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«Verdi non è di Parma», si presenta il libro di Corradi a Saliceto

La copertina del volume



Il Comitato organo verdiano di Saliceto di Cadeo organizza, con il patrocinio del Comune di Cadeo e il sostegno della Banca di Piacenza, la presentazione del volume di Marco Corradi “Verdi non è di Parma” (Persiani editore). L’appuntamento è per domenica 25 febbraio, alle 17.30, nella chiesa di San Pietro Apostolo. Ad illustrare l’opera - che vuole dimostrare la piacentinità del grande compositore con un taglio divulgativo e il racconto di curiosi aneddoti - sarà lo stesso autore in dialogo con Mauro Tagliaferri.

Il programma dell’interessante pomeriggio culturale di Saliceto (paese natale di Luigia Uttini, madre del Maestro) sarà arricchito dall’esecuzione da parte del maestro Elia Faverzani dei brani La vergine degli Angeli (da La forza del destino, finale 2° atto), Ave Maria (da Otello, 4° atto) e la Marcia trionfale (da Aida, 2° atto) utilizzando l’organo costruito da Giovanni Cavalletti di Ferrara, nel 1778, per la Collegiata di Cortemaggiore, sul quale Verdi ha composto La Vergine degli Angeli.

A tutti gli intervenuti sarà riservata copia del volume.

Nella stessa serata sarà possibile partecipare a una cena benefica a favore della parrocchia di Saliceto, che si terrà al ristorante Lanterna Rossa, limitrofo alla chiesa. Per prenotarsi alla cena, 0523 500563.

Nella foto, la copertina del volume di Marco Corradi «Versdi non è di Parma».

Pubblicato il 22 febbraio 2024

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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