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La nuova stagione del Teatro Municipale, tutte le novità

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È stata presentata la nuova Stagione del Teatro Municipale di Piacenza. Sono intervenute alla conferenza stampa Katia Tarasconi, sindaca di Piacenza e presidente della Fondazione Teatri di Piacenza,  Cristina Ferrari direttrice della Fondazione Teatri di Piacenza e Luigi Salice in rappresentanza della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

La Stagione 2024/2025 del Teatro Municipale di Piacenza propone, da dicembre a giugno, cinque titoli d’opera, sei concerti, cinque balletti, in attesa di presentare un significativo progetto verdiano programmato nell’autunno 2025.
In memoria di Giuseppe Verdi sarà il Recital che vedrà protagonista il baritono Luca Salsi, in occasione del 124° anniversario della morte del compositore. Crescono le produzioni della Stagione Young, che già a partire da settembre propone la prima edizione delCampus Teatro per ragazzi tra laboratori e spettacoli. Si rinnova l’attenzione al contemporaneo con la proposta di una nuova commissione d’opera all’interno del Festival MusicMediale in collaborazione con il Conservatorio Nicolini di Piacenza.

La Stagione d’Opera, di cui si presentano i titoli fino a giugno 2025, è caratterizzata da nuovi allestimenti che spaziano dal Settecento al primo Novecento, e da un’intensificazione delle coproduzioni anche a livello europeo. L’inaugurazione sarà affidata a Madama Butterfly, che conclude l’omaggio al centenario pucciniano iniziato con Turandot, in un nuovo allestimento del Teatro Municipale di Piacenza diretto daMatteo Beltrami con la regia di Leo Nucci, in coproduzione con il Teatro Comunale di Ferrara, con il soprano Claudia Pavone al debutto nel ruolo del titolo, il tenore Angelo Villari e il baritono Alessandro Luongo. Spazio al barocco con Giulio Cesare di Händel affidato alla direzione di Ottavio Dantone, tra i massimi esperti del repertorio, alla guida della sua Accademia Bizantina. A firmare il nuovo allestimento Chiara Muti, per una coproduzione che vede uniti i Teatri di Ravenna, Piacenza, Modena, Reggio Emilia, Lucca e la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, con un cast vocale composto dai più affermati specialisti quali Raffaele Pe, Marie Lys, Delphine Galou, Davide Giangregorio, Filippo Mineccia. Prosegue la proposta di titoli di fine Ottocento, che ha contraddistinto le recenti stagioni del Municipale, con il dittico composto da Cavalleria rusticana/Pagliacci di Mascagni e Leoncavallo, in una nuova coproduzione tra i Teatri di Modena, Piacenza e Sofia Opera and Ballet. Maestro concertatore e direttore sarà Aldo Sisillo, con la regia di Plamen Kartalov e le voci di Teresa Romano, Daniela Schillaci, Angelo Villari, Ernesto Petti.
A concludere la Stagione operistica prima della pausa estiva sarà Die Zauberflöte (Il flauto magico) di Wolfgang Amadeus Mozart, titolo assente dal Municipale da cinquant’anni, diretto da Massimo Raccanelli con la regia di Marco Bellussi, nel nuovo allestimento realizzato in coproduzione dai Teatri di Ferrara e Piacenza, che vedrà tra i protagonisti Dmitrii Grigorev, Leonor Bonilla, Antonio Mandrillo.

La Stagione Danza vedrà il ritorno al Teatro della sua città del piacentino Giacomo Rovero, dopo la recente nomina a solista del Royal Ballet di Londra, in un gala tra classico e contemporaneo insieme ad altri artisti del prestigioso corpo di ballo inglese. Il cartellone alternerà un caposaldo come Lo Schiaccianoci, portato in scena dal Balletto del Teatro Nazionale di Tirana, alla nuova Trilogia composta da L’aprés-midi d’un faune, Boléro e Le Sacre du printemps della Compagnia Zappalà. A passo di flamenco sarà “Una noche con Sergio Bernal” per concludere con un classico come Romeo e Giulietta di Balletto del Sud.

La Stagione concertistica proporrà sei appuntamenti dal Barocco al Novecento. Sul podio direttori di rilievo internazionale, orchestre prestigiose e solisti fuoriclasse: dal recital pianistico del giovanissimo Artemy Sokolovsky, vincitore del Premio Bengalli 2023, al Concerto di San Silvestro diretto da Sesto Quatrini con l’Orchestra Farnesiana, dall’Ensemble di musica antica dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai “La Mole Armonica” all’Orchestra della Svizzera Italiana diretta da Krzysztof Urbanski con il pianoforte di Jan Lisiecki, dalla Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Quatrini con il violino solista di Carolin Widmann fino al consolidato appuntamento nella Cattedrale di Piacenza, con il Requiem di Gabriel Fauré eseguito dall’Orchestra Farnesiana diretta daGiulio Prandi.

Le Stagioni 2024/2025 della Fondazione Teatri di Piacenza sono realizzate grazie al contributo di Comune di Piacenza, Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna,Fondazione di Piacenza e Vigevano, Iren, Confindustria Piacenza.

Nella foto, la presentazione della Stagione 2024/2025 del Teatro Municipale di Piacenza.

Pubblicato l'11 giugno 2024

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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