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Perdono, ottimismo e speranza: i giovani guardano al futuro

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“Quale futuro? Come affrontarlo?”: da questi interrogativi nasce il convegno “Futuro, visioni e generazioni in dialogo”, tenutosi il 19 febbraio a Piacenza all’ex chiesa del Carmine, organizzato dal liceo Gioia. Lo scopo dell’evento era creare un confronto tra i giovani, che si stanno affacciando per la prima volta alla complessità del mondo, e le istituzioni, cercando una sintesi comune, che abbandoni le differenze generazionali in nome di un futuro migliore.

Gli ospiti

Proprio per questo sono stati scelti come ospiti, figure di vari campi ed età, per fornire uno sguardo a tutto tondo sull’attuale realtà. Infatti, hanno dialogato con i giovani il vescovo mons. Adriano Cevolotto, il sindaco Katia Tarasconi, l’assessore alle politiche giovanili Francesco Brianzi, l’ing. Luciano Gobbi, già manager di Pirelli e già presidente della Banca di Piacenza, il dott. Alfredo Cerciello, presidente di Nordmeccanica, e la dott. ssa Cristina Capra, dirigente del liceo Gioia.
Gli studenti hanno esposto le preoccupazioni che attanagliano le ultime generazioni, come il cambiamento climatico, la guerra ed un mondo del lavoro sempre più precario, che come una nebbia fumosa oscurano le aspirazioni e i sogni. I giovani hanno chiesto un dialogo sincero e senza pregiudizi, che non volto a confrontare le generazioni ma a costruire e a percorrere insieme le strada del futuro.


La persona, non il suo errore

Il Vescovo ha concentrato la sua riflessione attorno ad una concezione sempre più diffusa e non positiva che tende ad uniformare la persona con l’errore che compie; “cambia il soggetto” ha detto mons. Cevolotto, “non sono più io che ho sbagliato, ma io che sono sbagliato” con un’esasperazione che porta a confondere l’individuo con il suo successo, dimenticando che la vita di ogni uomo è fatta di cadute e di passi in avanti. Il Vescovo ha aggiunto che per guarire da questa mentalità è necessario perdonarsi, vedendo oltre gli ostacoli e gli errori, e perdonare, ricordando sempre che Dio perdona e ci apre le porte del futuro.

Giovani non in panchina

Il sindaco Tarasconi ha invitato i ragazzi a vivere a pieno l’oggi, impegnandosi al massimo, preparandosi costantemente e con serietà affinché possano dimostrare quanto valgano e possano sfruttare ogni occasione.
Anche l’assessore Brianzi
ha ricordato ai giovani l’importanza dell’impegno, anche nel campo del volontariato, da lui descritta attraverso l’esperienza di scout, che ha suscitato e fatto crescere in lui sia la volontà di impegnarsi in politica sia la dimensione della fede.

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Con ottimismo
“Gratitudine, impegno ed ottimismo”: queste sono state le parole che l’ingegner Gobbi ha chiesto ai liceali di tenere sempre in mente, partendo dal ringraziare chi ci sta attorno e il Signore per quello che ci ha dato, e mettendo a frutto quello che ci è stato donato con costanza ed equilibrio a partire dai valori fondanti della società europea. E proprio grazie a questi valori è necessario, secondo Luciano Gobbi, essere ottimisti verso un futuro che offre molte possibilità.
Anche Alfredo Cerciello si è soffermato sulle opportunità del nostro mondo e sull’importanza di seguire sempre le proprie passioni, che devono guidare ogni giovane verso il mondo del lavoro.

E con speranza

La dirigente Cristina Capra ha scelto una frase del presidente della Cei, card. Zuppi - “l’ottimismo è uno stato d’animo, la speranza si costruisce” - per far capire ai giovani piacentini che il futuro è come un foglio bianco da scrivere, e che a scriverlo sono loro, attraverso il proprio atteggiamento e la propria creatività.
Ogni relatore ha poi avuto modo di parlare direttamente a piccoli gruppi di studenti, rispondendo ad interrogativi più specifici e potendo rapportarsi direttamente con i giovani, eliminando la barriera del palco. L’incontro è stata un’occasione importante e formativa, che ha permesso ai giovani di vincere alcune paure e preoccupazioni relative al domani, potendo conoscere modelli da prendere come esempio, e attraverso la testimonianza di uomini e donne che, nonostante le difficoltà, sono riusciti a realizzare se stessi e a fare la propria parte, anche abbattendo quelle “barriere” intergenerazionali che spesso rischiano di bloccare un dialogo che si dimostra, invece, fondamentale e costruttivo. I giovani hanno potuto imparare dagli adulti e gli adulti dai giovani, dando vita ad una coesione che può portare davvero ad un futuro migliore.

                                                                             Francesco Archilli

 Nelle foto, l'incontro degli studenti del liceo Gioia nell'ex chiesa del Carmine.

Pubblicato il 19 febbraio 2024

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