Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Val d'Arda, le balene al Museo Cortesi

A Castell'Arquato fossili del Pliocene e vertebrati ritrovati nel territorio piacentino. A settembre il meeting su paleontologia e natura

castell'arquato museo geologico cortesi

È un bellissimo edificio del ‘500, l’Ospedale Santo Spirito, a custodire a Castell’Arquato reperti fossili di oltre 2 milioni di anni fa.
Qui ha sede il Museo geologico intitolato a Giuseppe Cortesi, un giudice criminale con la passione per i fossili che agli inizi dell’800 nella Castell’Arquato del tempo si dedicò alla raccolta di reperti, raccogliendo nel corso degli anni due importanti collezioni.

“A lui, vero pioniere della ricerca piacentina, è intitolato il nostro museo geologico - spiega Carlo Francou, direttore della struttura -, anche se purtroppo nessuna delle sue collezioni è rimasta a Piacenza: la prima finì a Milano e fu distrutta durante un bombardamento nella seconda Guerra Mondiale, l’altra fu acquistata da Maria Luisa d’Austria e si trova a Parma. La sua opera ha comunque dato un grande impulso al settore, specialmente nella nostra zona”.

Il museo geologico “G. Cortesi” nasce come istituzione nel 1961, ma già esisteva a Castell’Arquato “una collezione civica di fossili, il cui primo registro di visitatori segna la data del maggio 1927”.
Un nucleo originario che si è via via trasformato ed arricchito anche perché “dalla metà degli anni ’30, con lo storico ritrovamento di uno scheletro di cetaceo a Monte Falcone, il materiale rinvenuto nel piacentino è rimasto in loco, compresa l’ultima scoperta del 2009, i resti di un delfino il cui cranio è ancora sotto esame da parte di alcuni paleontologi toscani: sembra appartenere ad una specie scomparsa e può avere circa due milioni e mezzo di anni. In quel tempo a Piacenza c’era solo il mare”.
Il nostro territorio è ricco di fossili e conchiglie utili per avere informazioni sulle variazioni climatiche tanto che un piano geologico internazionale porta il nome di Piacenziano: “in pratica chi vuole studiare quest’epoca del mondo, compresa tra i 3 milioni e 600mila e i 2 milioni e 500mila anni fa, deve studiare i fossili di Piacenza”.
Il museo ospita i resti “degli organismi, soprattutto molluschi, che vivevano nel mare pliocenico che occupava la Pianura Padana fino a un milione e 800 mila anni fa; abbiamo grandi vertebrati come delfini e balene”.
“Negli ultimi 20 anni poi si sono aggiunti alla collezione resti provenienti dalla zona del torrente Arda che riguardano i primi animali della neoformata Pianura Padana come rinoceronti, elefanti, orsi e bisonti.

Il materiale dagli Urali

C’è una sezione dedicata alla storia della vita sul pianeta allestita con materiali recuperati durante quattro spedizioni tra Tibet, Ladakh e Urali grazie alla collaborazione dell’allora istituto francese di geologia Albert de Lapparent”.
Dagli Urali sono arrivati fossili di stromatoliti, “alghe di centinaia di milioni di anni fa, tra i più antichi esseri viventi in assoluto, mentre in Tibet e in Ladakh abbiamo trovato rocce, dette serpentiniti, interessanti non solo perché testimoniano la passata esistenza di un oceano tra l’India e il continente asiatico o perché sono arrivate a costituire parte della catena himalayana: rocce simili a queste si trovano sull’Appennino piacentino sulla Pietra Parcellara. Volevamo fare paragoni tra i materiali e abbiamo organizzato la spedizione, ripercorrendo le orme dell’esploratore piacentino Cesare Calciati che era stato in quelle terre ai primi del ‘900. In circa 80 anni, un ghiacciaio che Calciati aveva cartografato e che noi abbiamo rimisurato si è ritirato di 800 metri a causa dei cambiamenti climatici”.

Le balene tornano a Castell’Arquato

“2020, le balene tornano a Castell’Arquato”: è il tema del convegno in programma domenica 27 settembre al Palazzo del Podestà di Castell’Arquato in occasione di “Pliocenica”, tradizionale meeting internazionale su paleontologia, natura e aree protette.
Si parlerà dei più recenti e significativi ritrovamenti di resti fossili di cetacei sul territorio italiano con riferimenti anche alle scoperte effettuate dalla fine del Settecento. Verranno presi in esame anche aspetti legati ai cetacei che oggi popolano i nostri mari.
Contestualmente, nella Sala d’onore del Museo geologico “G. Cortesi” verrà esposta la copia del cranio di delfino scoperto da Cortesi nel 1793 in Val Chiavenna e andato distrutto durante il secondo conflitto mondiale.

Paolo Pizzamiglio

Pubblicato il 21 luglio 2020

Ascolta l'audio

Altri articoli...

  1. Torna in scena "Azzardopoli", il teatro contro la ludopatia
  2. Incontro on line il 23 luglio sul ddl omotransfobia
  3. Verdeto, la pieve più antica del piacentino
  4. Visita virtuale alla chiesa di S. Anna alla Perduca
  5. S. Colombano, festa patronale a Pecorara
  6. «La Parola sotto le stelle» torna il 23 luglio
  7. «Ri-CONnESSI», una rete per le famiglie
  8. Il 15 luglio il Rosario francescano
  9. In piazza a Piacenza per dire no al ddl omotransfobia
  10. Nel ricordo di suor Gelinda, suor Rita e suor Angela
  11. Il Servizio Civile alla Materna paritaria
  12. Con noi la rivista di Africa Mission
  13. Messa per San Giuseppe Moscati
  14. Cei, borse di studio per gli studenti delle Paritarie
  15. La «Giornata Arisi» posticipata al 10 novembre
  16. Tour tra le chiese scomparse di Piacenza
  17. «Abbiamo bisogno dell'audacia di don Borea»
  18. Il Vescovo ad Avvenire: gli italiani e la preghiera
  19. Gli «angoli nascosti» della Bibbia al Preziosissimo
  20. «Con Antonino costruiamo insieme il futuro»
  21. Dal Perù a Piacenza: la sfida musicale cattolica
  22. Piacentini in pellegrinaggio a Padova
  23. Santa Maria del Monte, premiata la Croce Rossa
  24. Il cardinal Re: «Maria è la nostra Madre»
  25. Calza: «Condivido il messaggio dell’Antonino d’Oro, tutti siano una cosa sola»
  26. Al Gotico «Di notte si vedono le stelle»
  27. «Siamo noi» domani parla di don Camminati
  28. «Ripartiamo da Foco»: il 26 incontro su Zoom
  29. In Santa Maria di Campagna la messa di guarigione
  30. Messa per don Giorgio Bosini
  31. Don Bergomi amministratore a Fabbiano Valtidone
  32. Il premio «Solidarietà per la vita» alla Croce Rossa
  33. Il 24 festa di San Giovanni Battista a Piacenza
  34. Ciao «Camo», anche per noi «il tempo si è fatto breve»
  35. Giornata del rifugiato, gli eventi a Piacenza
  36. Riprendono gli incontri del progetto Siblings
  37. Castel San Giovanni, messa patronale con il Vescovo di Crema
  38. Ai Giardini Margherita il Grest della Comunità pastorale 1
  39. In uscita il libro «Compagni di viaggio»
  40. In uscita il libro "Compagni di viaggio"

Sottocategorie

  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    16

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente

Il nostro Sito utilizza esclusivamente cookies tecnici e non di tracciamento dell'IP di chi accede. Per saperne di più, clicca qui: Utilizzo Cookies