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Tradizioni piacentine/8 - Immagini sacre nelle vie cittadine

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— di Fausto Fiorentini —

La città di Piacenza è ricca di edifici sacri: molte le chiese parrocchiali e poi i santuari.
Per tutti questi ultimi  citiamo Santa Maria di Campagna e Santa Rita, edifici collegati anche a manifestazioni pubbliche che  vanno oltre lo stretto momento religioso. Vi sono poi aspetti che ci richiamano il trascendentale, ma che spesso sfuggono all’osservatore che non abbia precisi intendimenti.
Ci riferiamo alle immagini sacre che troviamo dipinte, in molte vie, sui muri delle case.

Si tratta di una realtà che spesso molti non notano, specialmente in questi ultimi tempi in cui i nostri percorsi nelle vie cittadine sono tempestati da immagini di pubblicità o di comunicazioni di servizio. Quindi spesso camminiamo per le vie assorti nei nostri pensieri, ovviamente  quando è possibile camminare; in molte vie, quando è permesso, passiamo in auto.
Quello delle immagini sacre, sulle case private, è un settore che spesso ignoriamo, eppure è presente.
Sono tante, alcune sono in posizione  che notiamo senza difficoltà, altre un po’ meno.
Ne citiamo due, a titolo d’esempio.

Se uscite dal Duomo, verso via Vescovado, sulla via che avete  di fronte (strada di Guastafredda), subito sulla prima casa di sinistra, troverete un’immagine sacra (nella  foto). È solo un esempio.
Nessuno la nota e non ci risulta che sia stata particolarmente apprezzata come molte altre consorelle.
Un’altra la trovate presso la facciata della chiesa di San Francesco.

Diverso è il discorso dell’immagine sacra che troviamo nell’atrio della porta sulle mura, quella in fondo a via Borghetto.
Qui la parrocchia interessata ogni anno organizza una processione.
Ora la zona è abbastanza tranquilla, non nel passato, come certamente ricordano i non più giovani. Quindi questa Madonna chissà quali preghiere ha ascoltato dando prova di quanto grande sia la misericordia di Dio.

Quello delle immagini sacre sparse nelle vie della città, più che un patrimonio artistico (e lo è), certamente è una grande testimonianza di fede portata a contatto con la gente comune.


Pubblicato il 18 agosto 2019

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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