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Insieme per la cultura a Piacenza

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Cosa potrà offrire Piacenza, in ambito culturale, dopo la mostra su “Annibale” di Palazzo Farnese?
Comune, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Diocesi e Camera di Commercio ci hanno già riflettuto, e hanno scelto di puntare nel 2019 e 2020 su tre progetti.
“Piacenza da città dei Papi a città del Ducato Farnesiano, un percorso lungo due secoli” è il protocollo siglato dal sindaco Patrizia Barbieri, dal presidente della Fondazione Massimo Toscani, dal vescovo mons. Gianni Ambrosio e dal presidente camerale Alfredo Parietti per proporre tre valorizzazioni: i tesori nascosti di San Sisto, la natura morta-cibo nella pittura tra XVII e XVIII secolo e i cavalli equestri come simbolo della città.

Piacenza ha perso la candidatura a capitale della cultura 2020 – la vittoria è andata alla vicina Parma -, ma ha accettato di portare avanti una partnership con la città ducale.
“Stiamo ragionando in un’ottica di Area Vasta – ha precisato il sindaco Patrizia Barbieri - con loro. Non stiamo parlando di mostre banali, ma di iniziative culturali che coinvolgano il territorio, come il nostro sistema agroalimentare”. Il comitato promotore del protocollo non è chiuso e si dice aperto a nuove collaborazioni.
“La nostra era un’alleanza in campo solidale – ha ricordato Toscani -, e ora lo è diventata sul fronte culturale. Questo non è un protocollo vuoto, ha delle idee: Piacenza vista come «città dei Papi e città farnesiana». Toscani ha sottolineato la valorizzazione della rappresentazione artistica della natura morta. “Il legame è naturale: dalla pittura che rappresenta il cibo in tavola, è poi anche bello sedersi a tavola e mangiare. E qua le proposte non mancano sul territorio piacentino”.

La Diocesi di Piacenza-Bobbio negli ultimi anni ha fatto la sua parte per la valorizzazione culturale del territorio.
“Il termine comunità – ha espresso mons. Gianni Ambrosio, sottoscrivendo il protocollo - è quello che maggiormente qualifica questo comitato. È un aspetto importante questa collaborazione che coinvolge tutta la comunità. Si potrebbe pensare ai cavalli come simbolo che rappresenta la nostra città, oltre alla facciata del Duomo e a Palazzo Farnese. Ciò che abbiamo di buono e di bello ci aiuta a creare un senso di appartenenza, laddove c’è un contesto di incattivimento del Paese e della vita pubblica. Trovo significativo che ciò che la storia ha consegnato a noi possa essere messo a disposizione e a conoscenza».
Il Vescovo ha invitato a proseguire nel solco di altre iniziative come la mostra su Annibale a Palazzo Farnese. “Andrò a visitarla a breve, intanto ho ricevuto da amici molti complimenti per la mostra, è un altro segno di valorizzazione. Dobbiamo saper cogliere queste opportunità”.

Filippo Mulazzi

Pubblicato il 27 dicembre 2018

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