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Unità dei cristiani: tutto quello che possiamo fare insieme, facciamolo!

 ecumenica

Una preghiera preceduta dalla condivisione dell’acqua: così è iniziata la celebrazione ecumenica della Parola di Dio, il 25 gennaio, nella chiesa di San Paolo a Piacenza. Si è voluto ripetere il gesto che si vive in Burkina Faso in cui si utilizza una zucca per condividere l’acqua con gli ospiti che arrivano stanchi del loro viaggio. È un atto che esprime accoglienza ospitalità e comunione: solo dopo che l’ospite si è rinfrescato, può iniziare la conversazione sui motivi della visita. Anche i rappresentanti delle chiese cristiane piacentine hanno vissuto questo gesto di condivisione dell’acqua, in un momento di preghiera intenso e significativo. Al centro dell’incontro il vangelo di Luca del “Buon Samaritano” che è stato oggetto di riflessione da parte dei pastori presenti.

Crescere nell’unità

Don Giuseppe Basini, Vicario generale della diocesi di Piacenza-Bobbio, ha messo in evidenza come ognuno di noi può identificarsi nell’uomo mezzo morto incappato nei briganti, narrato nel vangelo. “Spesso ci capita - ha affermato don Basini - di farci del male, di essere feriti, di vivere nella debolezza anche in rapporto alle chiese cristiane. Tutti avvertiamo il dolore della separazione, anche le nostre comunità sono sempre più mezze morte, ferite non solo da una povertà numerica sempre più accentuata, ma spesso anche da una scarsa vitalità in ordine alla fede nel Vangelo di Gesù, prigioniere di tradizioni, di linguaggi, incapaci di risultare significativi all’uomo e alla donna di oggi”. Vivere questa settimana di preghiera dell’Unità dei Cristiani - per don Giuseppe - significa crescere nella comunione tra chiese di confessioni diverse, accorgendosi che siamo stati ritrovati mezzi morti, e un samaritano, figura di Gesù, ha avuto compassione di noi e si preso cura delle nostre ferite. Però - per don Basini - non basta una settimana di preghiera, ma bisogna dare continuità a questi momenti e percorrere tutti, come chiese cristiane, il cammino del Buon Samaritano.

Mettersi accanto agli altri

Nicola Tedoldi, della chiesa evangelica metodista, ispirandosi al Vangelo di Luca ha identificato i briganti di oggi che si possono vedere nel volto degli scafisti, dei violenti, di chi deruba i giovani dai loro sogni, di chi deruba il lavoro dei braccianti, delle donne. Oltre ai briganti, Tedoldi ha individuato il volto degli indifferenti, anche negli uomini di religione che mettono la legge prima della misericordia. Ha evidenziato come uno straniero, un uomo considerato peccatore, passa accanto al sofferente, ma il suo cuore non ha fretta, ed è mosso a compassione. Allora il prossimo è colui che ha misericordia, che si mette accanto agli altri.

“Gesù ci invita - ha concluso Tedoldi - ad essere prossimi gli uni degli altri anche come chiese, non divisi dalle nostre teologie, ma pienamente fratelli secondo il Vangelo”.

La salvezza eterna

Padre Teodor, della chiesa ortodossa rumena, ha citato Saint Silouan l'Athonita, monaco greco-ortodosso del Monte Athos, a cui è stata posta la domanda su cosa ne pensasse dei grandi criminali della storia che hanno compiuto, massacri di massa, genocidi. “Chi ha fatto la domanda - ha detto padre Teodor - pensava già ad una risposta legata al peccato dell’uomo, dopo la caduta di Adamo. Ma Saint Silouan ha riposto: “Non avrò pace finché ogni anima sulla faccia della terra non avrà ricevuto la salvezza eterna”. Credo che questa dovrebbe essere la risposta di tutti noi, se noi attuassimo questa risposta, anche l’unità sarebbe più forte, potremmo liberarci di un amore egoista per vivere un amore vero verso il prossimo”.

Fare insieme

Al termine della celebrazione la zucca con l’acqua è stata sollevata dinanzi all’assemblea con le parole: “Rigenerati dall’acqua della Vita, uniti in Cristo e vivificati dalla Spirito Santo, andiamo ad amare Dio e il nostro prossimo come noi stessi”.
Incisiva l’acclamazione finale di tutti i presenti: “Tutto quello che possiamo fare insieme, facciamolo!”.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 27 gennaio 2024

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