Un Trovatore da incorniciare
Avevo già visto il Trovatore parecchie volte, ma non avevo mai provato emozioni così profonde.
Ecco “Di quella pira” superba, per vigore di canto, limpidezza di voce, potenza e resistenza negli acuti, gestualità necessaria e sciolta. Insomma, un convincimento gradito e suggestivo, quasi si fosse portati in diretta sulla scena tra i protagonisti.
E poi “Stride la vampa“ di Anna Maria Chiuri che ha tratteggiato il personaggio di Azucena con chiaro scuri drammatici.
Bravissima anche Chiara Isotton, felice Eleonora, di bella voce e di valida e soave suggestione espressiva. Rimarchevole la sua romanza, ”Teacea la notte placida”, molto applaudita a scena aperta.
Il tenore Angelo Villari ha superato le aspettative con la sua energia canora e il vigore della sua mobilità. Un Manrico stupendo! Tanti applausi a scena aperta e grida di entusiasmo.
Il Conte di Luna, interpretato dal baritono Ernesto Petti, ha brillato per tutto lo spettacolo. La sua maschia voce brunita è piaciuta, insieme alla sua sicurezza interpetrativia
Bravi tutti i comprimari.
Agile anche il canto del Coro del Municipale di Piacenza, applaudito e ben diretto dal nostro Corrado Casati.
Applausi particolari per l’Orchestra Filarmonica Italiana, accortamente diretta dal Maestro Matteo Beltrami
Ottimi i costumi, le luci e l’ambientazione moderna ed incisiva
Scroscianti applausi, molto prolungati e grida di soddisfazione alla conclusione.
Luigi Galli
Pubblicato il 7 marzo 2023
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