esperti e ricercatori provenienti da contesti diversi ha rappresentato una vera e propria palestra di crescita. «Il confronto con professionisti di vari Paesi – spiega Marco – mi ha fatto capire quanto sia importante conoscere le differenze tecnologiche, culturali e normative per applicare al meglio le proprie competenze e contribuire a soluzioni condivise.» «L’evento – aggiunge Emile – ha migliorato le mie capacità di comunicazione e mi ha insegnato ad affrontare progetti orientati all’impatto con una prospettiva sia regionale che globale. Questa esperienza ha rafforzato la mia decisione di dedicarmi alle politiche agricole e ambientali internazionali.»

A sottolineare il valore formativo di questa partecipazione è il professor Paolo Sckokai, docente e coordinatore del corso di laurea magistrale in Agricultural and Food Economics: «La nostra Facoltà ha una lunga storia di collaborazione con le organizzazioni internazionali delle Nazioni Unite, in particolare con la FAO, che si occupa di agricoltura e alimentazione. Proprio grazie a questa partnership consolidata, i nostri studenti magistrali sono stati invitati a partecipare a questo convegno internazionale sul futuro delle produzioni di origine animale. Un ringraziamento particolare va alla Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, che ha sostenuto finanziariamente la nostra partecipazione»
«La Laurea Magistrale in Agricultural and Food Economics, insegnata interamente in inglese, mira a preparare laureati capaci di contribuire in modo concreto alle sfide globali dell’agricoltura e dell’alimentazione, e potenzialmente di collaborare professionalmente con organizzazioni come la FAO» conclude il professor Sckokai evidenziando lo stretto legame tra la formazione accademica e la sua concreta applicazione.

Ad accompagnare gli studenti del curriculum di “Zootecnia Sostenibile e di Precisione” della Magistrale in “Agricoltura Sostenibile e di Precisione” anche il direttore del Dipartimento di Scienze Animali, Alimentazione e Nutrizione, professore Erminio Trevisi, che ha evidenziato: «Il confronto con la complessità mondiale ci ha arricchito tutti: avere una visione globale dei sistemi di allevamento animale consente di comprendere meglio le ragioni di questa attività e dove concentrare gli sforzi per renderla sempre più compatibile con le esigenze umane e del nostro pianeta».
«La sostenibilità degli allevamenti è infatti spesso messa in discussione perché si ignora la sua grande rilevanza a livello alimentare, culturale e di cura dell’ambiente. ed anche offerto di seguire la prima visione del film “World without cows” ricco di riflessioni e spunti interessanti».

Un’esperienza che ha acceso visioni e responsabilità: alla FAO, gli studenti della Cattolica hanno scoperto che la sostenibilità non è solo una sfida scientifica, ma una missione collettiva. E che il futuro si costruisce insieme, con curiosità, coraggio e sguardo globale.

Pubblicato il 17 ottobre 2025

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