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«Piacenza per gli anziani», Fondazione in campo

Il servizio interverrà per favorire il ricovero per un massimo di sei mesi alle persone nelle liste d’attesa dei Servizi Assistenza Anziani che attendono i posti convenzionati

pcxanziani

Un sogno realizzato e uno da realizzare. Con il protocollo “Piacenza per gli anziani” - sottoscritto il 13 marzo a Palazzo Rota Pisaroni - si assicurano agli anziani non autosufficienti 28 posti nelle residenze protette, a costi calmierati.
“È stato messo un altro tassello dell’assistenza globale ai soggetti fragili”, ha sottolineato Massimo Toscani, presidente della Fondazione Piacenza e Vigevano, capofila degli enti firmatari del progetto. “Auspico che non ci si fermi qua - ha continuato - e che un progetto come questo possa essere esteso, o quanto meno studiato valutando le risorse necessarie, per la fascia di bambini piccoli, dai zero ai sei anni. Da parte della Fondazione la volontà c’è. L’importante è crederci insieme”.

L’accordo sottoscritto tra Fondazione, Consulta diocesana degli organismi socio assistenziali e i Comuni di Piacenza, Castel San Giovanni e Fiorenzuola non è una novità assoluta.
Si tratta della prosecuzione di un progetto nato tre anni fa - del quale hanno beneficiato finora 182 soggetti - per il Distretto socio-sanitario Città di Piacenza, con gli stessi attori principali e con le stesse modalità, ora esteso ai distretti di Ponente e Levante e a cui sono state attribuite nuove risorse economiche da parte della Fondazione.
È stato Renato Zurla, medico, già presidente della Provincia di Piacenza, l’artefice iniziale del progetto e dell’allargamento a tutto il territorio provinciale, come ha ricordato Toscani ringraziandolo.

In concreto, le persone presenti nelle liste d’attesa dei Servizi Assistenza Anziani che attendono i posti convenzionati, potranno essere ricoverati per una durata massima di sei mesi usufruendo di una retta agevolata: ovvero circa il 60% del costo previsto. Il restante 40% sarà messo in parte dalla Fondazione (15 euro al giorno per persona, fino a un massimo di 13.440 giornate e un costo massimo di 201.600 euro) e in parte come “sconto" offerto dalle strutture stesse.
I posti al momento della sottoscrizione del nuovo protocollo sono 28 suddivisi tra cinque case protette che aderiscono alla Consulta: nel Distretto Città di Piacenza ci sono 17 posti, nel Ponente 8, nel Levante 3. Le strutture sono Fondazione Pia Casa per anziani Maruffi (10 posti) e Fondazione Madonna della Bomba Scalabrini onlus (7); Pia Casa Mons. Castagnetti Onlus di Pianello (4) e Casa di riposo Gasaprini di Pieve Dugliara (4); Associazione Casa di riposo Ceresa di San Giorgio (3).

“Siamo orgogliosi di partecipare al progetto che ci vede in rete con realtà del privato sociale e delle istituzioni, dove la presenza della Fondazione crea un valore aggiunto. Siamo contenti di poter dare un contributo a questo scopo”, ha detto Giuseppe Chiodaroli, direttore della Caritas diocesana e responsabile della Consulta.
“Abbiamo trovato molta sensibilità da parte della Fondazione per progetti concreti, verificabili e con una ricaduta reale sul territorio, nello specifico per quello che riguarda le condizioni di salute delle persone. Le nostre strutture hanno un’attenzione particolare alle persone e desidero sottolineare che se altre volessero partecipare non c’è alcuna preclusione”.
Parole di elogio per il progetto sono arrivate anche da Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza - “è un servizio fondamentale, il mio grazie va alla Fondazione e alla Consulta per tutto quello che fanno con risultati davvero significativi -, da Lucia Fontana, prima cittadina di Castello - “siamo di fronte a un momento alto di welfare, è la testimonianza più autentica dell’attenzione della società civile nei confronti dei nostri cittadini più bisognosi e delle loro famiglie” - e da Romeo Gandolfi sindaco di Fiorenzuola che rivolto un grazie anche “agli operatori che si prodigano ogni giorno con spirito di sacrificio”.

Matteo Billi

Nella foto, da sinistra, il sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi, il direttore della Caritas Giuseppe Chiodaroli, il sindaco di Castel San Giovanni Lucia Fontana, il presidente della Fondazione dott. Massimo Toscani, il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri e l’assessore ai servizi sociali del Comune di Piacenza Federica Sgorbati.

Pubblicato il 18 marzo 2019

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

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    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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